I consumatori sono sul piede di guerra dopo la polemica sulle vecchie versioni del iPhone e la minaccia di una class action. La Apple ha dovuto ammettere di aver rallentato i sistemi di iPhone 6, 6S, SE e 7, e il titolo perde il 2,3% in una settimana. Secondo l’azienda di Cupertino, i telefoni erano stati rallentati per maggiorare la durata delle batterie, ma molti clienti non hanno apprezzato l’iniziativa e si sono rivolti alle associazioni dei consumatori. La colpa è nella mancata comunicazione al momento dell’acquisto, che avrebbe danneggiato i consumatori, ignari del voluto rallentamento, e quindi non liberi di scegliere tra un update di sistema e un nuovo acquisto. Bastava cambiare batteria dunque, piuttosto che comprare un iPhone nuovo. Il rischio ora è la class action, e la conseguente perdita d’immagine, oltre che la perdita economica. In verità, la notizia, è stata certamente deleteria per Cupertino, ma a guardare i risultati sul titolo, la Apple gode ancora di molta fiducia. Per ora il danno è limitato, ma potrebbe essere più consistente nel caso i consumatori decidessero di dare via alla battaglia legale. Gli investitori del titolo Apple sono dunque avvertiti. Il titolo va tenuto costantemente d’occhio. L’informazione sulle eventuali conseguenze legali deve essere massima, perché qualcuno sta già parlando di truffa, una parola che non va bene con “affari”. Infatti le previsioni di vendite per i nuovi iPhone sono scese a 35 milioni di unità (-10 milioni). Gli alti costi per unità (1000 dollari) e questo nuovo scandalo, potrebbero far perdere molti clienti affezionati, con ripercussioni sul titolo.
Azioni
Samsung perde quota e trascina in basso la Borsa di Seul
Samsung perde quota e trascina in basso la Borsa di Seul che tocca i suoi minimi da tre mesi. Si apre così la prima seduta borsistica del paese orientale, all’insegna di una difficoltà che forse non ci si aspettava più di tanto.
Sale il titolo Tod’s e l’Inter annuncia l’emissione di bond
La famosa squadra di serie A vuole approfittare del momento favorevole in campionato per fare un’emissione di bond garantiti e finanziare i suoi debiti. L’emissione è intestata alla Inter Media and Communication, che gestisce il marketing e gli sponsor della società nerazzurra. Il bond garantito sarà di ammontare di 300 milioni di euro, e scadrà nel 2022. Questa è un’altra emissione di finanziamento organizzata dall’Inter e servirà a coprire le linee di credito a breve termine, in modo che l’Inter possa gestire l’amministrazione ordinaria in tutta tranquillità, sia per il capitale circolante che per l’indebitamento finanziario. A coordinare l’operazione la famosa banca d’affari Goldman Sachs, in cogestione cn l’italiana Ubi Banca. L’offerta è internazionale e vede anche un ruolo di advisor da parte di Latham & Watkins, e di consulente di parte per la squadra di Milano da parte della banca Rothshild. Gli altri consulenti sono Cravath, Swaine & Moore e Dla Piper .
Sul fronte azionario invece si segnala la grande performance di Tod’s, che a Milano è salita del 4,45%. Gli investitori puntano forte sul titolo dopo che Main First ha aumentato il rating sulla società dei Della Valle, da underperform a outperform. Il target del prezzo è stato aumentato di 20 euro, fino a 70 euro, per un potenziale upside dell’14,6%.
Enel, previsto dividendo di 0,28 euro ad azione nel 2018
Enel ha come obiettivo per il 2018 un dividendo di 0,28 euro ad azione: lo ha reso noto l’ad Francesco Starace da Londra, dove si trova per presentare il piano industriale 2018-2020.
I suggerimenti per questo periodo: le azioni faranno guadagnare di più
Gli investitori sono sempre alla ricerca del profitto più vantaggioso, tra bond e azioni. In questo momento tutti puntano sulle azioni, più profittevoli dei bond, che hanno un rendimento più basso rispetto al mercato azionario, che è in piena ripresa. Anzi, con una media del 10% del profitto, siamo in un periodo che non si vedeva da anni. E le previsioni parlano di profitti ancora più alti per le azioni, che in questo momento pagano di più. Non è un caso che Wall Street sta realizzando record su record, mentre il Giappone sta recedendo un pochino dopo che il Nikkei ha segnato i suoi massimi da 20 anni. Anche le borse europee stanno navigando in buone acqua, pur non realizzando dei record. Molti stanno investendo su azioni più rischiose, sicuri del buon momento del mercato. Questo anche grazie ad un indice di volatilità molto basso, come non si registrava da anni. Anche la situazione geopolitica, nonostante le tensioni con la Corea del Nord, è molto favorevole, con uno stato abbastanza stabile. Inoltre c’è molta omogeneità sulle azioni per quanto riguarda i profitti, e quindi i portafogli possono diversificarsi per diminuire i rischi. A questo aggiungiamo il basso costo del denaro, che consente prestiti per investimenti più profittevoli, e la stabilità del dollaro, che diminuisce i rischi. Dunque, meglio le azioni dei bond.
Carige, salta consorzio per aumento di capitale
Carige è nei guai: è infatti saltata la costituzione del Consorzio di garanzia che avrebbe dovuto sostenere l’aumento di capitale da 560 milioni ad essa necessaria. La terza ricapitalizzazione per l’istituto guidato dall’amministratore delegato Paolo Fiorentino si sta rivelando più difficile del previsto da ottenere.
MPS, il titolo continua a perdere
MPS non riesce ad uscire dalla crisi del prezzo delle sue azioni, che da quando sono state ricollocate sul mercato non hanno mai raggiunto il target minimo. Il ribasso è costante, fin dal primo giorno, e gli investitori iniziali saranno rimasti delusi, ma sicuramente potranno approfittarne i nuovi investitori. Ieri ancora un ribasso del 3,1%, una vera e propria debacle che ha portato il prezzo dell’azione a 3,37 euro. Ma siamo ancora alle fasi preliminari, con la fase di adesione sull’offerta pubblica, su base volontaria. Quando lo scambio con i vecchi titoli subordinati sarà terminato, si potrebbe assistere alla risalita del titolo. Lo scambio sta proseguendo abbastanza bene, ma mancano solo quattro giorni alla fine dell’offerta, e solo i tre quarti dei titoli sono stati scambiati. L’adesione è del 73,59%, per un totale di 174.911.176 di azioni, in scadenza alla chiusura della piazza di Milano per il 20 novembre. Qui si chiuderà la possibilità per i piccoli risparmiatori, e quindi dopo scenderanno in campo gli investitori più grandi, allora si saprà quale è il destino delle azioni Mps.
L’ultima settimana il titolo ha perso quasi il 20%, ma una volta in campo i grandi investitori, si dovrebbe assistere alla risalita.
Brembo, bene i trimestrali, male in borsa
La Brembo SpA è l’azienda leader nel settore dei freno per auto e moto, fornitrice delle migliori casa automobilistiche, soprattutto a livello sportivo. Montare dei freni Brembo è sempre una garanzia, e sia la Formula 1 che il Motomondiale si affidano all’azienda del Bergamasco per la frenata dei loro bolidi. Ma Brembo è anche una realtà azionaria e dell’industria italiana, un’azienda sulla quale puntare alla Borsa di Milano, se si vuole investire dei risparmi.
Dal cascinale che ospitava la fabbrica nel 1961, anno di fondazione, è passato molto tempo, e oggi la Brembo pubblica i dati dell’ultimo trimestre con ricavi netti di 1,85 miliardi di euro, con un incremento del 8,1% rispetto allo stesso trimestre del 2016. In aumento anche il margine operativo, del 9,5%, ovvero 369 milioni circa, e il reddito operativo, a +6,4% quest’anno (da gennaio), per circa 270 milioni, ovvero il 14,6% dei ricavi. L’utile netto incrementa del 5,5%, pari a 196,4 milioni, ma cresce, leggermente, l’indebitamento finanziario, a 250,4 milioni dai 195,7 milioni della chiusura di bilancio 2016.
I buoni numeri della Brembo si riflettono sulle azioni, con le prese di profitto che spingono il titolo giù dello 0,3%. Chi ha azioni deve decidere, se realizzare, o tenere, aspettando il rialzo del titolo.
Unicredit, titolo bene dopo annuncio bilancio
Unicredit svela il suo bilancio ai 9 mesi e i risultati sostengono il titolo in Borsa: a metà mattinata infatti saliva a Piazza Affari del circa del 2,57%. Un buon andamento legato, in realtà a numeri più che soddisfacenti rivelati dall’istituto.
Le ottime prestazioni di Pirelli
Lo avevamo anticipato in un articolo di qualche settimana fa, era il 19 ottobre, e oggi continuano le conferme sulle azioni della Pirelli, dopo il suo ritorno sul mercato azionario. Si era parlato di un target price di 6,7 euro ad azione, e l’azienda conferma il suo trend positivo dopo l’Ipo e la trimestrale più che positiva, che mostra i progressi dell’anno, da gennaio fino a settembre. Così il titolo guadagna ancora e si avvicina ad agganciare i 7 euro ad azione. Oggi è ancora in positivo del 1,15%, e registra il record positivo fino ad oggi, da quando Pirelli ha deciso di tornare in Borsa.
Il trimestrale spinge in alto le azioni grazie a ricavi di 4.038,5 milioni di euro, il che significa un incremento del 9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Grandi prestazioni per il settore High Value che segna un aumento del 13 per cento sia nel volume che nel ricavo, incidendo sul fatturato fino al 58 per cento. È un autentico record di ricavi, che porta Pirelli a centrare tutti gli obbiettivi, anche di rinvestimento, del suo Piano Strategico fino 2020. Un’azienda in espansione quindi, con un probabile update in alto del target price. Probabili prese di profitto a parte, il consiglio è su hold.
Mediobanca, risultati oltre le attese: sale il titolo
Sale il titolo Mediobanca a Piazza Affari. La motivazione?L’istituto ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2017-2018 con un utile netto di 301 milioni di euro. Qualcosa che quasi nessun analista si aspettava e che ha fomentato le trattative nella direzione giusta.
Mps, domani il ritorno in Borsa
Mps domani torna in Borsa dopo aver ottenuto il via libera dalla Consob. Tante le imposizioni per questo rientro, tante le domande a riguardo ma cosa aspettarsi realmente? Il nuovo ingresso a Piazza Affari sembra già essere “corredato” di tante e specifiche condizioni.
Mercati emergenti est europeo: il punto
I mercati emergenti dell’est europeo stanno segnando ottime performaces per quel che riguarda il mercato azionario, mentre qualche incertezza si profila sul mercato valutario e sui bonds, più a causa delle incertezza geopolitiche che per colpe proprie. Ora i paesi emergenti devono solo consolidare i risultati, anche se la ripresa del dollaro, e dei rendimenti dei bonds USA, potrebbero creare problemi non solo alle valute e alle obbligazioni, ma anche alle azioni societarie, che dovranno aumentare e consolidare i rendimenti.
La Russia continua il suo rally, tanto che Fitch ha migliorato il suo giudizio da “stabile” a “positivo”. La Russia ha un debito estero molto basso e in diminuzione, anche se deve intervenire sul proprio deficit, frutto anche delle sanzioni occidentali.
In Polonia ci sono forti segnali positivi, a partire dalla ripresa dell’inflazione e un mercato azionario in forte progresso, tanto che dal prossimo anno, il FTSE non lo considererà più emergente ma sviluppato. L’Ungheria ha abbassato il tasso degli overnight e viaggia con un’inflazione tra il 2,8% e il 2,5%. Ottimi i risultati economici. In Repubblica Ceca il Pil arriverà al 4,7%, ma il mercato azionario è in perdita del 2%, come in Ungheria.
Cosa comprare oggi
Il mercato di aggi, analizzato dai broker, propone almeno un paio di azioni segnalate per l’acquisto. La prima è l’Eni, che attualmente cede lo 0,76% ma è segnalata per il buy. Il prezzo attuale è di 13,73 euro, ma gli analisti, in particolare Fidentiis, hanno fissato il target price a 17 euro. Un ottimo guadagna dunque, e un buon suggerimento agli investitori.
Il secondo titolo segnalato per il buy è quello di Anima Holding, a cui Berenberg assegna il disco verde per un’inversione di tendenza per raggiungere il target price di 7,9 euro. Attualmente cede lo 0,72% con prezzo a 6,41 euro. Berenberg inoltre segnala un hold per Azimut Holding con il target price fissato a 18,70 euro. Azimut ora cede il 2,11%, ferma al prezzo di 16,67 euro. Per JP Morgan poi abbiamo Unipol in overweight, che sta guadagnando l’1,85% con prezzo a 3,87 euro. In hold, per Deutsche Bank, anche Pirelli, per cui si assegna un target price di 6,7 euro. Attualmente Pirelli è in perdita del 1,39% ad un prezzo di 6,37 euro.
Quindi oggi abbiamo una serie di target per gli investimenti che potrebbero portare a guadagni consistenti, in particolare per Eni, da cui si attendono buoni movimenti in avanti.