Crisi del debito: ecco perché l’Italia non può fallire

Come si fa a salvare un Paese che ha un debito pubblico che, poco ci manca, è pari a duemila miliardi di euro? Il Paese di cui stiamo parlando, se non si fosse capito, è l’Italia! Ebbene, è praticamente impossibile parlare di salvataggio dell’Italia visto che il suo fallimento innescherebbe il “default mondiale“. Questo è quanto titola IlFattoQuotidiano riprendendo le dichiarazioni di Alain Minc, economista francese nonché uno dei consiglieri di punta di Nicolas Sarkozy, il Presidente francese. Anche per questo probabilmente la Bce nei giorni scorsi è scesa in campo facendo shopping di Btp, che si sono subito impennati sul mercato secondario provocando l’effetto benefico relativo alla riduzione dello spread con il Bund. Bene, l’Italia è un Paese non salvabile, è per i cittadini che ci vivono è un bene.

Spread Bund-Btp, le tensioni si allentano

La Banca Centrale Europea sta cominciando a intervenire in maniera massiccia e i primi effetti cominciano ad essere evidenti: in particolare, hanno destato molto interesse le acquisizioni di titoli di Stato del nostro paese e della Spagna, una operazione che ha reso molto meno nervosi i mercati in cui vengono scambiati i titoli obbligazionari, ma anche i Buoni del Tesoro Poliennali, ormai in evidente difficoltà da tempo. Lo spread tra questi ultimi e i Bund tedeschi a dieci anni è sotto stretta osservazione e i recenti record negativi avevano messo in allarme, dato che era stata superata addirittura la soglia dei quattrocento punti base. Ora, invece, le acque sembrano meno agitate e i livelli in questione hanno raggiunto delle dimensioni più accettabili. Il differenziale ha cominciato a ridursi fino a un minimo di 284 punti, per poi rialzarsi nuovamente, ma con un livello di 302 punti che fa comunque ben sperare per il futuro più immediato; questo valore andrà comunque monitorato in maniera costante e precisa, dato che i continui sbalzi sono così imprevedibili che nuove situazioni al limite non sono di fatto escluse.