Nuovi dati cassa integrazione – I bimestre 2013

Secondo quanto affermato dalla Cgil, nel corso del primo bimestre del nuovo anno le ore complessivamente autorizzate di cassa integrazione avrebbero riguardato 488 mila lavoratori, ognuno dei quali in grado di perdere 1.320 euro. Moltiplicando i dati, afferma ancora il sindacato, ne consegue un calo complessivo dei redditi pari a 644 milioni di euro, attribuibili in buona parte ai lavoratori in cassa integrazione straordinaria (235 mila lavoratori) e ordinaria (184 mila) e meno a quelli in deroga (69 mila).

Banche italiane a rischio se aumenta spread

Secondo Société Générale, l’incertezza sul quadro politico in Italia rischia di minare la credibilità del paese sui mercati internazionali. La banca d’affari francese si aspetta forti pressioni sul sistema-Italia, in particolare nel breve termine a seguito delle dimissioni di Monti. Gli analisti di SocGen ritengono che eventuali elezioni anticipate potrebbe essere una buona notizia per gli investitori, ma dopo il voto lo spread è destinato ad ampliarsi con possibile taglio del rating BBB+ da parte di Standard & Poor’s. La crisi politica tiene sotto scacco le banche, che sono fortemente correlate con l’andamento dello spread.

Grecia supera Spagna nella disoccupazione Giovani

Allarme disoccupazione; in tutta Europa ci sono sempre meno posti di lavoro e le ripercussioni nel breve e nel lungo termine potrebbero avere risvolti catastrofici. La Grecia supera la Spagna sulla disoccupazione giovanile, con un dato spaventoso pari al 52,7% tra gli under 25. Nella disoccupazione generale “primeggia” ancora la Spagna con il 24,3%  confermato a Maggio 2012. Ad aprile secondo l’Eurostat, i giovani disoccupati erano pari a 5426 milioni, con differenze marcate tra gli stati (in Germania ad esempio il dato è pari al 7.9%).

I dati dell’Eurostat mettono ancora una volta in evidenza uno dei pilastri fondamentali della crisi attuale; insieme ai problemi legati al credito (che in qualche modo derivano sempre dall’occupazione) quello della disoccupazione è il secondo punto cardine da risolvere per rilanciare l’Eurozona.