Fondi Pensione: l’offerta Fineco

E’ multi/marca l’offerta di Fondi Pensione di Fineco, la Banca online controllata dal Gruppo bancario europeo Unicredit S.p.A. Si possono infatti al riguardo stipulare prodotti di Pioneer Investments, Crédit Agricole Asset Management, Arca ed Anima. L’adesione ai Fondi Pensione aperti proposti da Fineco non è chiaramente obbligatoria, ma può rappresentare una forma di investimento e di accumulazione del risparmio non solo lungimirante, ma anche conveniente in modo tale che poi, al raggiungimento dell’età pensionabile, si possa mantenere un adeguato tenore di vita. Questo perché con l’offerta Fineco di Fondi Pensione il sottoscrittore può integrare la propria pensione garantita dallo Stato a fronte della possibilità d’accesso da parte di tutti: dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi e passando per le casalinghe e gli studenti.

Fondi pensione: previdenza complementare per un quarto dei lavoratori

Escludendo i lavoratori del pubblico impiego, nel nostro Paese, tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi, solo il 25% circa degli italiani risulta essere iscritto ad un fondo pensione. A rilevarlo è un Rapporto a cura della CGIA di Mestre da cui, in particolare, è emerso come su un totale di 21,5 milioni di lavoratori, esclusi quelli del pubblico impiego, solo il 23,4%, pari all’incirca a poco più di cinque milioni, ha aderito ad una forma pensionistica complementare. A pochi anni dall’avvio della previdenza complementare, quindi, dall’elaborazione dell’Associazione degli artigiani mestrina emerge che gli italiani, in prevalenza, piuttosto che investire nella previdenza integrativa complementare, preferiscono lasciare il trattamento di fine rapporto (Tfr) in azienda. E sebbene i rendimenti del Tfr e quelli dei fondi pensione vanno chiaramente confrontati non solo nel medio, ma anche nel lungo periodo, l’andamento dei mercati finanziari, poco esaltante negli ultimi tre anni, per il momento ha dato ragione ai 3 lavoratori su 4 che hanno lasciato il trattamento di fine rapporto in azienda.

Fondi pensione aperti: iscritti in aumento nel primo trimestre 2010

fondi-pensione-apertiNel primo trimestre del 2010 è proseguita in Italia la crescita del comparto dei Fondi Pensione Aperti. A comunicarlo nei giorni scorsi è stata Assogestioni nel precisare come il proprio Ufficio statistiche abbia rilevato sia un aumento delle adesioni, sia una crescita dell’attivo netto. Nel dettaglio, al lordo delle duplicazioni, sono stati rilevati quasi 896 mila iscritti a fronte di un attivo netto oltre i 6,6 miliardi di euro, ed una raccolta netta che ha superato la quota dei 228 milioni di euro. Dall’analisi in base alla tipologia di lavoratori emerge, sempre in relazione al primo trimestre 2010, che i lavoratori autonomi hanno immesso nel sistema 92 milioni di euro, mentre 212 milioni di euro sono stati immessi, con una quota pari al 48% del totale delle adesioni, dagli occupati con contratto di lavoro subordinato.

Fondi pensione aperti: aumentano gli iscritti

rendimenti-fondi-pensioneLo scorso anno in Italia la raccolta per quel che riguarda i Fondi pensione aperti ha sfiorato il miliardo di euro; a renderlo noto è Assogestioni che ha comunicato in data odierna, lunedì 29 marzo 2010, i dati relativi alla raccolta del quarto trimestre 2009, caratterizzata da un dato positivo per 281 milioni di euro a fronte di un numero di iscritti passati dal terzo al quarto trimestre 2009 da quota 865 mila a quota 874 mila circa al lordo delle duplicazioni. Nei dodici mesi, come accennato, la raccolta è stata pari a 974 milioni di euro a fronte di un attivo netto che ora sfiora la quota dei 6,2 miliardi di euro. Il 39% dei contributi complessivi sono stati versati nel quarto trimestre 2009 dai lavoratori dipendenti, mentre per il 37% a contribuire sono stati i lavoratori autonomi.

Fondi pensione: nel 2009 migliorano i rendimenti

fondi-pensione-300x246Secondo alcune informazioni provvisorie, il rendimento medio aggregato fatto registrare dalle forme pensionistiche complementari nel 2009 sono stati abbastanza incoraggianti: infatti, è stato rilevato un 8,5% per quel che concerne i fondi negoziali e un 11% in relazione ai fondi aperti, mentre il rendimento dei Piani individuali pensionasti (quei fondi che vengono solitamente offerti dalle assicurazioni) è stato pari al 16,5%. In questo stesso periodo, la rivalutazione del Tfr si è aggirata attorno ai due punti percentuali; quindi, da queste stime si può sicuramente dire che i rendimenti aggregati dei fondi sono stati positivi, anche se inferiori al tasso di rivalutazione del trattamento di fine rapporto, mentre i fondi pensione aperti sono rimasti su prestazioni sostanzialmente negative. Come ha spiegato Antonio Finocchiaro, presidente della Covip (Commissione di Vigilanza sulla Previdenza Complementare), è necessaria una consapevolezza di lungo periodo per quel che concerne i risultati conseguiti da tali fondi, affinché vi possano essere dei ripensamenti da parte di quei lavoratori che non hanno ancora aderito alle forme complementari.