Bond bancari, qual è la situazione?

intesa sanpaoloLa situazione degli istituti di credito italiani, oggi, e dei bond bancari in particolare, è abbastanza negativa, a causa del rally dello spread italiano. Negli ultimi giorni si è assistito a molti sell off, in particolare di Mps, dopo le dichiarazioni dell’esponente leghista Borghi, e quelli di Unicredit e Sanpaolo. I rendimenti stanno sentendo la pressione degli investitori.

La situazione

Molte vendite sono state effettuate per i decennali Bond Tier 2 di Mps, per monetizzare un titolo che aveva avuto una quotazione iniziale troppo alta.

E l’istituto deve ancora cartolarizzare i suoi NPL per circa 24 miliardi. L’attuale situazione italiana, con un governo che stenta a decollare, sta affossando il comparto bancario, Mps in testa, detenuta al 68% dal Tesoro.

Una grossa mano arriva dalla BCE, che sta cercando d risolvere i problemi degli istituti di credito italiani con l’acquisto di obbligazioni. Ma nonostante le massicce operazioni, i crediti inesigibili sono ancora troppi, e il programma di QE dovrà necessariamente terminare per la fine dell’anno, o al massimo tra 18 mesi, quando Draghi dovrà lasciare il suo mandato in scadenza ad un tedesco, che non sarà così accomodante.

Per Intesa Sanpaolo e Unicredit invece, nonostante i sell off siano stati importanti, la situazione patrimoniale è solida. Le due banche non hanno sofferto grazie ad una gestione più attenta e florida finanziariamente.

Come incassare cedole del 10% con i bond bancari subordinati

L’investimento in bond bancari va trattato con la massima prudenza, in quanto si tratta di un settore che risente molto del ciclo economico ed è particolarmente instabile nelle fasi di maggiore turbolenza sui mercati finanziari. Tuttavia, la crisi economico-finanziaria che ha investito pesantemente il sistema-Italia nel primo semestre del 2012 ha depresso oltremodo le quotazioni di titoli bancari, sia azioni che bond. Oggi, nonostante la ripresa iniziata sul finire di luglio scorso, ci sono ancora buone opportunità sebbene il rischio non sia sempre particolarmente contenuto.

Spread bond bancari italiani in calo a fine settembre 2012

Nonostante il ritorno del clima di avversione al rischio stia mettendo a dura prova la stabilità dell’azione degli investitori sui mercati finanziari, a causa dei problemi legati al debito della Spagna e alle minacce di secessione della Catalogna, il settore delle obbligazioni corporate del comparto bancario continuano a mostrare un buon andamento. In estate era stata la volta delle azioni del settore bancario italiano, che avevano messo a segno performance superiori al 50-60% e in certi casi anche dell’80-100%. Ora tocca ai bond bancari.

Investire in bond societari e bancari con la crisi dell’euro

Le obbligazioni societarie sono titoli emessi da aziende private che ricorrono al mercato del debito per finanziare le loro attività. Chi possiede un bond societario (o corporate bond) diventa creditore della società emittente e ha il diritto di ricevere il rimborso a scadenza dell’importo previsto dal regolamento del prestito, più una remunerazione sul capitale (tasso di interesse). Le obbligazioni bancarie, invece, sono emesse dagli istituti di credito. Per valutare correttamente questi bond bisogna analizzare bene: prospettive di crescita dell’azienda, livello di indebitamento, rating, forza del settore di appartenenza.

Su quali bond investire con lo spread a 500

Il boom dello spread italiano, che venerdì 20 luglio ha raggiunto quota 500, potrebbe far cambiare ancora strategia ad investitori istituzionali e piccoli risparmiatori, in quanto nel breve periodo il rischio-paese è aumentato notevolmente, in quanto si teme un pericoloso contagio dalla traballante Spagna. Per quanto riguarda le strategie sulle obbligazioni, l’obiettivo principale resta quello di diversificare per emittenti e per aree georgrafiche. Inoltre, conviene restare sulle scadenze brevi, per evitare di salire sull’ottovolante delle oscillazioni di titoli con duration a medio-lunga scadenza.

Goldman Sachs: titoli obbligazionari per gestire il debito

Goldman Sachs si affida con molta convinzione e altrettanta speranza ai titoli obbligazionari: ne è una chiara testimonianza la vendita di ben 2,75 miliardi di dollari relativi a tali strumenti finanziari, i quali seguono immediatamente la pubblicazione dei guadagni conseguiti dalla banca americana nel corso del secondo trimestre del 2011. Il gruppo statunitense ha quotato per la precisione bond con una scadenza fissata tra dieci anni e un rendimento economico complessivo pari al 5,25%, vale a dire 230 punti base al di sopra degli stessi prodotti messi a disposizione dal Tesoro. L’offerta in questione, la quale sembra voler fare concorrenza alla storica rivale, Morgan Stanley, è di gran lunga superiore al programma di quest’ultima, dato che l’ammontare totale era pari a due miliardi e il ritorno era stato fissato al 5,5%.