Titoli di Stato: emissione Btp e Ccteu 29 luglio 2010

Il Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha disposto per giovedì prossimo, 29 luglio 2010, un’emissione di Buoni del Tesoro Poliennali (Btp), e dei nuovi CCTeu, i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati non più ai Bot ma al tasso di interesse Euribor. Nel dettaglio, il Mef collocherà giovedì prossimo i Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi, in terza tranche, aventi decorrenza 15 giugno 2010, scadenza 15 dicembre 2015, e codice ISIN IT0004620305; i titoli pubblici da collocare pagano un tasso di interesse semestrale, al lordo, pari al tasso euribor con scadenza a sei mesi più uno spread pari allo 0,80%. I Certificati di Credito del Tesoro indicizzati al tasso Euribor a sei mesi, aventi decorrenza 15 giugno 2010, e scadenza 15 dicembre 2015, hanno una cedola in corso, con scadenza al 15 dicembre 2010, pari ad un lordo dello 0,917%.

Bot e Btp: collocamento 12 e 14 luglio 2010

asta-bot-mefIl Mef, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto d’aver disposto per lunedì prossimo, 12 luglio 2010, con data di regolamento 15 luglio, un’asta di Bot, Buoni Ordinari del Tesoro, per un ammontare complessivo pari a 7,5 miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei Bot 15.07.2011 con scadenza a 365 giorni che saranno collocati dal Tesoro in concomitanza con la scadenza, in data 15 luglio 2010, di 11,97 miliardi di euro di Buoni Ordinari del Tesoro, di cui 8,47 miliardi di euro con scadenza a dodici mesi, e 3,5 miliardi di euro trimestrali. Come al solito i risparmiatori potranno prenotare i titoli in asta per il tramite degli intermediari e per importi pari a nominali 1.000 euro o multipli. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha inoltre fornito un aggiornamento dei Bot in circolazione, pari a 148.982,595 milioni di euro, che, alla data dello scorso 30 giugno 2010, risultavano essere così distribuiti: 57.088 milioni di euro di Buoni Ordinari del Tesoro con scadenza a sei mesi, 6.500 milioni di euro di Bot a tre mesi e 85.394,595 milioni di euro di Bot annuali.

Il panico per i Cds sta favorendo il comparto corporate

4a37ccae4feb3_zoomNon si può certo dire che quello attuale sia il momento migliore che stanno vivendo, finanziariamente parlando, i Cds (Credit Default Swap: si tratta degli swap che trasferiscono l’esposizione al credito tra le parti): il panico sui mercati è molto alto, soprattutto alla luce delle emissioni non proprio felicissime di titoli di Stato di Irlanda, Grecia e Portogallo. Non esiste dunque un’alternativa a questi strumenti, visto che la crescente avversione al rischio ha provocato un sicuro approdo verso il Bund tedesco e le obbligazioni americane? In realtà, per allentare la pressione non è forse la migliore scelta quella di trasferire in continuazione la propria liquidità. Piuttosto, come consigliano moltissimi analisti, è preferibile affidarsi al mercato delle obbligazioni corporate, senz’altro più promettenti. Come è noto, in questo caso, si possono ottenere dei rendimenti davvero interessanti a fronte di rischi più alti.