Crisi Spagna, servono 60 miliardi per banche

Durante il meeting previsto per le 17:30 della giornata di oggi sono stati presentati due piani distinti per la ricapitalizzazione delle banche in Spagna, che diventeranno poi una richiesta formale di aiuti nei prossimi mesi (anche se i dettagli sul reale stato del settore bancario saranno resi pubblici solo alla fine di luglio secondo le prime stime).

I report e le analisi condotte da due società convergono su un range che spazia dai 51 ai 62 miliardi di euro necessari; lo studio è stato fatto sul 90% del sistema bancario ed ha preso in considerazione 14 gruppi che necessitano degli aiuti per rilanciare il Paese dopo la nazionalizzazione di Bankia. Secondo Roland Berger, società di consulenza tedesca, servirebbero per la precisione 51,8 miliardi di euro mentre per gli americani della Oliver Wyman la cifra sarà compresa tra 51 e 62 miliardi di euro.

Euro scende contro Dollaro USA

Crolla l’Euro su quasi tutti i fronti, anche se le perdite maggiori si registrano proprio nel cambio con la valuta degli Stati Uniti. Il down-trend di lungo termine che accompagna le contrattazioni di Eur/Jpy è ormai invertito e la tendenza rialzista innescata sul bottom di inizio Giugno continua a trovare un seguito tra gli investitori che hanno portato il valore del cross oltre quota 101.50, anche se per poco tempo. Il crollo di oggi non rispecchia l’andamento di medio e si traduce in occasione di acquisto nel medio termine, salvo poi assistere alla perdita di quota 100.45, attuale stop-loss sui buy in corso.

L’inversione di brevissimo su Eur/Gbp invece potrebbe essere un nuovo avvio per la tendenza ribassista; il consolidamento dei venditori nel medio termine è netto e tolta la falsa partenza ribassista del 15 giugno scorso il cambio ha offerto continui spunti di vendita ad ogni rialzo. Una discesa sotto a quota 0.8035 entro la fine della giornata di domani darebbe il via al segnale short con stop & reverse posizionato a quota 0.8075.

Torna la tensione sui differenziali, Spagna sopra Irlanda

Cambio di rotta per il mercato dei titoli di Stato; dopo un’apertura positiva dell’azionario a cui è seguita una riduzione dei differenziali in Eurozona gli investitori cambiano opinione sul post-elezioni in Grecia e torna la sfiducia.

Il differenziale sale ancora e la situazione peggiore si registra in Spagna sui Bonos, seguiti dai titoli di Stato Irlandesi. Dopo l’euforia per aver sventato l’uscita dall’area Euro gli investitori tirano un respiro di sollievo, visto che le conseguenze di una spaccatura interna alla Moneta Unica erano imprevedibili. Tuttavia ora si guarda al futuro che se questa mattina sembrava sostenibile ora spaventa i mercati.

Corsa agli sportelli in Italia? No secondo AD Unicredit

L’amministratore delegato di Unicredit non ritiene possibile una corsa agli sportelli in Italia come si è successo invece in Spagna per Bankia:

Non mi preoccupa e non ci sarà. Abbiamo una storia alle spalle, in tutti i momenti difficili gli italiani hanno reagito con razionalità. Dopo Lehman, quando sei mesi fa c’è stato il picco massimo dello spread non si è verificata nessuna reazione irrazionale da parte di nessuno

Così Federico Ghizzoni argomenta la sua tesi, tracciando una linea netta che separa la situazione Italiana dal resto dell’Eurozona. Per quanto l’Italia possa avere problemi ed è stata considerata alla stregua di un default come la Grecia, alla prova dei fatti lo Stato si è sempre dimostrato diverso da come veniva di volta in volta dipinto dai media e per quanto il Governo Monti sia odiato dai cittadini la posizione di forza dell’Italia continua a confermarsi nel tempo.

Italia sotto analisi dal Fondo Monetario Internazionale

Dopo essere stati accostati per mesi alla Grecia (poi fallita ed ora in default controllato), la povera Italia ora deve essere messa vicino alla Spagna, la cui situazione non è sicuramente delle migliori, dato che si trova in recessione secondo la lettura del PIL nell’ultimo trimestre. L’Italia si trova comunque sotto la cura di un Governo Tecnico, che segue ad una gestione fallimentare del precedente mandato e per questo motivo le condizioni di rischio sono tutto sommato reali, anche se esasperate dai media e dai Governi di Germania e Francia.

L’analisi annuale del Fondo Monetario Internazionale è di routine ma questa volta la commissione setaccerà l’Italia con più attenzione, dato che vi sono delle riforme sul campo che vanno valutate nel medio e nel lungo termine. Il team inviato dal FMI intende visitare i ministeri, le autority, l’Istat oltre che la Banca d’Italia ed altri incontri con esperti del settore. Il tempo di permanenza è di circa due settimane ed il lavoro da fare immenso; i provvedimenti del Governo Tecnico con cui l’Italia vuole rivedere gli errori fatti negli ultimi 15 anni circa ha ambizioni elevatissime ma potrebbe riuscire nell’intento.

GIUDIZIO FMI SU RIFORMA LAVORO

Prosegue il rally dell’oro grazie alle performance degli Etf

02GoldBarGli ottimi risultati a livello finanziario da parte dell’oro possono essere spiegati illustrando nel dettaglio qual è il contesto di riferimento. In effetti, se si va a guardare l’andamento delle principali valute internazionali, ci si accorge che l’euro sta tornando a buoni livelli nei confronti del dollaro rispetto a quanto successo nei mesi scorsi: gli 1,23 dollari toccati proprio questa settimana hanno portato un po’ di entusiasmo tra gli investitori, ma di opportunità concrete per buoni rendimenti in questo senso non se ne vedono, anzi il mercato è caratterizzato da una fase di ipervenduto. I dubbi continuano a essere molti, soprattutto alla luce delle ultime notizie che sono giunte dalla Spagna, alle prese con una più che probabile crisi dei propri istituti di credito, il cui rilancio può partire solamente dai fondi della Banca Centrale Europea.