Dopo quattro mesi la Turchia torna ai bond in dollari

Il governo turco sta offrendo per la prima volta da quasi quattro mesi titoli obbligazionari denominati in dollari: in questo modo, la nazione anatolica ha la possibilità di riaprire una precedente scadenza di lungo termine, vale a dire quella prevista per il 2041, dopo che i rendimenti sono scesi a uno dei record più bassi in assoluto. La vendita sta beneficiando della gestione da parte di banche importanti come Morgan Stanley, Goldman Sachs e Deutsche Bank. Si è parlato dei ritorni economici in declino e in effetti questi ultimi hanno perso ben 108 punti base da gennaio a oggi, mentre la giornata di ieri è stata caratterizzata da un lieve recupero, appena cinque punti base.

Amgen vende tre miliardi di dollari in obbligazioni

Amgen Inc., principale azienda al mondo per quel che concerne la biotecnologia, si rivolge al segmento obbligazionario per riuscire a finanziare il proprio debito: in effetti, la società di Thousand Oaks è pronta vendere ben tre miliardi di dollari in titoli obbligazionari, con scadenze piuttosto diversificate, vale a dire cinque, dieci e trentuno anni, il tutto con l’intento già precisato, oltre a quello di riacquistare azioni proprie e i dividendi trimestrali. Non c’è comunque molta sorpresa tra gli addetti ai lavori, visto che già ad aprile la compagnia californiana aveva annunciato di voler avviare il versamento del primo dividendo. Tra l’altro, i titoli azionari hanno fatto registrare un rialzo di ventisette punti percentuali dal 2005 ad oggi, mentre i rendimenti dei bond sono calati fino all’attuale 3,69%, secondo quanto rilevato da Bank of America Merrill Lynch.

Etf, notevole il peso del Tarp sui comparti finanziari

Gli Etf finanziari devono aver avvertito in maniera netta lo scossone provocato dall’amministrazione Obama: in effetti, gli istituti di credito di dimensioni minori stanno subendo il peso influente da parte del programma Tarp (acronimo che identifica il Troubled Asset Relief Program, il programma statunitense volto ad aiutare gli istituti di credito in difficoltà), mentre le banche maggiori devono fronteggiare i continui fallimenti e una crescita economica piuttosto debole. Comunque, la sfida comune rimane quella dell’aumento di capitale, nonostante lo stesso Tarp stia tagliando con decisione i dividendi degli azionisti; c’è stato anche qualche caso di tentativo di uscita dal provvedimento in questione, ma il tutto risulta fin troppo difficile.