Previsioni Euro/Dollaro Agosto 2012

L’andamento dell’Euro/Dollaro torna a rispecchiare quello dei mercati Europei, anche se il nervosismo sul Forex è raddoppiato rispetto a quello tangibile sull’azionario.

Previsioni Euro/Dollaro secondo JP Morgan

Le previsioni di JP Morgan rispecchiano esattamente la situazione grafica di Euro/Dollaro ed annunciano un periodo molto difficile per il cambio più importante del Mondo (o meglio, difficile per l’Euro e meno difficile per il Dollaro USA). La giornata di oggi e quella di ieri sono all’insegna del recupero ed il disegno di un testa-spalle rialzista potrebbe trarre in inganno i “tecnici” che basano l’operatività unicamente sui grafici. Nel breve periodo potrà anche esserci un recupero, ma sia i grafici di lungo termine sia le previsioni di Jp-Morgan convergono in un futuro ribassista per il cambio, che secondo gli analisti della banca d’affari potrebbe arrivare a sfiorare 1.275 come valore minimo.

Petrolio ed Euro/Dollaro: il confronto non giustifica i rincari sulla benzina

Ogni volta che i derivati del Crude Oil subiscono un rincaro e le agenzie dei consumatori lo fanno presente, le giustificazioni sono sempre diverse e solo a distanza di tempo ci si rende conto che sono false.

Si era data la colpa al prezzo del Petrolio quando nel 2008 la benzina ed il gasolio toccavano il massimo prezzo in Italia (massimo anche in rapporto al costo della vita) ed effettivamente poteva anche essere vero in parte. Se non consideriamo il cambio Euro/Dollaro (in blu/bianco nel grafico a fianco) che era nettamente a favore dell’Europa in quel momento, la “scusa” per il rincaro poteva anche starci.

Quando la bolla è scoppiata ed il petrolio è tornato sotto a 70 $ il prezzo della benzina è calato considerevolmente, anche se è rimasto ben superiore al periodo precedente il rally del crude oil, quando proprio l’oro nero quotava intorno a 100$ al barile. E già in quel periodo (si parla di fine 2008, inizio 2009) cominciava ad emergere un quadro piuttosto strano che non trovava collegamento tra la finanza e l’economia reale, se non quando la situazione era sfavorevole ai consumatori.