Apple eroga dodici miliardi di Bond

Nonostante Apple abbia in cassa 216 miliardi di dollari, macinando utili grazie alle vendite di iPhone e affini, per remunerare gli azionisti mediante un piano di riacquisto di titoli propri e la distribuzione di dividendi, ricorre al mercato: eroga obbligazioni, si indebita e raccoglie la liquidità necessaria.

Tango bond, risparmiatori italiani saranno risarciti dopo 15 anni

C’è l’accordo sui tango bond. Il ministero del Tesoro e della Finanza Pubblica della Repubblica Argentina e la Task Force Argentina (Tfa) hanno individuato un’intesa al fine di risolvere la controversia basata sul Trattato bilaterale Italia – Argentina nell’arbitrato presso il Tribunale ICSID della Banca Mondiale in cui si è richiesto il risarcimento dei danni per violazione dei diritti rivenienti dal diritto internazionale di circa 50.000 obbligazionisti retail italiani possessori di circa novecento milioni di euro di bond argentini in default rappresentati dalla Task Force Argentina.

Petrolio, quotazioni in caduta libera

Le quotazioni del petrolio si dirigono ancora una volta sulla soglia dei trenta dollari al barile, segnando un altro calo sostenuto, a seguito dei rialzi dei giorni scorsi, interrotti dal crollo di ieri.

Dalla previdenza integrativa alla fuga all’estero: ecco come cambia il mondo degli over 60

pensionati foto presa dal sito ilturistaQuella di fuggire all’estero è una scelta che non viene abbracciata solo dai giovani che sperano di avere un futuro roseo davanti e che da un pezzo si sono stancati di contratti fittizi, promesse non mantenute e il pensiero di una pensione che mai arriverà, ma anche da coloro che effettivamente alla pensione ci sono arrivati e che lottano quotidianamente tra tassazioni, spese e caro-vita.

Ma per chi non vuole prendere in considerazione l’idea di lasciare il proprio Paese, una soluzione per mantenere il proprio livello di vita, o migliorarlo, una volta giunti all’età del pensionamento può essere quella di affidarsi ad una pensione integrativa. I Fondi Pensione sono lo strumento principale della previdenza integrativa e rappresentano una possibile risposta al “gap previdenziale”, cioè il fenomeno per cui il reddito che molti otterranno dalla pensione sarà inferiore al reddito conseguito negli ultimi anni dell’attività lavorativa. La contribuzione ai Fondi Pensione avviene durante l’attività lavorativa e il trattamento integrativo viene erogato soltanto una volta maturati i requisiti per la pensione.

Come funziona? L’aderente versa i contributi al fondo pensione, che vengono così investiti in strumenti finanziari. In questo modo una volta raggiunto il pensionamento, l’interessato riceverà una pensione aggiuntiva che potrà scegliere di ricevere immediatamente o in più mesi.

E poi esiste un fenomeno che sta prendendo piede negli ultimi anni ed è quello della fuga all’estero dei pensionati. Per l’Istat sono 473mila gli over 60 che vivono all’estero, in Paesi dell’Unione europea, ma anche nel Caribe, in Asia e Maghreb. Tra le ragioni principali che spingono sempre più anziani a cambiare vita ci sono appunto le pensioni troppo leggere, che non permettono di avere una vita dignitosa in Italia (nel nostro Paese la metà dei pensionati vive con meno di 1000 euro al mese) e sono attirati da Stati con un regime fiscale agevolato. E per supportare gli anziani in questa importante scelta si sono diffuse anche agenzie specializzate, società che svolgono un vero e proprio lavoro di analisi circa i benefici, i costi, il clima e le spese da sostenere in diverse località, così da offrire una panoramica completa a chi sta decidendo di partire.

Articolo scritto in collaborazione con Online Sim, piattaforma italiana del risparmio gestito.

I rischi per i risparmiatori di Veneto Banca

Veneto Banca si appresta a voltar pagina dopo le inquietanti vicende di inizio anno. I soci sono infatti chiamati in assemblea straordinaria per votare la trasformazione in società per azioni con quotazione in borsa nel 2016 e un contestuale aumento di capitale da 1 miliardo di euro.

Bond Thyssenkrupp, rendimento al 3%

Thyssenkrupp continua ad andare male in borsa. Le azioni del gigante tedesco attivo nel comparto siderurgico restano vicino ai minimi degli ultimi 3 anni, malgrado i dati dell’esercizio fiscale 2015 non abbiano destato grandi sorprese.

Banca Etruria e il caso della obbligazioni non subordinate: l’analisi di Geneve Invest

16salvataggio-banche-bufaleIl decreto salva banche del governo Renzi le ha portate prepotentemente alla ribalta nel corso degli ultimi giorni. Parliamo delle obbligazioni subordinate, 60 miliardi di euro (stima Ansa) potenzialmente azzerabili in caso di fallimento, emessi dalle banche italiane e tuttora in circolazione. Fra le emissioni anche titoli di grandi gruppi come Unicredit e IntesaSanpaolo e una montagna di tagli da 1.000 euro, destinati quindi ai risparmiatori.

Per andare a capire in dettaglio di cosa stiamo parlando, andiamo a capire insieme agli specialisti di Geneve Invest, affidabile società di gestione patrimoniale indipendente, cosa sono le obbligazioni subordinate. Si tratta di titoli pensati per chi cerca dei semplici investimenti nei quali riporre i propri risparmi, ma sono, purtroppo, caratterizzate da alti margini di rischio. Ovviamente, a tale rischio è commisurato un alto rendimento, ma in caso di liquidazione o fallimento della banca emittente il risarcimento delle obbligazioni subordinate avviene soltanto dopo quello dei creditori ordinari, comprendendo anche le normali obbligazioni, definite senior. Inoltre, anche in condizioni di normale attività della banca, ai fini del rimborso delle obbligazioni subordinate è comunque necessaria un’autorizzazione specifica da parte di Bankitalia. Per tutti questi motivi, in caso di fallimento, la perdita che può subire chi investe è sempre altissima e tendente al 100% del capitale investito.

“Il problema principale delle obbligazioni subordinate – spiega Gianmaria Panini di Geneve Invest –  è che le banche utilizzano questi bond come base per altre operazioni: in pratica si tratta di liquidità che va a formare il vero e proprio capitale della banca. Gli istituti utilizzano dunque queste obbligazioni, peraltro spesso senza scadenza e quasi sempre sottoscritte da piccoli risparmiatori ben disposti a non muovere per molto tempo i loro soldi pur di realizzare un alto rendimento, come garanzia per le loro operazioni. Il punto è che così facendo, qualora si incappi in casi di insolvenza o di fallimento, questi strumenti vedono svanire completamente il proprio valore, e, nella gran parte dei casi, vengono azzerati. È il caso ad esempio di quanto successo con Banca Marche oppure con Banca Popolare dell’Etruria.”

Come già spiegato sopra, le obbligazioni subordinate hanno scadenze molto lunghe o addirittura, spesso, non hanno limiti temporali. Risultano estremamente appetibili per i piccoli risparmiatori in virtù di tagli di vendita sono che possono partire anche da 1.000 euro, a salire sino ai 50.000. “Come accade per qualunque emissione, anche le obbligazioni subordinate presentano delle caratteristiche tecniche molto precise, presentate nei prospetti di emissione – spiega ancora Gianmaria Panini di Geneve Invest – il punto è che questi prospetti sono quasi sempre in lingua inglese e fanno riferimento ad una terminologia specifica legata alle normative bancarie, finanziarie e del diritto civile che soltanto un addetto ai lavori può davvero comprendere e che manda inevitabilmente in tilt un piccolo investitore senza esperienza. Vi è poi il problema strategico. A causa della crescita dell“extension risk”, cioè dell’incertezza riguardo l’effettiva scadenza delle obbligazioni subordinate, è diventato praticamente impossibile fare una valutazione seria sul rendimento dell’investimento, non conoscendone con chiarezza l’estensione temporale. Si tratta di una condizione che rende i bond subordinati scarsamente liquidi e quindi molto difficili sia da vendere che da acquistare, con prezzi che tendono a deprimersi e, di conseguenza, grandi difficoltà nella gestione e nella diversificazione del rischio”.

I casi di Carife, Banca Marche, Carichieti e Banca Etruria sono un’altra dimostrazione, l’ennesima, di come per investire in maniera seria sui mercati finanziari sia necessario affidarsi a professionisti del settore e come alla lunga sia perdente il tentativo di improvvisarsi esperti: lo sanno bene le decine di piccoli risparmiatori che nel tentativo di compiere l’operazione della vista hanno visto annichiliti i risparmi messi insieme durante anni di lavoro.

Bot, tassi in terreno negativo durante asta

I mercati europei stanno attraversando l’ennesima giornata all’insegna della debolezza. Intanto il petrolio non riesce a confermare il recupero che sembrava innescato dal primo calo delle scorte americane in oltre due mesi.

Azimut, raccolta superiore ai sei miliardi

Il gruppo Azimut ha fatto registrare durante il mese di novembre una raccolta netta positiva pari a 730 milioni di euro, portando così la raccolta netta da inizio anno a superare i 6 miliardi di euro.

Borsa Milano, giornata negativa per gli investitori

Brutta tegola sulla Borsa di Milano, e più in generale su tutte le altre borse europee, sulla falsa riga delle decisioni della Banca Centrale Europea che oggi ha riunito il suo board per le classiche delibere di politica monetaria di inizio mese.

Cina, ancora vendite sul mercato

Si registra una nuova ondata di vendite sul mercato cinese, vittima di questa estate di una corsa al ribasso. La nuova ondata vincola la seduta delle Borse europee che chiudono deboli proprio in scia al -5,48% della Borsa di Shanghai e al -6,09% di Shenzhen.

BTP, nuovi minimi storici

Il Tesoro ha posizionato BTP a diverse scadenze offrendo rendimenti ancora in ribasso. Dopo l’assegnazione di Bot a 12 mesi, anche i titoli a medio e lungo termine venduti in asta durante i giorni scorsi hanno fatto registrare rendimenti più basi rispetto alle precedenti offerte.