Investire in banche d’affari – giugno 2013

jpmorganMilano Finanza ha riportato un interessantissimo studio condotto da Ubs sulle migliori banche d’affari al mondo. Gli specialisti dell’istituto di credito svizzero hanno passato in rassegna gli istituti più grandi del Pianeta, cercando di capire su quali di essi valga la pena puntare attenzioni (e soldi) nel futuro immediato. Vediamo allora quali siano i titoli sui quali scommettere, e quali invece conviene mantenere o abbandonare.

Morgan Stanley continua con i tagli al personale

La crisi del debito del 2008 fa’ sentire evidentemente il suo effetto anche nel 2011-2012 visto che Morgan Stanley sta rivedendo drasticamente le sue risorse umane.

Il 15 Dicembre scorso è stata diffusa una notizia secondo cui il colosso sarebbe intenzionato a tagliare 1600 posti a livello globale; questo fa’ seguito ad una decimazione “silenziosa” che proprio dal 2008-2009 è iniziata ed è costata il posto di lavoro a consulenti, trader e quant’altro.

Nel mirino ancora ci sono appunto consulenti e trader, ma anche dipendenti del back-office e personale dell’area dell’investment banking. Questo, secondo le voci ufficiali, sarebbe necessario visto l’andamento della crisi che ha colpito il settore e proprio nella giornata di oggi viene annunciato un altro drastico taglio al personale che interessa esclusivamente New York; quasi 600 posti dovrebbero “saltare” nelle filiali di Manhattan per motivi “economici”. 

Agenzie di rating: le novità del giorno ed il settore bancario Francese

Dopo l’annuncio di possibili downgrade per gli istituti di credito Francesi che nella giornata di ieri ha contribuito al sell-off Europeo l’attenzione ai voti delle agenzie di rating ed a quelli delle banche d’affari triplica nella giornata di oggi.

Che i giudizi siano affidabili o meno la loro influenza sul mercato (sopratutto in un momento in cui la bussola è stata smarrita) è altissima ed i report vanno assolutamente tenuti sotto controllo per gli investimenti; per quanto riguarda l’Italia la notizia del giorno colpisce Atlantia, con il downgrade di Nomura da buy a neutral che però “costa” solo 1 punto percentuale di perdita nella giornata di oggi.

L’abbassamento del target di Mediobanca da parte di Ubs da 8.1 a 7 euro invece non indice particolarmente sul settore (anche se forse è merito del ridimensionamento generale della giornata di ieri) anche perchè il giudizio buy non è cambiato ma c’è stata solo una rettifica del target price.