Politiche di austerity verso l’addio

euroIl periodo di austerità sembra essere agli sgoccioli, e anche i più assidui sostenitori della rigidità di bilancio (i tedeschi) stanno lentamente cedendo sotto i colpi delle principali istituzioni internazionali. Lo stesso commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha infatti aperto alla possibilità di un bilancio meno inflessibile, pur ribadendo la necessità di un consolidamento dei risultati, necessario ed essenziale.

Europa a rischio rottura con politiche di austerità secondo Natixis

Le recenti elezioni politiche in Italia hanno dimostrato come gran parte della popolazione sia ormai stanca di sostenere le politiche di austerità imposte dall’Europa. Più della metà dell’elettorato ha espresso la propria preferenza per partiti politici (MoVimento 5 Stelle e Pdl-Lega), che hanno effettuato una campagna elettorale di matrice populista e contro l’austerity. Dopo il voto italiano, molti economisti e money manager si chiedono se possa esserci un cambiamento della gerarchia a livello di politiche economiche nell’area euro. Tra questi c’è anche Philippe Waechter, chief economist per Naxitis Asset Management.

Stop rinvii piano austerity Grecia

Per il tramite di un portavoce, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha posto il veto sulla possibilità di nuovi rinvii per il piano di austerity della Grecia. “Per il governo tedesco” – afferma infatti il massimo vertice berlinese – “vale l’accordo preso da Atene con Ue, Fmi e Bce”. In altri termini, nessuna apertura in merito alla possibilità di dilazionare ancora l’austerity, contrariamente a quanto aveva invece lasciato intendere il ministro degli Esteri. Ma cosa accadrà ora alla Grecia? Quanto si è avvicinata, con questa presa di posizione, l’uscita di Atene dall’euro?