Bollo conti correnti: gratuito per un anno con il Credem

Con la manovra finanziaria di correzione dei conti pubblici l’attuale Governo in carica, quello di centrodestra, ha deciso di inasprire l’imposta di bollo sul deposito titoli per quei patrimoni che superano la soglia dei 50 mila euro. Per certi versi si può tranquillamente dire che è andata meno peggio del previsto in quanto inizialmente la misura prevedeva un aumento della tassa indiscriminato, anche per i piccoli patrimoni e per chi, magari, aveva in portafoglio poche migliaia di euro di Buoni ordinari del Tesoro (Bot). A fronte di questa novità, sfavorevole per quei risparmiatori che hanno patrimoni sopra i 50 mila euro, gli Istituti di credito in Italia di sicuro si adegueranno mettendo a punto delle promozioni ad hoc per attirare nuovi clienti.

Bollo titoli: Altroconsumo, aumento è confisca di Stato

Continua a suscitare aspre critiche la decisione del Governo, con la manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici, di aumentare a dismisura l’imposta di bollo sul deposito titoli bancario. Ad esempio, secondo Altroconsumo più che di aumento del bollo si può tranquillamente parlare di una sorta di confisca di Stato. Nel migliore dei casi per il solo bollo titoli in banca si pagheranno ben 120 euro all’anno che incideranno e non poco sui piccoli patrimoni, quelli che per intenderci hanno in banca, ad esempio, 10 mila euro o poco più, magari proprio investiti in Buoni Ordinari del Tesoro (Bot). A regime, inoltre, per i patrimoni sopra i 50 mila euro, il bollo sul deposito titoli balzerà a ben 380 euro. Adesso, probabilmente nei prossimi giorni, vedremo se questo inasprimento della tassazione indiretta sul risparmio sarà alleggerito oppure sarà mantenuto.

Bollo deposito titoli: quando investire diventa sconveniente

E’ polemica, a tutto campo, per quanto riguarda l’aumento stratosferico dell’imposta di bollo sul deposito titoli in linea con quanto contenuto nella manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici. Per i tanti risparmiatori sono tempi duri, visto che ora ai rincari dei servizi bancari, spesso con commissioni discutibili, si accoda anche lo Stato stangando i piccoli risparmiatori. Certo, lo Stato deve fare cassa per riportare il Bilancio al pareggio nel 2014, ma la misura introdotta va penalizzare milioni di italiani che in banca hanno piccoli patrimoni, spesso investiti in Bot, Cct, Ctz e così via, ovverosia in titoli del debito pubblico italiano. Finora l’imposta di bollo sul deposito titoli era pari a 8,55 euro a trimestre, al pari di quella applicata sul conto corrente, ma ora si passa a ben 120 euro che diventeranno 150 nel 2013 per i patrimoni sotto i 50 mila euro; e per quelli sopra tale soglia nel 2013 l’imposta di bollo prenderà il volo a 380 euro.