Arte: la situazione dei fondi di investimento

La crisi finanziaria globale ha rappresentato senza dubbio una bella “batosta” per i fondi di investimento nell’arte, in particolare quelli che erano stati lanciati con grande entusiasmo nel 2006: gli esempi in questo senso non mancano di certo e si può citare, tra tutti, l’hedge fund Trading Art, il quale è stato poi costretto a chiudere la sua avventura in una triste liquidazione già nel 2009. Lo stesso destino è capitato anche ai prodotti Osian’s, visto che gli investitori hanno preferito accantonare queste scelte ai primi sentori della congiuntura economica negativa. L’esempio italiano più lampante di questa tendenza è quello di Sorgente, la società di gestione del risparmio che aveva perfezionato due anni fa l’acquisto di una pinacoteca da Vegagest, beneficiando, tra l’altro, dell’autorizzazione della Banca d’Italia, ma che al momento non risulta operativo. Il 2011, però, è cominciato in maniera più incoraggiante per questo segmento di mercato.

Amplifon perfeziona acquisizione in Lussemburgo

Sono saliti a ben 15 i Paesi dove opera Amplifon, società quotata in Borsa a Piazza Affari, sul segmento Star organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., ed attiva nel comparto della distribuzione e dell’applicazione degli apparecchi acustici e dei servizi ad essi correlati. Amplifon ha infatti annunciato il perfezionamento, in Lussemburgo, della Audition Luxembourg, con la conseguenza che la società in questo modo va ulteriormente a rafforzare ed a consolidare la propria presenza in Europa. Il Gruppo, infatti, vanta oltre 3.000 punti vendita e ben 2.900 centri di servizio sparsi non solo in Italia, ma anche in Francia, Olanda, Irlanda, Belgio, Ungheria, Germania, Regno Unito, Lussemburgo, Svizzera, Portogallo, Spagna, ma anche in Egitto, negli Stati Uniti ed in Canada. L’ultima acquisizione di Amplifon, Audition Luxembourg come sopra detto, è una società che è stata fondata nel 2002 e che, con un fatturato annuale al 30 giugno 2010 pari a 158 mila euro, ha attirato l’interesse della società italiana in virtù della qualità delle soluzioni offerte alla propria clientela.

Credit Suisse rinnova il brand della propria piattaforma Etf

credit-suisse-logo-300x105Aria di novità in casa Credit Suisse per quel che riguarda la piattaforma di Exchange Traded Fund dell’istituto di credito svizzero. In effetti, a partire dal prossimo 4 maggio verranno modificate molte delle denominazioni dei prodotti finanziari in questione; anzitutto, si provvederà a utilizzare la sigla CS Etf in sostituzione dell’attuale brand Xmtch per identificare i due Etf appartenenti al diritto lussemburghese, vale a dire Xmtch on MSCI EMU Large Cap, ma anche Xmtch on MSCI Emerging Markets. I nuovi nomi saranno, rispettivamente, CS Etf on MSCI EMU Large Cap e CS Etf on MSCI Emerging Markets; in questo caso, però, occorre ricordare che, nonostante la modifica relativa al branding, i codici Isin e di negoziazione con cui identificare tali strumenti rimarranno sempre gli stessi, così come anche gli obiettivi e le politiche di investimento che i due fondi tenteranno di perseguire.