Berlusconi, come investono gli eredi

I figli di Berlusconi: come investono e quanto guadagnano a due anni dalla sua morte? È una domanda che Il Corriere della Sera si è posto, partendo dai risultati del bilancio di Fininvest e di quelli delle controllate e partecipate.

Come investono i figli minori di Silvio Berlusconi

È innegabile che, quando si parla del cognome Berlusconi, si parli comunque di un impero industriale e immobiliare molto ampio, del quale fanno parte non solo gli investimenti “ufficiali” legati a Fininvest, ma anche le attività dei tre figli più giovani del Cavaliere rispetto a Pier Silvio e Marina. Quali sono quindi gli investimenti di Barbara, Eleonora e Luigi che, da quel che sappiamo, hanno delle attività proprie al di fuori della principale azienda di famiglia?

Ovviamente, non si può prescindere dal family office H14, gestito da Luigi, conosciuto tra i figli di Berlusconi come un investitore non avvezzo ai colpi di testa. Sappiamo inoltre che sia Luigi che Barbara possiedono delle holding personali, ma è attraverso questa holding in comune tra i tre fratelli che passano diverse attività riconducibili a tutti e tre.

Barbara, nello specifico, lo scorso anno ha perso 1,7 milioni a causa della svalutazione del portafoglio, all’interno del quale si trovava anche la sua ex holding MiHome. Più in generale, la manager possiede una quota in Caravel, legata a diritti su un’impresa nelle Filippine e detiene anche una partecipazione nella Cardi Gallery. Di lei si sa, inoltre, che abbia investito in modo rilevante in un’impresa sociale di Monza che si occupa di tutoring scolastico.

Innovazione e digitale i progetti più interessanti

Luigi Berlusconi, pur avendo un approccio cauto agli investimenti, è coinvolto sia nella Holding Italiana Quattordicesima, legata a Fininvest, sia nella già citata H14. Tuttavia, per alcune operazioni si muove attraverso la sua piccola finanziaria personale, E.I. Holding, la quale è suddivisa in tre sub-holding attraverso le quali investe nei settori dell’innovazione e del digitale. Il suo è un portafoglio modesto, all’interno del quale figura anche la sopracitata MiHome di Lorenzo Guerrieri, marito della sorella Barbara: questa, attraverso il brand Domya, affitta e gestisce appartamenti di lusso all’interno di un immobile in via Manzoni.

Insieme alla sorella Barbara, Luigi figura anche all’interno di Unaluna, una media company digitale fondata nel 2021 da Francesca Muggeri e Franco Villa, che produce due progetti di rilievo: parliamo di The Muffa, un canale social focalizzato su sostenibilità e ambiente, e della più nota Whoopsee. Un portale di moda e gossip, dove compaiono anche quote di Leonardo Maria Del Vecchio, della famiglia Elkann, e la presenza nel cda del referente italiano di Elon Musk, Andrea Stroppa.

 

Investire nel vino 2013

Conviene investire nel vino nel 2013? La risposta sembrerebbe essere positiva. Non solo: oltre al 2013, conviene impiegare sforzi e denaro nella preziosa bevanda anche nel 2014 e nel 2015. E, forse, anche nel 2016. Il consumo mondiale di vino dovrebbe infatti crescere di almeno un punto percentuale ogni anno, a dispetto della crisi dei consumi che – evidentemente – non riesce a intaccare Bacco.

Dove investire nel 2013 secondo Goldman Sachs

La banca d’affari newyorkese Goldman Sachs ha delineato lo scenario per l’economia e i mercati globali per il prossimo anno. La banca si aspetta una ripresa economica negli Stati Uniti e in Asia, mentre il pil è atteso in crescita al 3,3% dal 3%. View negativa sull’economia europea, che secondo gli esperti della banca americana sperimenterà ancora una lieve recessione (-0,2%). In realtà, Goldman Sachs ritiene che l’economia della zona euro tornerà a crescere solo a partire dal 2015, ma ci saranno velocità diverse tra Germania e paesi periferici.

Investire in azioni ad alto dividendo nel 2013 secondo Bny Mellon

Nonostante negli ultimi quattro mesi i mercati finanziari abbiano dimostrato di aver messo momentaneamente alle spalle le fasi più buie, come quelle che a corrente alternata hanno interessato la maggior parte degli asset finanziari mondiali negli ultimi 12 mesi, la crisi economico-finanziaria non ha di certo trovato ancora la sua via d’uscita definitiva. Tra le variabili macroeconomiche che continuano a spaventare investitori e gestori di tutto il mondo troviamo senza dubbio il debito pubblico in costante aumento, sia in Europa che negli Stati Uniti.