Hedge Found: investimento ad alto profilo di rischio

hedge_foundGli Hedge Found, detti più comunemente, e per certi versi in maniera impropria, “Fondi speculativi”, sono dei fondi che presentano degli stili di investimento completamente diversi dai “classici” Fondi Comuni come ad esempio i Fondi azionari, quelli bilanciati, obbligazionari o monetari. Trattasi di forme di investimento ideali, di norma, non solo per chi ha un elevato profilo di rischio, ma anche elevate disponibilità finanziarie, e quindi si espone alla possibilità di ottenere sia elevati guadagni, sia perdite altrettanto ingenti.

Certificates su azioni, indici, valute e commodities

certificatesI Certificates sono degli strumenti finanziari che, con o senza l’effetto leva, permettono di replicare l’andamento di azioni, indici, valute, commodities ed altri sottostanti che magari sono  difficilmente accessibili direttamente da parte di un investitore. I Certificates, come accennato, si distinguono in due categorie: quelli senza leva, definiti anche come Certificates “investment“, e quelli “leverage“, ovverosia quelli su cui c’è un effetto leva; in quest’ultimo caso, rispetto al sottostante, le oscillazioni dello strumento finanziario sono più ampie e di conseguenza si amplifica anche il rischio di conseguire maggiori perdite o di ottenere guadagni superiori. Sono tante le tipologie di Certificates che, scambiati giornalmente come le azioni, consentono, ad esempio, di investire sul petrolio o magari sull’indice di una Borsa meno “accessibile” come quella russa o cinese.

Etc: scommettere sulle materie prime

etc-oroGli ETC (Exchange-Traded Commodities), al pari degli Etf, sono degli strumenti finanziari ibridi, privi di scadenza, che sono emessi da un intermediario, e che permettono di investire sull’andamento di un sottostante rappresentato in questo caso dalle materie prime. Così come gli Etf, anche gli Etc sono strumenti che, in maniera passiva, replicano l’andamento di una materia prima o di un indice di materie prime. Rispetto agli Etf, gli Etc in Italia sono arrivati dopo ma già sul circuito di Borsa Italiana ci sono numerosi Etc che permettono di “scommettere” su indici di commodities, e quindi su panieri di materie prime, oppure sul bestiame, energia, metalli industriali, prodotti agricoli e metalli preziosi come l’oro, il palladio e l’argento. I costi di accesso a questi strumenti finanziari sono molto contenuti visto che la commissione annua di gestione di ogni singolo Etc è bassa, e non sono previste commissioni di entrata, di uscita o di performance a carico dell’investitore.

Fondi Comuni: focus su Obbligazionari e Flessibili

risparmio-gestitoPer il quinto mese consecutivo, anche nello scorso mese di novembre in Italia i Fondi comuni di investimento hanno fatto registrare in Italia un andamento positivo della raccolta; a guidare il settore, al netto dei riscatti, sono stati i Fondi della categoria degli Obbligazionari, in linea con la tendenza dei risparmiatori ad avvalersi di strumenti del risparmio gestito aventi un basso livello di rischio ed un buon potenziale di guadagno nel breve, medio e lungo periodo. Non a caso, con un patrimonio complessivo pari a ben 160,5 miliardi di euro, i Fondi Obbligazionari “coprono”, in base ai dati di fine novembre, il 38% del totale degli asset detenuti e gestiti dai Fondi; inoltre, sulla base della consueta rilevazione mensile a cura di Assogestioni, a novembre c’è stato un discreto interesse anche per i Fondi Bilanciati, che hanno fatto registrare una raccolta pari a 124 milioni di euro per un totale di asset detenuti pari a 16 miliardi di euro, corrispondente al 3,9% dell’intero patrimonio investito in Fondi.

Fondi comuni d’investimento: l’importante è diversificare

fondi-comuni-investimentoAutonomia, controllo, diversificazione, trasparenza e solidità. Sono questi, in estrema sintesi, i tratti caratteristici dell’investimento in Fondi comuni che, come messo in risalto da Assogestioni, può rappresentare un valido canale dove destinare i propri risparmi sia nelle fasi di forte crescita dei mercati, si anche nelle fasi di crisi come quella attraversata negli ultimi due anni. Innanzi tutto, i Fondi comuni nel nostro Paese sono soggetti ad un severo controllo e monitoraggio da parte sia della Consob, sia della Banca d’Italia, il che li rende degli strumenti che garantiscono tutela al risparmio soggetto solamente alle variazioni della quota in funzione dell’andamento dei mercati e non ad altre componenti o dinamiche. La trasparenza dei Fondi comuni è poi data dal fatto che le loro quotazioni, ogni giorno, sono consultabili su tutti i mezzi di informazione, dalla carta stampata ad Internet e passando per il televideo.