Titoli azionari incentivi

Ognuno di noi ha sentito parlare di azioni e di molti altri strumenti finanziari. Termini come borsa, mercato azionario e spread sono ormai di uso comune, ed è facile ottenere news di mercato su trade.com come attraverso l’uso di altri media o portali. Tuttavia sono in pochi a conoscere in maniera approfondita il loro significato. Molte persone hanno anche delle somme allocate ad investimenti azionari tramite un intermediario finanziario che può essere un qualsiasi istituto di credito o un’agente privato come ad esempio un broker.

Titolo azionario

Posto che acquistare azioni attraverso intermediari finanziari non è poi così difficile, ci si potrebbe chiedere perché si dovrebbe investire del tempo per capire cos’è un titolo azionario e come funziona. A questa domanda si puòfacilmente rispondere che la conoscenza di questi argomenti potrebbe evitare sorprese sgradite e perdite sui vostri investimenti. A breve capiremo meglio il perché, ma prima definiamo in maniera semplice il concetto di azione.

Di fatto, è possibile considerare il possesso di un titolo azionario come il possesso di una piccola parte dell’azienda a cui il titolo fa riferimento. In genere, il possesso di un certo numero di azioni conferisce il potere decisionale, ossia la possibilità di influenzare le decisioni dell’azienda di cui si possiede il titolo. Nel caso molto più comune in cui non si abbia il potere decisionale, coloro che detengono azioni dell’azienda partecipano agli utili e alle perdite dell’azienda in due modi. Il primo consiste nella variazione del valore azionario e il secondo nella distribuzione dei dividendi. Questi sono entrambi influenzati dall’andamento aziendale. Per coloro che vogliono approfondire l’argomento è facile trovare informazioni sulle azioni e altre news di mercato su trade.com.

Come funziona un titolo azionario

In maniera molto semplificata, è possibile affermare che un titolo azionario è influenzato da fattori interni all’azienda e da fattori esterni. Nel primo caso, i fattori interni sono relativi a scelte gestionali e in ultima analisi ai risultati di queste politiche che si riflettono sul fatturato.

I fattori esterni sono molto più variegati ed eterogenei perche’ possono includere le azioni di aziende rivali, cosiddette competitors, le azioni politiche degli stati in cui lázienda opera e fattori psico-socio-demografici come ad esempio cambiamenti di trend di consumo, invecchiamento della popolazione, cambiamento della percezione del prodotto e così via. L’evoluzione tecnologica può certamente essere annoverata tra uno di questi fattori. In ogni caso, alcuni dei fattori interni ed esterni possono essere trovati nelle news di mercato su trade.com.

Quando questi fattori giocano a favore dell’azienda, il valore azionario sale e viceversa. In effetti, se sapeste dell’avvento dei pc, investireste in aziende che producono macchine da scrivere?

Conoscere per essere consapevoli

Quanto detto è senz’altro molto semplificato, tuttavia può essere una buona introduzione per capire come il nostro intermediario finanziario potrebbe non essere poi così neutrale.

Le informazioni pubblicate su questo articolo hanno finalità informativa, e/o pubblicitaria/promozionale e non sono in alcun modo da intendersi né come consulenza né come sollecitamento all’investimento.

Le attività di trading comportano un alto livello di rischio e non sono adeguate a tutti gli investitori.

Intesa SanPaolo, ecco il nuovo piano industriale

Intesa SanPaolo presenta il suo piano industriale insistendo su specifici dati e sottolineando come la linea delle uscite volontarie e delle chiusure di filiali rimane una costante. A sorpresa, tra l’altro, è riuscita proprio grazie al bilancio e alle stime del piano dal salvarsi da una giornata nera in Borsa.

 

Aumentano i rendimenti e portano giù le borse

mercato azionarioLe borse mondiali hanno iniziato a rallentare, a partire da Wall Street, regina di record nel 2017. Si cerca di capire se si tratta solo di una pausa di riflessione o se il mercato ha iniziato la sua contrazione. Dalla chiusura di venerdì l’azionario di New York ha perso il 4%, mentre i rendimenti del governo sono arrivati a 2,84%, con un +0,44%. Anche i rendimenti tedeschi stanno salendo. Il petrolio sale e l’inflazione inizia a decollare. Ora tra gli analisti è in corso uno scambio di analisi, per capire come questi fattori influiranno sul mercato azionario, e se questo invertirà la tendenza o no. Il mercato azionario e quello obbligazionario sono stati sempre in concorrenza. Quando uno sale, in genere l’altro scende. L’obbligazionario offre rendite fisse, e quando queste sono alte, vengono preferite alle azioni. Ma non tutti gli analisti sono concordi su questo. Ma con i tassi più alti sale anche l’indice VAN che calcola il rapporto tra tassi e profitti. Ma anche il costo del denaro sta salendo, almeno in usa, aumentando il costo dei debiti. E in particolare sono i debiti delle società quotate in borsa ad aumentare di costo. Quest’anno il costo è stato del 3,5% per le aziende dell’indice S&P 500. Dall’altra parte però, i forti profitti continuano a sostenere i debiti aziendali. N particolare è il settore energetico a beneficiare di questa tendenza, grazie al rincaro del petrolio. Infine, la riforma fiscale di Trump, i cui effetti potrebbero continuare a spingere l’azionario. Ma anche su questo i pareri sono discordanti.

Padoan, abbassare tasse in modo permanente necessario

Le tasse devono essere abbassate in modo permanente. Sono queste le conclusioni tratte dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, soprattutto se l’intenzione è quella di risolvere i problemi economici della popolazione italiana e delle imprese e favorire gli investimenti.

Elezioni e obbligazioni

cedoleIl mercato obbligazionario, nell’anno appena passato, ha visto una certa stabilità e rendimenti abbastanza bassi, soprattutto in occidente, con i tanti Qe delle banche centrali. Quest’anno però siamo di fronte ad alcune elezioni politiche, in Italia e in altri paesi, e alcune crisi geopolitiche potrebbero intervenire a influenzare il mercato. Dovrebbe essere dunque un anno un po’ più complicato del 2017, anche se la situazione tra le due Coree sembra essere sulla via della distensione. In realtà anche il 2017 aveva visto qualche problema, ma il mercato non ha comunque mostrato volatilità, e qualcuno suggerisce che l’eccessiva cautela dimostrata dagli investitori, come l’acquisto di protezioni sul won sudcoreano, sia stata eccessiva. Altri invece hanno apprezzato la cautela, consigliando di proseguire su questa strada. Comunque bisognerà osservare alcuni mercati obbligazionari specifici, per via delle elezioni, che si terranno in Thailandia, Brasile, Malesia, Messico, Indonesia, Colombia e Russia, nonché in Italia. Questi paesi insieme comprendono più della metà dei mercati ritenuti emergenti, mentre l’Italia resta sempre un paese molto importante.
Ci potrebbero essere delle tensioni su questi mercati, ma anche delle opportunità, come successe l’anno scorso per il Sud Africa, dove JP Morgan prima si ritirò e poi rientrò acquistando a prezzi più bassi. Poi c’è una certa incertezza in America, specialmente per le dichiarazioni di Trump sul NAFTA. Tenere dunque d’occhio la situazione di questi paesi, se volete investire in obbligazioni.

I Certificati di Leonteq sul mercato europeo

LeonteqOggi inizia il collocamento sul mercato EuroTLX degli Express Certificate Worst Of di Leonteq Securitis. La Leonteq è una società svizzera che si è fatta conoscere l’anno appena passato, e oggi offre la possibilità di investimento con i suoi certificati. Si tratta di tre serie di derivati, due delle quali con aziende tech quotate a Wall Street e l’altro con blue chips italiane. Si tratta di certificati con sottostanti molto interessanti, secondo le performance dell’anno scorso. Si tratta di strumenti finanziari del segmento certificati a capitale con protezione condizionata su sottostanti. La Leonteq offre come sottostante delle azioni tech e blue chips. Si riconoscerà il prezzo di emissione e un premio. Si tratta di un collocamento di 30 milioni di euro, divisi equamente per ogni serie, con premio mensile condizionato all’1% per due anni, che è la durata dei certificati. Se si riesce a spuntare il coupon mensile dunque, il rendimento annuale è chiaramente del 12%, e naturalmente lordo. La scadenza dei certificati è a due anni, dunque per il 29 gennaio 2020, con data ultima di negoziazione per il 24 gennaio, su mercato secondario. Questo darà anche la possibilità di calcolare il prezzo finale. Ogni certificato ha un prezzo di emissione di 1.000 euro. Gli Express Certificate sono collocati su EuroTLX di Borsa Italiana.

Obbligazioni Banca IMI

Banca IMILa Banca IMI è la banca degli investimenti di Intesa SanPaolo, il colosso bancario italiano che si occupa dei grandi investitori. Ieri la banca ha iniziato il collocamento dei suoi bond sia alla borsa italiana che quella europea. Collocazione dunque sul mercato MOT e collocamento anche su EuroTLX. Si tratta di tre obbligazioni, denominate Obbligazioni Collezione, con un tasso fisso e tasso mista. Le tre obbligazioni sono denominate in dollari e in rubli. Due obbligazioni, con sigla ISIN XS1751478709 e ISIN XS1751479426 sono in dollari. La prima è a tasso misto, la seconda a tasso fisso. La terza obbligazione, la ISIN XS1751477131, è a tasso fisso ma in rubli russi.

Nel dettaglio, la ISIN XS1751479426 è un tasso fisso in dollari a 5 anni con cedole annuali lorde. Si tratta naturalmente di cedole fisse pagate al 3,00%, con un acquisto minimo di 2mila dollari.

La seconda obbligazione, la ISIN XS1751479426, vede invece la serie IX con tasso misto e una durata decennale. La prima durata, a 5 anni, viene pagata con cedole al 4,5%, con un tasso fisso annuale. La seconda parte vede invece il tasso variabile il base al Tasso Libor statunitense a 3 mesi. Qui la cedola pagata annualmente varia tra il 1,50% e il 4%. L’acquisto minimo è lo stesso della precedente. Passando all’obbligazione in rubli, questa è la serie V di durata di 2 anni. Il tasso annuale pagato in cedola è al 6,25%. L’acquisto minimo è di 100.000 Rubli.

Azioni della banca centrale svizzera alle stelle

snbL’ultimo anno ha visto un rally delle azioni della banca centrale svizzera, a cui molti stanno tentando di dare una spiegazione. La SNB, ovvero la Schweizerische National Bank, ha visto aumentare il valore delle proprie azioni da 3.309 a 6.320 franchi negli ultimi 30 giorni, registrando un rally del 62%. Ma non solo, si tratta di un incremento del 470% dal 2016. Gli utili della banca sono così esplosi del 265%. La SNB ha quotato il 40% del capitale alla borsa svizzera, ovvero 100mila azioni per il mercato che sono state protagoniste del rialzo. È vero che la SNB ha maturato utili per 54 miliardi di franchi nell’anno appena passato, ma il rally appare comunque straordinario. Ha sicuramente il bilancio che più è migliorato tra le varie banche centrali, anche grazie all’euro, molto forte, che rappresenta il 40% delle sue riserve. L’abbandono della quota 1,20 sul cambio, ha poi rafforzato molto la moneta del paese alpino dopo l’iniziale svalutazione.

La SNB continua ad accumulare titoli esteri, ma il segreto è negli investimenti della banca sia in riserve di valuta che in titoli esteri, che dovrebbe fra guadagnare alla banca grandi profitti, che poi sarebbero distribuiti agli azionisti, seppur con delle limitazioni dello statuto. Questo ha portato al grande rally delle azioni SNB.

Stm, il titolo va forte

stmicroelectronicsOttima apertura questa mattina a Milano per il titolo Stm, grazie ai risultati industriali presentati dall’azienda franco-italiana di semiconduttori e componenti elettronici. Le azioni salgono del 3%, e fanno meglio delle altre a Piazza Affari. La comparazione è ancora più forte se si pensa alle previsioni, pubblicate ieri, per il concorrente Texas Instruments. Questo ha dato modo a Stm di trovare il rimbalzo sul mercato, grazie al bilancio del 2017, che vede una forte crescita dei ricavi, pari al 19,7%. Il bilancio dice che quelli netti sono a 8,35 miliardi di dollari, in confronto ai 6,97 miliardi dell’anno precedente. Gli utili lordi invece segnano 3,27 miliardi di dollari.

Cresce anche la marginalità, di ben quattro punti percentuali, dal 35,2%, con una produzione migliorata e più performante, e una variabilità di prodotti che ha portato a far funzionare meglio tutte le fabbriche, che ora sono in condizioni più ottimali, fruttate meglio e capaci di sfornare più prodotti. L’utile netto dell’anno è notevolmente migliorato rispetto ai 165 milioni dell’anno precedente, attestandosi a 802 milioni di dollari. Grande balzo dei ricavi nell’ultimo trimestre, dove si è registrata una crescita del 32,6% con una quota pari a 2,47 miliardi di dollari. L’anno precedente erano 1,86 miliardi. Insomma, numeri che fanno presupporre un anno soddisfacente per gli investitori.

Carlo Bozotti lascia StM, bilancio in crescita

A fine mandato il Ceo e presidente Carlo Bozotti lascerà la StM, finendo il suo naturale mandato al termine dell’assemblea generale annuale degli azionisti di questo anno. Nel contempo l’azienda ha presentato ai suoi soci un bilancio in netta crescita.

Italo presenta domanda di ammissione in Borsa

Italo sarà quotata presto in Borsa: ha infatti presentato oggi l’Ipo, la sua domanda di ammissione a quotazione delle proprie azioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.

Apple, titolo sale dopo annuncio maxi investimenti

La Apple si è fatta forte in Borsa nel corso delle ultime contrattazioni: la causa? Le decisioni della Apple in merito ad alcuni maxi investimenti ed alla possibilità di riportare il capitale negli Stati Uniti.

Prospettive e rischi per il 2018

economia globaleSecondo Tom Wilson, Head of Emerging Market Equities di Schroders, quest’anno il mondo crescerà del 3,3%, con il traino dei paesi emergenti che contribuiranno alla crescita con il 4,9%, confermando quanto fatto nell’anno appena passato.

Riprenderà a correre la Cina, ma non subito, quando invece la stretta monetaria dovrebbe portare la crescita a scendere al 6,4%. Ma cresceranno Brasile e Russia, che invece godranno di un’inflazione ai minimi e una politica monetaria di stimolo per i consumi. Anche l’est Europa continuerà a crescere con alti ritmi, a partire dalla Repubblica Ceca, dall’Ungheria e dalla Polonia, e lo ai tassi bassi della banca centrale dovrebbe aumentare i profitti delle banche. Ricapitalizzazione in vista per il sistema bancario indiano, che con le agevolazioni fiscali spingeranno in alto la crescita.
Rimarranno deboli i rendimenti dei bond a breve, ma riprenderanno quelli sul lungo periodo. Il dollaro dovrebbe soffrire ancora di debolezza, mentre la Cina terrà ancora la sua moneta a valutazioni basse. La Fed potrebbe cambiare il destino del dollaro, mentre la piccola frenata cinese potrebbe coinvolgere i mercati emergenti, nelle valutazioni di rischio.

Tra i fattori a rischio anche la diminuzione della liquidità, conseguenza della stretta monetaria che dovrebbe passare per le banche centrali occidentali. La BCE sembra ancora accomodante, mentre nella Fed il dibattito è ancora aperto. Molto dipenderà dall’inflazione, che ancora non decolla. Infine si attendono le mosse di Trump in materia di accordi commerciali e protezionismo. Il presidente vorrebbe rinegoziare il NAFTA, e bisognerà vedere come reagiranno i mercati.

Alitalia, decisione rimandata: altri pretendenti?

Si conclude con un “niente di fatto” per il proseguimento delle trattative in esclusiva per la vendita di Alitalia ma al contempo entra in gioco perlomeno un’altra pretendente: si tratta della compagnia aerea low cost ungherese Wizz Air.