Gestioni patrimoniali: Portfolio UniCredit, sei linee di investimento

Un prodotto con ben sei linee di investimento e con un soglia minima di ingresso pari a 15 mila euro. E’ questo, nell’ambito dei servizi di gestione patrimoniale della gamma denominata “First”, “Portfolio UniCredit“, il prodotto del Gruppo bancario europeo grazie al quale in maniera personalizzata, diversificata e flessibile, è possibile andare ad affidare i propri investimenti ad un gestore professionale. Con Portfolio Unicredit, nell’ambito di un unico mandato, il cliente di Unicredit Group può “muoversi” all’interno delle sei linee di investimento in quanto queste risultano essere combinabili tra di loro e sottoscrivibili contemporaneamente. Nel dettaglio, una di queste sei linee di investimento è monetaria, e quindi funge da vera e propria “area parcheggio” della liquidità investita precedentemente nelle altre linee. Le altre linee di investimento risultano essere invece flessibili con quote di capitale destinate all’azionario sulla base di diversi limiti. Portfolio UniCredit è gestibile in maniera flessibile sia con i versamenti aggiuntivi, sia con il cambio delle linee di investimento. Portfolio UniCredit è inoltre sempre sotto controllo grazie ad un rendiconto dettagliato che Unicredit invia al domicilio del cliente.

Fondi a Formula Pioneer di Unicredit

Il valore del capitale investito, al lordo della fiscalità vigente, risulta essere preservato in corrispondenza di una ben determinata scadenza, mentre in un primo periodo, della durata che può essere variabile dai due ai 5 anni, il rendimento è fissato alla stipula ed è dato dal risultato di una altrettanta ben determinata formula. Sono queste le principali caratteristiche dei “Fondi a formula”, prodotti innovativi del risparmio gestito distribuiti da Unicredit e ideati dalla società di gestione del Gruppo bancario Pioneer Asset Management SA. E così per i Fondi, che appartengono alla famiglia dei fondi lussemburghesi, al termine del periodo iniziale di scadenza viene riconosciuto un rendimento dato dalla formula, mentre successivamente l’investimento prosegue, e quindi si resta investiti nel Fondo, con una quota pari ad almeno i due terzi del capitale posizionata su titoli del mercato monetario ed in titoli di debito che risultano essere emessi da enti governativi del Vecchio Continente.

Fondi obbligazionari: molti cali, ma anche il boom di Mediolanum

ennio-dorisL’ultimo rapporto di Assogestioni in relazione all’andamento dei fondi di tipo obbligazionario non è certo incoraggiante: secondo l’associazione , infatti, la raccolta di tali strumenti finanziari ha raggiunto quota 343 milioni di euro, certo una buona fetta per quel che concerne il patrimonio totale del comparto (tra l’altro i flussi netti sono ancora piuttosto consistenti), ma comunque si tratta di un dato in leggero calo. Il declino in questione riguarda soprattutto i fondi flessibili, mentre i fondi di tipo bilanciato sono riusciti a raccogliere un patrimonio pari a 19 miliardi di euro. Le notizie peggiori provengono dai cosiddetti fondi hedge, per i quali è stata registrata una raccolta negativa e alti deflussi, pur rimanendo stabili gli assets. Assogestioni ha sciorinato una serie di dati su cui occorre riflettere a fondo, anche e soprattutto alla luce della situazione economica che stiamo vivendo.