Petrolio Brent ai minimi da 8 mesi sotto 104$

Dopo la pubblicazione dei deludenti dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti, diffuso venerdì scorso, il trend ribassista del petrolio Brent ha sperimentato una brusca accelerazione con discesa fin sotto 104 dollari al barile. Le quotazioni del greggio sono così tornate sui minimi più bassi da oltre 8 mesi. A questo punto, considerando la forza della discesa dei prezzi, non si può escludere che nel breve termine possa avvenire uno strappo decisivo dei prezzi fino a 100 dollari al barile.

Commodity non più correlate con azionario nel 2013

Le materie prime sono un asset che negli ultimi 5 anni è andato a braccetto con l’andamento dei mercati azionari, tranne che per qualche breve fase di decorrelazione. Infatti, le commodity – dopo il boom di inizio Duemila – sono state sempre più inquadrate come un asset rischioso, da acquistare nei momenti di maggiore euforia sui mercati internazionali oppure nelle fasi di crescita economica. Questo connubio azionario-commodity è durato dal 2008 al 2012, anche se ciò non vuol dire che possa tornare in futuro.

Commodity migliori e peggiori del 2012

Nel 2012 le principali commodity hanno evidenziato rialzi modesti. Tuttavia, se si osserva l’andamento della media annuale della principale materia prima energetica mondiale e delle più importanti materie prime agricole ci troviamo dinanzi a rincari record. Il petrolio Brent ha chiuso il 2012 con un rialzo molto contenuto del 2,8%. Tuttavia, la quotazione del greggio del Mar del Nord ha mostrato una chiusura d’anno sopra 111 dollari al barile, ovvero la media annuale più alta di tutti i tempi. Inoltre, per il greggio europeo si tratta del quarto anno consecutivo di rincari.

Come investire in commodity nel 2013

Quest’anno le commodity hanno sperimentato diverse velocità. La migliore materia prima è stata il granoturco, che ha sfiorato un rialzo del 30%, mentre il petrolio ha fatto decisamente peggio con un ribasso intorno al 13%. L’oro dovrebbe chiudere il 2012 con un rialzo minimo, anche se ancora in territorio positivo per il dodicesimo anno consecutivo. Per il 2013 c’è grande cautela tra gli addetti ai lavori. Secondo molti analisti tutto ruota intorno all’andamento dell’economia cinese, che per molti è in netta ripresa ma per altri ancora a rischio hard landing.

Investimento in commodity nel 2013 sconsigliato da Schroders

Le materie prime stanno attraversando una fase di alti e bassi con elevata volatilità dei prezzi, a causa dell’instabilità dei mercati finanziari e all’incertezza del quadro macroeconomico globale. Rispetto a venti anni fa, quando il settore delle commodity era riservato quasi esclusivamente agli operatori specializzati, oggi c’è molta finanza che rende le quotazioni eccessivamente volatili e di difficile previsione. Questo è in sintesi il pensiero di Mario Spreafico, direttore investimenti di Schroders Italia, intervistato dal quotidiano economico-finanziario Il Sole-24 Ore.