Petrolio, azzeccata la mossa di Biden?

Nei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è intervenuto per tentare di abbassare i prezzi del petrolio a livello mondiale con lo scopo di evitare potenziali minacce legate alla ripresa degli Stati Uniti: il problema? Secondo la stampa specializzata si tratta di una mossa che ha fallito nel raggiungere il punto.

petrolio prezzo nuovamente vicino 30 dollar

Petrolio Wti resterà in trading range nel 2013

Secondo la maggior parte degli analisti tecnici il mercato del petrolio resterà volatile anche nel corso del 2013, ma dovrebbe continuare a evidenziare un movimento dei prezzi in trading range, ovvero mostrare un andamento laterale delle quotazioni. E’ ciò che prevede Credit Suisse, ma anche Banca Imi e diversi trader indipendenti specializzati proprio sull’oro nero. Secondo gli esperti di Credit Suisse, il petrolio Wti si muoverà in un range compreso tra 75 dollari e 105 dollari al barile; il petrolio Brent, invece, dovrebbe muoversi tra 85 dollari e 125 dollari al barile.

Commodity migliori e peggiori del 2012

Nel 2012 le principali commodity hanno evidenziato rialzi modesti. Tuttavia, se si osserva l’andamento della media annuale della principale materia prima energetica mondiale e delle più importanti materie prime agricole ci troviamo dinanzi a rincari record. Il petrolio Brent ha chiuso il 2012 con un rialzo molto contenuto del 2,8%. Tuttavia, la quotazione del greggio del Mar del Nord ha mostrato una chiusura d’anno sopra 111 dollari al barile, ovvero la media annuale più alta di tutti i tempi. Inoltre, per il greggio europeo si tratta del quarto anno consecutivo di rincari.

Petrolio WTI non sarà più riferimento mondiale nel 2013

Il 2013 potrebbe essere l’anno del tramonto definitivo del petrolio WTI come benchmark di riferimento mondiale sui mercati petroliferi. Ormai è da tempo che il petrolio Brent ha sostituito il West Texas Intermediate come riferimento per governi e compagnie petrolifere. Tra l’altro il petrolio WTI tratta da un paio d’anni a sconto rispetto al Brent. Quest’ultimo continua a mantenere una quotazione al di sopra della soglia psicologica dei 100 dollari al barile, mentre il WTI è sotto questa soglia da molte settimane.

Petrolio in rialzo insieme a Borse Europee

La positività delle Borse Europee si riflette direttamente sul mercato del Brent, che ha visto in giornata quota 98 dollari per barile prima di ritracciare leggermente il prezzo. La positività in chiusura di ottava non è tale da far considerare agli investitori di breve posizioni overnight, anche se il rialzo lascia pochi dubbi sull’open della prossima ottava.

PETROLIO BRENT TORNA SOPRA 100 DOLLARI AL BARILE

Mentre sull’azionario Mondiale la situazione è abbastanza chiara ed in particolare in Europa la positività è tale da trascinare al ribasso lo spread, diversa è la situazione sul Brent;

I futures sul petrolio crescono grazie ai beni durevoli americani

La crescita dei contratti futures che fanno riferimento al petrolio è senz’altro incoraggiante per la fine di quest’anno e l’inizio di quello nuovo: nel dettaglio, tali strumenti hanno chiuso le contrattazioni di ieri con un guadagno dello 0,7%, subito dopo la pubblicazione dei dati relativi ai beni durevoli statunitensi, i quali sono aumentati lo scorso mese di novembre come non accadeva da diverso tempo (almeno sei mesi). I principali indicatori, inoltre, sono avanzati ben oltre le previsioni, lasciando ben sperare anche per l’attuale mese di dicembre. Il greggio, tra l’altro, ha guadagnato 6,7 punti percentuali a New York, il ricavo più importante dal 28 ottobre scorso.