Dove investire nel 2013 secondo Credit Suisse

A poco più di una settimana dall’inizio del 2013 iniziano le grandi manovre nei portafogli dei gestori internazionali. Il 2012 è stato tutto sommato un anno positivo per le borse e per i bond, nonostante la grave crisi finanziaria nella zona euro nella prima parte dell’anno e le incognite legate al fiscal cliff negli Stati Uniti. Secondo Stefan Keitel, responsabile mondiale degli investimenti di Credit Suisse, intervistato da Plus24 Il Sole-24 Ore, si aspetta ancora buone performance dei principali asset finanziari e una maggiore crescita dell’economia americana.

Sberbank e Credit Suisse unite da un fondo miliardario

Oao Sberbank, una delle più celebri banche di tutta la Russia, e Credit Suisse, istituto elvetico molto attivo in ambito finanziario, hanno deciso di unire le loro forze in un progetto piuttosto interessante: la collaborazione dei due gruppi è arrivata fino alla pianificazione di un fondo privato da un miliardo di dollari, il quale sarà destinato a degli investimenti in territorio russo, secondo quanto affermato dai vertici di Mosca. Il contributo in questione sarà equo e entrambe le parti forniranno una cifra pari a cento milioni di dollari per dar vita a questo prodotto finanziario, il cui avvio dovrebbe avvenire prima della fine dell’anno attualmente in corso. C’è comunque da precisare che questo specifico progetto non andrà a focalizzarsi su una industria in particolare, ma si prenderanno a riferimento i migliori settori e le opportunità più appetibili. L’intento di Sberbank è quello di attrarre il maggior numero di investimenti diretti nella vasta nazione dell’Europa orientale.

Investimenti e Sviluppo: nuovo Piano Industriale 2011-2015

Una nuova impostazione aziendale, ma anche una riorganizzazione delle attività al fine di ottenere a regime un diverso posizionamento strategico del Gruppo. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi del nuovo Piano Industriale 2011-2015 della società Investimenti e Sviluppo che è stato approvato nella giornata di ieri, martedì 1 marzo 2011, dal Consiglio di Amministrazione. In particolare, tenendo conto del nuovo assetto a livello societario, la riorganizzazione operativa è stata predisposta in modo tale che, attraverso una business platform integrata, si ottenga il massimo ritorno sul capitale investito. Questo, in particolare, avverrà sia con investimenti diretti e indiretti, sia con attività di financial advisory ad ampio raggio; il tutto con l’obiettivo di andare a concentrare ed a massimizzare, a favore degli azionisti della società, tutte le opportunità che portano alla creazione di valore. A tal fine, in accordo con un comunicato ufficiale emesso nella giornata di ieri da Investimenti e Sviluppo, la società, tra l’altro, mira anche a portare avanti forme di investimento innovative quali i fondi di fondi, i fondi di private equity, ed i  fondi di coinvestimento.

Fininvest: si punta sulla rivalutazione del Lussemburgo

La rivalutazione che Fininvest, celebre società di proprietà della famiglia Berlusconi, ha posto in essere nei giorni scorsi si è rivelata davvero sostanziosa e importante: l’ammontare preciso di tale operazione è pari a oltre 33 milioni di euro ed è stata effettuata sulla società controllata del Granducato di Lussemburgo, vale a dire Trefinance. Quali sono gli obiettivi dell’azienda milanese in quest’ottica? Anzitutto, c’è la reale intenzione di fornire un adeguato sostegno ai conti fatti registrare nel corso dell’ultimo anno dalla società per azioni del premier Silvio Berlusconi. In pratica, si tratta di quanto è emerso dalla lettura del bilancio relativo al 2009 della holding guidata da Marina Berlusconi, un documento che è stato approvato nel corso dell’assemblea degli azionisti che risale ormai a un mese fa e che è stato appunto depositato proprio nei giorni scorsi. Che cosa c’è da dire in tal senso?

Amber Capital si specializza nel private equity italiano

LogoPageIl nome di Amber Capital è associato a uno dei principali fondi di investimento statunitensi e internazionali, il quale detiene anche una diramazione importante nel nostro paese: quindi, non deve stupire in nessun modo l’ingresso della compagnia nell’ambito del private equity italiano, un’operazione che dovrebbe consentire di acquisire partecipazioni aziendali davvero appetibili, viste soprattutto le medie dimensioni degli obiettivi di Amber, oltre che dei piani industriali molto attendibili e promettenti. Sono stati proprio questi ragionamenti a dar vita nei giorni scorsi al primo investimento di Amber Energia, un fondo che, in pratica, verrà gestito e controllato in modo totale da Amber Italia. Tra l’altro, il regolamento ha già ricevuto da tempo l’approvazione da parte della Banca d’Italia, una valutazione positiva che è stata resa possibile anche e soprattutto grazie all’acquisto di una quota consistente di Marcopolo Engineering.