Investimenti nell’arte: il rischio delle bolle speculative

L’arte, così come l’oro e il mattone, viene considerato da sempre un bene rifugio per gli investimenti:è ancora valida questa certezza? Il mercato in questione rimane vivace grazie alle aste delle principali compagnie internazionali (in primis le celebri Sotheby’s e Christie’s), ma ci si chiede se sia conveniente puntare su questo settore anche con una cifra iniziale piuttosto modesta, visto quelle che circolano attualmente. Qualche opera d’arte è accessibile anche con poche migliaia di euro, dunque non si può dire che vi siano ostacoli all’entrata; ovviamente, non si potrà ambire agli artisti più famosi, ma soprattutto a quelli emergenti. Precisato questo aspetto, c’è da dire che il rendimento medio può arrivare anche a quindici punti percentuali.

Ing Direct propone i Pronti Contro Termine Arancio

Ing Direct è la banca online olandese che siamo ormai abituati ad associare al celebre Conto Arancio: ma le sue offerte non si limitano ovviamente soltanto a questo prodotto, quindi non deve stupire più di tanto se lo stesso gruppo di Amsterdam ha deciso di ampliare la propria gamma di strumenti, lanciando nel nostro paese degli interessanti pronto contro termine. Di cosa si tratta esattamente? La banca, la quale vanta proprio in Italia più di un milione di clienti, sta stringendo un legame molto stretto con la penisola; in effetti, sono previste a breve nuove filiali, ma soprattutto i già citati prodotti, i Pronti Contro Termine Arancio, i quali sono stati progettati e creati per venire incontro alla clientela privata e che possono essere sottoscritti con l’omonimo conto citato in precedenza.

Miratorg, dopo quattro anni un nuovo titolo obbligazionario

Miratorg rappresenta la più grande compagnia di tutta la Russia per quel che concerne la produzione suina: il nome dell’azienda in questione è tornato alla ribalta grazie alla pianificazione di un titolo obbligazionario, evento che non accadeva addirittura dal 2007. Quali sono i motivi precisi per una simile offerta finanziaria? Gli investitori devono far fronte a un debito agricolo dai rendimenti molto alti, quindi si è deciso di puntare su una emissione da tre miliardi di rubli (109 milioni di dollari) in bond a tre anni, il cui ritorno economico dovrebbe essere compreso tra l’8,68% e il 9,2%, secondo quanto affermato da Otkritie Financial Corporation, la società che si sta occupando dell’organizzazione della vendita. Il modello da seguire è sostanzialmente quello di Oao Cherkizovo, la quale sta garantendo in questi giorni un rendimento dell’8,36%.

Fondi comuni: JP Morgan punta tutto sulle materie prime

Il nome di JP Morgan Asset Management è più che noto agli investitori finanziari: da oggi lo sarà ancora di più grazie alla nuova offerta della società americana, la quale ha deciso di puntare con decisione sulle materie prime. Di cosa si tratta con esattezza? Lo strumento in questione si chiama JPMorgan Funds-Highbridge Diversified Commodities Fund e altro non è che un fondo comune di investimento che si va a focalizzare direttamente sui prodotti legati alle principali commodities. La struttura del fondo è piuttosto flessibile e diversificata, con una gestione dinamica che si pone come obiettivo principale quello di investire nei maggiori comparti delle materie prime; dunque, l’investitore che sottoscrive il fondo ha la possibilità di cogliere al balzo tutte le più importanti opportunità delle piazze di riferimento, osservando e beneficiando delle performance dei prezzi dei prodotti del settore primario, degli energetici, ma anche delle commodities più preziose.

Giappone, riflettori puntati sui Samurai bond

Moltissime società estere stanno tornando a interessarsi al mercato dei cosiddetti Samurai bond, la modalità più classica per ottenere dei rendimenti interessanti dal Giappone; in particolare, si tratta di un vero e proprio ritorno di fiamma per quel che concerne gli alti rendimenti offerti, grazie anche alle condizioni relativamente economiche delle emissioni finanziarie. Nel corso della giornata di ieri, infatti, JPMorgan è stata l’ultima compagnia in ordine temporale ad attingere da questo comparto, mettendo a disposizione dei titoli a tasso fisso, della durata quinquennale e per un totale di 111,1 miliardi di yen. Non si tratta di una semplice emissione, bensì del primo lancio di Samurai bond da parte di una società finanziaria americana dal 2008, ovvero dal momento in cui è scoppiata la crisi globale.

La finanza egiziana del dopo Mubarak: venduti titoli per 1,1 miliardi

La cessione di ben 6,5 miliardi di sterline egiziane (circa 1,1 miliardi di dollari) in titoli di Stato rappresenta la prima operazione finanziaria dell’Egitto del post Mubarak: si tratta di una vendita piuttosto consistente e con dei rendimenti molto alti, visto che i livelli di questi ultimi non venivano registrati da almeno due anni. Tre miliardi della somma in questione avranno una durata di 91 giorni e un ritorno economico pari al 10,95%, in leggero calo rispetto all’ultima maggiore vendita in questo comparto (febbraio 2009: allora la percentuale fu pari al 10,97%), mentre i restanti strumenti finanziaria beneficeranno di una scadenza a 266 giorni e di un rendimento dell’11,68%. I rischi attuali di questi prodotti sono ovviamente forti, l’instabilità socio-politica è alle stelle, dunque gli investitori non possono che richiedere alte percentuali.

Invesco suggerisce nuove high yield contro la fase recessiva

logo_--_invesco140pxQuando si parla di obbligazioni di tipo high yield (vale a dire quelle emesse da governi e società private con la promessa di un alto rendimento finanziario), si pensa immediatamente alle buone performance da investimento che possono essere ottenute nelle prime fasi di una ripresa economica: anche nel 2010 gli investitori stanno considerando con attenzione una diversificazione del portafoglio in questo senso, selezionando le opportunità migliori. Secondo i professionisti di Invesco, leader mondiale per quel che riguarda il settore dell’asset management, la scelta più interessante relativa a questi mesi può essere quella di puntare su una esposizione mista ai mercati emergenti e a questi prodotti obbligazionari, vista soprattutto la situazione economica attuale. Solitamente, questi strumenti offrono agli investitori dei rendimenti molto più alti, nel complesso, rispetto alla normale liquidità. Cosa c’è da aspettarsi per il 2010?