Italia in recessione

Solo pochi mesi fa’ la diffusione dei dati relativi al Pil della Spagna hanno sancito una volta per tutte la reale condizione del Paese; dopo una doppia rilevazione del Prodotto interno lordo negativa oltre le soglie considerate accettabili la Spagna è stata dichiarata in recessione, anche se si sapeva da mesi ormai che il Paese era in forte difficoltà.

Corsa agli sportelli in Italia? No secondo AD Unicredit

L’amministratore delegato di Unicredit non ritiene possibile una corsa agli sportelli in Italia come si è successo invece in Spagna per Bankia:

Non mi preoccupa e non ci sarà. Abbiamo una storia alle spalle, in tutti i momenti difficili gli italiani hanno reagito con razionalità. Dopo Lehman, quando sei mesi fa c’è stato il picco massimo dello spread non si è verificata nessuna reazione irrazionale da parte di nessuno

Così Federico Ghizzoni argomenta la sua tesi, tracciando una linea netta che separa la situazione Italiana dal resto dell’Eurozona. Per quanto l’Italia possa avere problemi ed è stata considerata alla stregua di un default come la Grecia, alla prova dei fatti lo Stato si è sempre dimostrato diverso da come veniva di volta in volta dipinto dai media e per quanto il Governo Monti sia odiato dai cittadini la posizione di forza dell’Italia continua a confermarsi nel tempo.

Italia sotto analisi dal Fondo Monetario Internazionale

Dopo essere stati accostati per mesi alla Grecia (poi fallita ed ora in default controllato), la povera Italia ora deve essere messa vicino alla Spagna, la cui situazione non è sicuramente delle migliori, dato che si trova in recessione secondo la lettura del PIL nell’ultimo trimestre. L’Italia si trova comunque sotto la cura di un Governo Tecnico, che segue ad una gestione fallimentare del precedente mandato e per questo motivo le condizioni di rischio sono tutto sommato reali, anche se esasperate dai media e dai Governi di Germania e Francia.

L’analisi annuale del Fondo Monetario Internazionale è di routine ma questa volta la commissione setaccerà l’Italia con più attenzione, dato che vi sono delle riforme sul campo che vanno valutate nel medio e nel lungo termine. Il team inviato dal FMI intende visitare i ministeri, le autority, l’Istat oltre che la Banca d’Italia ed altri incontri con esperti del settore. Il tempo di permanenza è di circa due settimane ed il lavoro da fare immenso; i provvedimenti del Governo Tecnico con cui l’Italia vuole rivedere gli errori fatti negli ultimi 15 anni circa ha ambizioni elevatissime ma potrebbe riuscire nell’intento.

GIUDIZIO FMI SU RIFORMA LAVORO

Spread in calo, ma la situazione resta pericolosa

Che lo spread sia sceso di qualche punto mentre l’azionario saliva questa mattina non vuol dire assolutamente nulla; facendo un passo indietro sul grafico di medio periodo torniamo direttamente a Giugno e guardiamo il livello di allora per capire la situazione attuale.

Lo spread Btp-Bund è oscillato tra 120 e 200 punti da circa 4 anni a questa parte e pertanto questo range di valori possono essere considerati “la normalità” per quanto riguarda i titoli di Stato italiani. Da Giugno scorso però è iniziato l’uptrend sul grafico che ha portato al raddoppio dei punti di differenza con top assoluto raggiunto pochi giorni fa’ oltre quota 560.

Quando si dice quindi che lo spread Btp-Bund è sceso portandosi vicino a 500 punti, in realtà adesso sappiamo che non vuole dire praticamente nulla nella situazione attuale visto che il problema non sono i 50 punti di troppo che possono riportare il Paese tra quelli a basso rischio.