Il rally dei futures sulla carne bovina

È davvero interessante il rally di cui si stanno rendendo protagonisti i contratti futures sulla carne bovina: i rialzi sono stati registrati in contemporanea ai segnali di minori scorte per quel che concerne il manzo americano. I futures sulla carne suina hanno invece concluso la giornata di ieri con un ribasso. Nello specifico, la produzione di manzo scenderà di ben cinque punti percentuali il prossimo anno, raggiungendo 24,68 miliardi di libbre complessive (11,2 milioni di tonnellate per la precisione), almeno secondo gli ultimi dati del dipartimento agricolo americano.

Succo d’arancia e cotone, futures contrastanti

I contratti futures che osservano da vicino le quotazioni del cotone sono calati al loro livello più basso delle ultime tre settimane: il motivo è da ricercare nelle previsioni del governo americano in merito ai prossimi raccolti, le quali sono aumentate in maniera sensibile. Al contrario, i futures relativi alle performance del succo d’arancia hanno guadagnato terreno. Entrando maggiormente nel dettaglio delle statistiche appena citate, occorre precisare che gli agricoltori saranno in grado di produrre oltre 16mila milioni di balle di cotone (ogni balla equivale a 218 chilogrammi), lo 0,3% in più rispetto a quanto era stato invece preventivato il mese scorso; secondo lo Us Department of Agricolture, le migliori produzioni saranno quelle della California, del Mississippi e della Georgia, nonostante le perdite di uno stato federale importante come il Texas.

Bovini, il Labor Day fa crescere le quotazioni dei futures

I contratti futures relativi alle quotazioni della carne bovina hanno raggiunto i loro massimi delle ultime tre settimane: si tratta di un rialzo provocato essenzialmente dalla speculazione sulla domanda americana di manzo, la quale dovrebbe incrementarsi a causa dei nuovi rifornimenti da parte dei grossisti per il week-end di pausa del Labor Day (oltre a ieri, è previsto per la giornata di oggi). Lo stesso discorso vale anche per i contratti che osservano da vicino le performance delle carni suine, anch’essi protagonisti di un importante guadagno. Volendo essere più precisi, c’è da sottolineare come le tariffe della carne all’ingrosso sono scese di 2,5 punti percentuali nel corso di questa settimana, a causa dell’intervento governativo. Questo può essere definito, a ragione, come il segnale che gli acquirenti al dettaglio hanno terminato le scorte del prodotto alimentare in questione prima del previsto, ovvero prima di una due giorni caratterizzata, come vuole la tradizione, da numerose grigliate.

Bovini: quotazioni record per i futures a Chicago

I futures sui bovini rappresentano uno di quegli strumenti finanziari di cui si parla troppo poco, eppure anche le loro performance devono essere tenute in alta considerazione: ne è una conferma la quotazione record raggiunta proprio da tali prodotti al Chicago Mercantile Exchange, un andamento al rialzo che altro non è che la diretta conseguenza della maggiore domanda statunitense di carne e manzo, ma i livelli non sono bassi nemmeno nelle altre parti del mondo. Le mandrie bovine americane sono al livello più basso degli ultimi 53 anni, anche perché le esportazioni di carne hanno subito un incremento pari a diciannove punti percentuali nel corso del 2010 (1,04 milioni di tonnellate), secondo quanto rilevato dallo Us Department of Agricolture. Come è noto, poi, i costi internazionali del cibo sono giunti a livelli record a febbraio, come è stato messo in evidenza dalle Nazioni Unite.