Investire sulla borsa di Zurigo nel 2013

Il 2013 è iniziato nel migliore dei modi per la borsa di Zurigo, che beneficia della buona tenuta dell’economia svizzera in un periodo di forte recessione per la maggior parte dei paesi europei. Gli indicatori macroeconomici della piccola Confederazione elvetica fanno quasi invidia anche alla virtuosissima Germania: nel 2012 il pil è cresciuto dell’1%, il rapporto debito/pil è al 46,7%, il tasso di disoccupazione è al 3,1% e viene evidenziato un surplus di bilancio. Inoltre, il voto shock italiano ha fatto riemergere vecchi dubi sulla tenuta dell’euro, riportando in auge gli investimenti in asset svizzeri.

Investire in bond svizzeri a fine 2012

A partire da settembre scorso le continue iniezioni di liquidità delle principali banche centrali, in particolare quelle di Stati Uniti e Giappone, hanno condizionato non poco l’andamento del mercato obbligazionario creando i presupposti per un vero e proprio record di emissioni di corporate bond. Nelle ultime settimane il rendimento è sensibilmente calato anche per i bond con rating basso, in particolare sulle scadenze brevi. Sul mercato si respira così un maggiore appetito per i bond più rischiosi, come dimostrato dalle recenti emissioni di Abs (considerati da sempre “titoli tossici”) e bond trentennali.

Riserve valutarie della Svizzera a livelli record

Il super franco resta croce e delizia per la Banca Centrale svizzera (SNB, Swiss National Bank). Da un lato rende meno appetibili le esportazioni elvetiche nel commercio internazionale, caratterizzato da una forte competitività soprattutto dei paesi emergenti grazie ai loro prodotti a basso costo; dall’altro, rende sempre più attraente la piazza finanziaria svizzera e permette di acquistare beni e servizi all’estero ad un costo basso. Un anno fa la SNB decise di ancorare la moneta svizzera all’euro al livello di 1,20, per evitare nuovi clamorosi apprezzamenti del franco.

Portafoglio con titoli in valute estere

La crisi dell’euro ha da tempo spinto molti investitori a puntare sue aree geografiche diverse. L’azionario è senza dubbio l’asset classe più speculativa, che abbina tra l’altro anche il rischio di cambio. Così, in ottica di diversificazione del proprio portafoglio, è possibile acquistare puntare su valute straniere acquistando titoli governativi, corporate bond o emissioni di enti sovranazionali. In questo modo è possibile spuntare rendimenti allettanti, beneficiando anche di un certo grado di equilibrio tra l’aggressività e la prudenza.

Valute, ottimo momento per la corona norvegese

Una celebre canzone dei Beatles si chiedeva quanto fosse buono il legno norvegese: forse non lo sapremo mai, ma di sicuro la nazione scandinava può vantare attualmente un ottimo stato di salute dal punto di vista valutario, tanto che gli investitori finanziari interessati a questa focalizzazione di portafoglio potranno trovare nella corona norvegese una soluzione piuttosto valida. La moneta in questione, infatti, così come sta accadendo anche per il franco svizzero, rappresenta la miglior scommessa economica del Vecchio Continente, a causa dell’eccessiva esposizione debitoria dell’area dell’euro. Norvegia e Svizzera non fanno parte, come è noto, dell’Unione Europea a ventisette stati, eppure beneficiano delle migliori finanze pubbliche continentali. Come hanno sottolineato molti analisti, tra l’altro, le due divise sono le alternative più credibili all’euro come riferimento di questo preciso momento storico.