Corporate bond: i vantaggi del mercato australiano

Gli investitori che si stanno concentrando sui rendimenti offerti dal mercato australiano, potrebbero ritenere che i corporate bond siano una proposta molto attraente, nonostante strateghi e analisti siano molto cauti da questo punto di vista: è vero che non tutti i ritorni economici sono uguali, ma come bisogna comportarsi in questo caso? Secondo un altro punto di vista, si potrebbe essere addirittura disillusi da alcuni titoli obbligazionari governativi, in particolare del continente europeo, quindi occorre prestare la massima attenzione alla qualità e alle garanzie di ogni singolo strumento finanziario.

Nomura, il prestito collaterale verrà gestito da Invesco

Cosa può nascere dalla collaborazione tra una delle maggiori società attive nella gestione indipendente degli investimenti e la prima holding del Giappone? Il riferimento va a Invesco e Nomura Holdings, le quali sono le protagoniste di una offerta finanziaria di sicuro interesse; in effetti, la compagnia di Tokyo ha deciso di ricavare fino a cinquecento milioni di dollari da un proprio fondo, il quale sarà appunto gestito interamente dal colosso di Atlanta. L’indiscrezione manca di alcuni dettagli fondamentali, comunque si è venuti a conoscenza del fatto che si tratterà di un obbligazione collaterale, un prestito che andrà a includere una tranche da ben 330 milioni di dollari e che è già stata valutata in maniera lusinghiera da Standard & Poor’s, visto che il rating è stato pari ad AAA (il più alto in assoluto). Le trattative in questione rimangono comunque riservate ed è per questo che i due vertici aziendali hanno deciso di non commentare ancora le notizie.

Goldman Sachs, dopo cinque anni si torna ai Kangaroo Bond

Goldman Sachs ha deciso di ritornare con forte convinzione al mercato obbligazionario australiano: si tratta della prima volta in assoluta dal 2006, visto che, a distanza di cinque anni, si è capito che si possono trarre dei vantaggi importanti in relazione al rendimento del debito finanziario. La banca newyorkese, quinto istituto per dimensioni di tutti gli Stati Uniti, ha infatti provveduto a lanciare titoli con scadenza superiore ai cinque anni per un importo complessivo di 1,25 miliardi di dollari australiani (circa 1,6 miliardi di euro), tra cui possiamo includere mezzo milione relativo ai bond a tasso variabile, i quali saranno quotati 205 punti base al di sopra del tasso swap. Si tratta dei cosiddetti Kangaroo Bond, strumenti finanziari denominati per l’appunto nella valuta oceaniana. Questo segmento sta attirando un numero sempre maggiore di attori, dato che sono molto recenti gli interessamenti di JPMorgan Chase e di Bank of America, istituti che si erano allontanati dalle opportunità australiane subito dopo lo scoppio della crisi del 2008.