Decreto aiuti bis, perché non piace ai sindacati

Il decreto aiuti bis sta vedendo la luce nonostante le difficoltà presentate dalla caduta del Governo. Il problema? Non piace tantissimo ai sindacati che in alcuni casi hanno davvero parlato di elemosina. Scopriamone insieme un po’ di più.

Def, Gualtieri: patto fiscale e calo delle tasse

Un patto fiscale e il calo delle tasse per spingere la ripresa dell’Italia, il Governo, per voce del ministro dell’Economia ha illustrato il Def e quelle che saranno i principali strumenti che verranno messi in campo per riportare il livello del Pil a quello registrato prima dell’avvento della pandemia di coronavirus.

ministro economia su def

Tria, abbassare tasse con lotta all’evasione

Su una cosa sembra essere particolarmente certo il ministro del Tesoro Giovanni Tria: per tagliare le tasse bisogna contrastare l’evasione e raccogliere fondi da tale azione e continuare con le politiche economiche seguite in passato per poter continuare a crescite.

Padoan, abbassare tasse in modo permanente necessario

Le tasse devono essere abbassate in modo permanente. Sono queste le conclusioni tratte dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, soprattutto se l’intenzione è quella di risolvere i problemi economici della popolazione italiana e delle imprese e favorire gli investimenti.

Amazon paga 100 milioni di euro al Fisco

Amazon ha pagato al Fisco una somma pari a 100 milioni di euro per concludere quella che era la diatriba aperta tra il colosso del web e l’Agenzia delle Entrate dopo che quest’ultima aveva contestato alla compagnia di Jeff Bezos una mancata dichiarazione dei redditi.

Dove investire dopo l’aumento della tassa sui prodotti finanziari

Dal  primo luglio è entrata in vigore la nuova tassazione sui prodotti finanziari che è salita dal 20 al 26%. La nuova aliquota ha colpito tutti i prodotti, azioni, obbligazioni, fondi di investimento, depositi postali, conti deposito, restano esclusi Btp e fondi pensioni. E di fronte a questa nuovo scenario alcuni investitori già da tempo stanno valutando altre forme di investimento del proprio denaro così da non essere danneggiati dalla nuova tassa.

Dove conviene investire con i tassi bassi

 Alcuni  hanno deciso di vendere specifici titoli per poi ricomprarli dopo il primo luglio, operazione opportuna, facendo però attenzione che i costi di transazione non siano superiori al differenziale del 6% delle minusvalenze tecniche. Si può anche optare per l’opzione di affrancamento, tenendo la tassazione al 20% fino al 30 giugno anche per posizioni ancora aperte per poi effettuare una vendita figurativa a carico degli intermediari per il portafoglio titoli, anche a quelli che producono minusvalenze latenti e che sarebbe meglio rimandare nel tempo, per compensare il carico fiscale più alto sui guadagni.

L’affrancamento è favorevole se si desidera continuare a mantenere il portafoglio e si vuole sfruttare le minusvalenze accumulate o per pagare meno imposte sul capital gain potenziale, poiché permette di valorizzare tutti gli strumenti finanziari alla data del 30 giugno.

Ad  esempio, se si ha in portafoglio un titolo obbligazionario acquistato a 90 che vale 100 al 30 giugno, usando l’opzione di affrancamento è come comprare al prezzo di mercato, i 10 punti di plusvalenza saranno soggetti alla tassazione del 20% e se l’obbligazione viene venduta, il capital gain sarà tassato al 26% sul prezzo non di 90, quello originario, ma di 100.

 

 

Investire nel mattone, gli italiani vanno all’estero

L’interesse e la fiducia che gli italiani hanno da sempre avuto verso l’investimenti in immobili, sembra ad  un tratto essere sparita o venuta comunque meno, compici le tasse  che continuamente vengono messe sulle case di proprietà.

Fiscal cliff effetti sui mercati finanziari secondo Pimco

Continuano a tenere banco le problematiche relative al fiscal cliff negli Stati Uniti. Wall Street sembra ritenere possibile un’intesa in tempi brevi tra repubblicani e democratici, anche perché in caso di mancato accordo il prossimo anno scatterebbero tagli automatici alla spesa pubblica e gli aumenti delle tasse per 600 miliardi di dollari. Si tratta di una vera e propria bomba ad orologeria, da disinnescare al più presto per evitare un crollo del pil di 3-4 punti percentuali e l’inabissamento dell’economia americana in una profonda e dolorosa recessione.