Spagna in recessione, taglio al rating di 9 banche

La Spagna entra ufficialmente in fase di recessione. La pubblicazione del PIL trimestrale conferma il sentore degli investitori, che scontavano ormai già da diverso tempo la notizia della recessione di Madrid. Il PIL relativo al primo trimestre del 2012 è sceso dello 0.3% contro le attese di 0.4%. Su base annuale invece si parla di un -0.4% contro uno 0.5% previsto; le aspettative ribassiste sono quindi state riviste al rialzo, ed anche se il dato è nel complesso negativo la risposta del mercato è positiva, visto che questo già scontava delle previsioni peggiori.

LA CRISI ECONOMICA SPAGNOLA

Dal 2008 la Spagna alterna fasi di recessione a fasi di “crescita atona” con una disoccupazione costantemente in crescita e la situazione viene riassunta dall’istituto nazionale di statistica, che riassume così i dati raccolti:

l’andamento dell’economia è la conseguenza della performance della domanda nazionale, compensata solo parzialmente dal contributo positivo della domanda estera

Bank of Nova Scotia si affida ancora ai covered bond

Bank of Nova Scotia, uno dei principali istituti di credito di tutto il Canada, ha lanciato dei covered bond destinati al mercato statunitense, per un importo complessivo di 2,5 miliardi di dollari: la scadenza degli strumenti in questione sarà pari a cinque anni. Il rendimento previsto, inoltre, è stato fissato a una quota iniziale di 1,95 punti percentuali, circa 109 punti base al di sopra dei medesimi titoli messi a disposizione dal Tesoro americano. Il 2012 è iniziato da appena tre settimane, eppure questa è già la seconda cessione obbligazionaria della banca nordamericana, la quale ha messo a disposizione di recente anche 1,25 miliardi di dollari in bond unsecured quinquennali (il ritorno economico è pari al 2,55%).

Azionario Giappone, Usa ed Eurozona: investire con gli Etf

etf-usa-giappone-eurozonaCome investire con gli Etf sull’azionario di Paesi come il Giappone, gli Stati Uniti o l’Europa? Ebbene, al riguardo sul circuito di Borsa Italiana S.p.A. sono quotati, tra gli altri, tre specifici Etf emessi da Lyxor International Asset Management S.A. che investono sull’azionario dei Paesi sopra citati. Per l’Europa c’è il Lyxor Etf Euro Stoxx 50, con codice ISIN FR0007054358, e commissione totale annua di gestione pari allo 0,25%; in data odierna l’Etf indicato ha chiuso con un prezzo ufficiale di 26,19 euro rispetto ad un massimo annuale di 30,67 euro toccato l’11 gennaio 2010, ed un minimo annuo di 25,27 euro toccato lo scorso 25 maggio 2010. Per gli Stati Uniti c’è invece il Lyxor Etf Msci Usa, con codice ISIN FR0010296061, e commissione totale annua di gestione pari allo 0,35%; in data odierna l’Etf indicato ha chiuso con un prezzo ufficiale di 84,91 euro rispetto ad un massimo annuale di 89,43 euro toccato il 13 maggio 2010, ed un minimo annuo di 73,73 euro toccato lo scorso 5 febbraio 2010.

Deutsche Bank: negoziato il nuovo certificato Express

deutsche_bankL’ultima novità dal mondo dei certificati di investimento arriva direttamente da Deutsche Bank: sono infatti cinque giorni che il gruppo bancario tedesco ha provveduto a negoziare un nuovo prodotto in questo senso, vale a dire l’Express Certificates, il quale punta a focalizzare le proprie strategie e performance sul mercato del Vecchio Continente. Di quali caratteristiche e peculiarità beneficia il nuovo strumento della banca di Francoforte sul Meno? Anzitutto, c’è da precisare che il certificato in questione prende come riferimento finanziario l’indice Eurostoxx 50, il che vuole significare che sta crescendo in maniera interessante la porzione di soggetti che sono interessati a investire in questo specifico ambito. Gli altri elementi da tenere bene a mente sono sostanzialmente tre: il codice Isin (bisogna ricordare che è il Sedex il mercato per questo prodotto) è DE000DB1Z7G8, il prezzo strike è pari a 2776,83, mentre la scadenza è stata fissata fra cinque anni, per la precisione il 2 febbraio del 2015.

 

Etf: Source supera i 5 miliardi di euro nel Vecchio Continente

european_countries-300x223Il matrimonio tra Source, società che fornisce prodotti exchange traded per gli investitori, e il continente europeo si sta rinsaldando grazie a radici sempre più profonde e proficue: gli strumenti finanziari che sono stati scambiati nel cosiddetto “Vecchio Continente”, infatti, hanno oltrepassato l’invidiabile quota di 5 miliardi di euro, a conferma che gli Etf settoriali vanno davvero forte in questo preciso momento storico ed economico. L’annuncio è giunto direttamente dalla stessa Source, la quale poteva vantare a marzo ben 5,2 miliardi di Exchange Traded Fund, secondo quanto è stato rilevato dal sistema di compensazione tedesco Cascade; si tratta, senza dubbio, di un traguardo non indifferente, ancora più sorprendente se si pensa che la piattaforma in questione ha fatto il suo debutto solamente un anno fa.