Tesla finanzia Model 3 attraverso bond

La Tesla ha deciso infatti di lanciare un bond da 1,5 miliardi di dollari per finanziare la produzione della Tesla Model 3. Un’azione che non molti si aspettavano ma che è senza dubbio in linea con i tempi e con quello che è l’atteggiamento finanziario del suo fondatore.

Mercati emergenti in ripresa

mercati emergentiI mercati emergenti sono in ripresa, e mediamente, l’obbligazionario e l’azionario, hanno guadagnato il 50%, dopo le brutte performance del 2015, che li ha visti arrivare ai minimi nel gennaio del 2016. La Cina è in ripresa, grazie agli incentivi e alla produzione industriale, che sta tornando a chiedere materie prime. Una ripresa molto forte e convinta, a cui però si deve porre la domanda: continuerà?

La crescita dovrebbe essere costante e stabile, anche se c’è da valutare il rendimento medio, del 4,5% che non è paragonabile a quello USA, del 15,4%. Alcuni analisti prevedono comunque una crescita del 21% quest’anno, ma migliore performance dal 2010, e mantenersi stabile anche nel 2018.

Tra le società su cui molti suggeriscono di investire, ci sono Alibaba e Tencent, che puntano sull’e-commerce e non solo; gli elettronici classici come Samsung, Taiwan Semiconductor e Hon Hai Precision, e le banche indiane come Kotak Mahindra e HDFC, sulla scia della crescita economica.

Le azioni però, probabilmente non avranno dei dividendi entusiasmanti, e saranno mediamente del 7,6% l’anno, in linea con la crescita dell’ultimo decennio. Certamente gli USA offriranno rendimenti migliori, ma anche oscillazioni e rischi maggiori, rispetto alla costante crescita asiatica, che offre comunque una scelta azionaria sempre maggiore.

Arriva Jackson Hole: mercati obbligazionari positivi

jackson hole

Il mondo finanziario, nell’attesa del vertice dei banchieri centrali a Jackson Hole, si gode un periodo positivo, che si spera proseguirà, secondo le attese, anche dopo il meeting. Negli USA, i banchieri dovrebbero annunciare novità di politica monetaria e tassi di interesse. Sotto l’ospitalità del presidente della Federal Reserve Jannett Yellen, si parlerà anche delle ripercussioni che questo dovrebbe avere sui mercati finanziari e sui cambi valutari. Al vertice è infatti probabile che Mario Draghi, presidente BCE, annuncerà la fine del QE in Europa, e l’avanzata dell’euro, verrà quindi frenata nell’ultimo trimestre di quest’anno.

Per l’Head of Research & Investment Strategy, AXA Investment Managers, Laurence Boone, le previsioni per il futuro non cambiano, e non ci saranno sorprese dai mercati, anche se non mancano delle posizioni sovradimensionate di alcuni assets in forte dipendenza con la ripresa, come le azioni al credito high yield e al debito.

Le azioni del mercato statunitense risultano ancora sopravalutate, mentre sono ridimensionate quelle del mercato europeo, dopo il rally di inizio anno. Più sensibili agli attacchi sarà il mercato azionario USA, a causa delle forze ribassiste sull’energetico, che nel 2017 è stato il settore trainante della crescita, per un terzo del totale. Intanto, l’inflazione dovrebbe infatti continuare a crescere lentamente, così come i salari. Resta il rischio di volatilità per le obbligazioni sovrane core.

Mediobanca, utile incrementato del 24%

Mediobanca mostra un utile del 24%, grazie a dei risultati straordinari raccolti nel biennio 2016/2017: tradotto in soldi si parla di circa 750 milioni di euro, un numero decisamente più alto rispetto alle aspettative degli analisti del settore.

Vivendi, rischio multa salata per Telecom e Mediaset

Vivendi rischia una bella multa da parte dell’Agcom: la società non può, per legge, mantenere la posizione che possiede attualmente per ciò che riguarda  Telecom Italia e Mediaset: il suo comportamento in tal senso infatti viola le leggi italiane in materia.

Eni, buon utile semestrale ed il titolo cresce

L’Eni rende pubblici i suoi conti semestrali e la Borsa d Milano approva dando spazio di crescita al titolo, sebbene mantenendo il suo ottimismo cauto. I dati fatti registrare dimostrano, in contrasto con il periodo nero dell’ultimo semestre del 2106, che la società  chiude il primo semestre del 2017 con un buon utile netto.

Bond e azioni: quale futuro?

mercati-azionari-2011-tendenzaA delineare il futuro dei mercati azionari ed obbligazionari è James Swanson, CFA MFS Chief Investment Strategist, e l’analisi rispecchia tutte le incertezze del momento, con i due mercati che sembrano divergere fortemente, con prospettive del tutto diverse, già delineate con l’elezione di Trump e con le politiche monetarie delle varie banche centrali. L’America e l’Europa non si muovono più nella stessa direzione, e i due mercati vanno in senso opposto, con le azioni che spesso segnano dei rush, mentre le obbligazioni riducono le loro rendite. Sullo sfondo, il previsto, ma ancora non realizzato, rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse, che stanno accentuando la forbice tra mercato azionario e mercato obbligazionario, con quest’ultimo sempre meno redditizio.

Ci sarà dunque un nuovo boom azionario in vista? Certamente qui vi sarà inflazione, con un rallentamento sempre più accentuato, specialmente il prossimo anno, che vedrà, sia Fed, che BCE, alzare i tassi, con l’interruzione, molto probabile, dei programmi di QE della banca centrale di Bruxelles.

Poi pesano le incertezze politiche americane, con Trump che sembra sempre più in difficoltà nel mantenere le sue promesse elettorali, soprattutto in materia di fiscalità e stimoli economici. I mercati sembrano non crederci più, o comunque sono assaliti dai dubbi, penalizzando le obbligazioni.

Jimmy Choo in vendita, Michael Kors lancia offerta

Michael Kors ha  lanciato un’offerta per rilevare il marchio Jimmy Choo, conosciuto per il lusso delle sue scarpe e dei suoi accessori. Si parla di un brand famoso tra i vip di tutto il mondo e quindi di conseguenza di un investimento importante nel mondo dell’abbigliamento delle calzature.

Grecia: primi bond dal 2014

greciaLa Grecia torna sul mercato obbligazionario con un’emissione di bonds statali a 5 anni, la prima dal 2014 a questa parte. La Grecia ha bisogno di capitali, ma finora aveva rinunciato all’emissione, a causa della sua profonda crisi e debolezza economica. Domani dovrebbe essere aperta l’asta, mercato permettendo, questa emissione, con regolamentazione a partire dal 1 agosto. Ad annunciarlo il Ministero delle Finanze greco, che precisa come l’emissione potrebbe essere rinviata se le condizioni dei mercati non saranno favorevoli.

Prove di normalità dunque, per il piccolo paese ellenico, flagellato dalla crisi, che torna alle aste dei titoli incaricando i dealer primari Bnp, Bank of America Merrill Lynch, Citi, Deutsche Bank e Hsbc, le classiche banche che si occupano di quasi tutti i mercati primari europei. A facilitare e portare alla decisione di emettere bonds dopo ben 4 anni di sospensione, è stata la decisione di S&P di alzare il ranking del paese da ‘stabile’ a ‘positivo’, dopo che nelle settimane scorse sarebbe stata raggiunte un’intesa tra l’Unione Europea e il governo di Tsipras su una riduzione del debito, intesa che avrebbe anche facilitato un nuovo prestito da parte del FMI.

La Grecia rimane dunque fortemente indebitata, ma forse i creditori stanno per allentare un pochino la corda, per non rischiare di sopprimere e soffocare del tutto il proprio debitore e restare con un pugno di mosche.

Atlante, svalutazione dell’80% e liquidazione

atlanteIl Fondo Atlante I, che era nato solo per salvare le banche venete, risente della conclusione della vicenda delle due banche, comprate al prezzo simbolico di un euro da Intesa SanPaolo, e il Fondo, in cui erano stati investiti quasi 3 miliardi e mezzo, si svaluta dell’80% e verrà avviato alla liquidazione per poi essere passato sempre a Intesa. Qui continuerà ad esistere e investire nei crediti deteriorati, dopo il risanamento statale da 5 miliardi.

Poi il fondo Atlante II, ancora attivo e che continuerà la sua azione sugli acquisti dei crediti difficili e cartolarizzati, finora acquistati per un valore di 26 miliardi di euro, naturalmente nominale, da Monte dei Paschi.

Intanto il CdA di Quaestio capital management Sgr ha svalutato il fondo Atlante I a 78.100,986 euro, complice l’azzeramento del valore della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca, e il nuovo valore del fondo, secondo la nota pubblicata dal consiglio, “è pertanto determinato esclusivamente dall’investimento nel fondo Atlante II”, che oggi vale 352.175,666 euro per quota.

Finisce così la storia del fondo Atlante I, da subito criticato da molti, e che ha dimostrato di essere stato praticamente inutile al salvataggio delle due banche, motivo per il quale era stato creato.

Ericsson crolla in Borsa: bilancio colpevole?

Ericsson crolla in Borsa: bilancio colpevole? La risposta, come è possibile immaginare, è positiva. I risultati relativi allo stesso hanno infatti portato ad un generale senso di sfiducia nei confronti del titolo il quale sta pagando i frutti di una stagione non rosea per l’azienda.

Secondo il suo fondatore Tesla è sopravvalutata

tesla

La Tesla sarebbe sopravvalutata dai mercati azionari, secondo lo stesso fondatore dell’azienda, Elion Musk, per cui il prezzo di 327 dollari per azione che la società ha raggiunto la scorsa settimana, sarebbe immeritato dall’azienda. Una dichiarazione che farà discutere, ma le azioni della casa “eletttrica” dell’automobile, si sono rivalutate del 50% in sette mesi, e non sembrano voler scendere.

Secondo il fondatore – “A volte le attese vanno fuori controllo” – e oggi la Tesla ha un valore sul mercato di 50 miliardi di dollari, forse troppo, anche per alcuni analisti.

Ma la dichiarazione farà discutere anche perché è veramente raro che un proprietario di un’azienda facci dichiarazioni di questo tipo sulla sua creazione, facendo freddare le aspettative dei suoi stessi azionisti, e dei possibili investitori. Secondo Musk però, le aspettative sulla rivoluzione elettrica dell’automobile sono attualmente troppo alte e il comparto elettrico potrebbe rivelarsi una bolla.

Un monito dunque, a tutti quelli che vorrebbero investire nell’elettrico, pensando a guadagni facili che possano far speculare qualcuno.

Certo, la produzione del modello economico di tesla è iniziata, e promette bene, ma forse il 50% di rivalutazione dall’inizio dell’anno, è troppo anche per il prodotto del futuro, anche perché l’energia fossile sarà dura a morire.

Creval cede npl e vola in Borsa

Buonissime prestazioni per Creval che grazie al cedimento di non performing loans vola in Borsa: quei picchi che ad inizio settimana erano arrivati al 9% ci sono stabilizzati questa mattina alle 11 intorno al 6,02%.