Borsa Italiana lancia il nuovo future Mini Ftse100

Il nuovo derivato di Borsa Italiana-Lse è in rampo di lancio. A partire dall’8 ottobre 2012 sarà possibile fare trading sul future Mini Ftse 100, l’indice azionario britannico più famoso. Il contratto mini avrà chiaramente un margine molto più basso rispetto alla versione standard e sarà anche più abbordabile rispetto al mini Ftse/Mib e al mini S&P500. Il margine di negoziazione dovrebbe essere pari a 1.200 euro, mentre per il mini Ftse/Mib servono 1.800 euro. Tuttavia, non va escluso che qualche broker possa richiedere margini intraday anche più bassi per attirare nuovi clienti.

Mercati finanziari: piattaforma Trading+ di Intesa Sanpaolo

Si chiama “Trading+”, ed è un servizio proposto da Intesa Sanpaolo per poter operare sui mercati finanziari in modo tempestivo e rapido potendo far leva, tra l’altro, su strumenti di analisi tra i più evoluti. Trattasi di un servizio a pagamento, con un canone mensile pari a 25 euro, ma se nell’arco del mese solare vengono effettuati almeno 20 ordini eseguiti, allora, il canone mensile si azzera e non deve essere di conseguenza pagato dal cliente. Per l’attivazione di “Trading+” basta recarsi presso una filiale del Gruppo Intesa Sanpaolo al fine di poter operare sui mercati con un piano commissionale flat, ovverosia una tantum per ogni eseguito, oppure quello a percentuale sul controvalore investito. Il tutto fermo restando che, in caso di variazione di operatività, il cliente può in qualsiasi momento andare a variare il proprio piano tariffario.

Focus commodity: investire in materie prime nel 2010

etf-commodities-300x218L’economia dei portafogli ben diversificati si sta ormai sempre più caratterizzando per la forte presenza delle materie prime: in effetti, si può ben notare come l’andamento dei mercati finanziari e delle commodity sia correlato a quello delle economie emergenti, tra cui la Cina. Il petrolio può essere considerato, senza dubbio, la risorsa più determinante in questo senso, visto che la correlazione tra i movimenti dell’oro nero e quelli del dollaro diventa consistente e anche i mercati azionari tendono a guardare con maggiore attenzione ai dati sulle scorte petrolifere. Per quel che riguarda invece l’oro, il bene rifugio per eccellenza ha attirato numerosi investimenti nel 2009, toccando i propri massimi storici a 1.215 dollari l’oncia. Ma i veri e propri market mover devono essere ricercati nel gruppo delle commodity agricole, vale a dire quelle che riguardano più da vicino la gente, come il grano e il frumento.