Argentina: la Consob riceve il prospetto per il nuovo swap

argentina-flag-300x192La Consob ha ricevuto il prospetto per una nuova offerta finanziaria in “salsa” argentina: la nazione sudamericana ha infatti provveduto a depositare tale documento, relativo allo scambio di obbligazioni pubbliche in circolazione dopo il primo swap sul debito sovrano, il quale risale al 2005. L’intento principale è quello di sostenere nel migliore dei modi i 20 miliardi di dollari di obbligazioni in default. Ma non si tratta di un’offerta limitata esclusivamente al nostro paese, visto che l’Argentina ha depositato gli stessi documenti di offerta anche in Lussemburgo e alla Sec negli Stati Uniti: in aggiunta a questa offerta di scambio dei titoli, tra l’altro, il governo di Buenos Aires è pronto a lanciare un nuovo bond globale che avrà scadenza nel 2017 e per un ammontare pari a un miliardo di dollari. Come è stata strutturata questa offerta? Le opzioni possibili sono sostanzialmente due, una discount e una par; nel primo caso, vi sono tre diversi tipi di obbligazioni che possono essere sottoscritte (discount, global 2017 e i titoli cosiddetti Pil), mentre nella seconda ipotesi vi sono altre tre alternative (nuove obbligazioni par, obbligazioni 2013 e titoli Pil).

 

Telecom Italia: Argentina, ricorso contro provvedimenti Antitrust

telecom-asset-argentinaTelecom Italia, a difesa del Gruppo e dei propri azionisti, sta portando avanti in Argentina una vera e propria battaglia contro i provvedimenti della locale Autorità Antitrust, la quale con dei provvedimenti vuole in pratica dettare l’agenda del colosso telefonico italiano in materia di asset detenuti in Telecom Argentina S.A.. In pratica, l’organo regolatore argentino vuole costringere a colpi di risoluzioni Telecom Italia a vendere le proprie partecipazioni con il conseguente rischio di una non idonea valorizzazione degli asset stessi. Di conseguenza Telecom Italia, con una nota emessa in data odierna, ha annunciato d’aver impugnato il provvedimento, ed in particolare la risoluzione numero 1/2010 della Comisión Nacional de Defensa de la Competencia in virtù del fatto che, tra l’altro, la società telefonica italiana è estranea alle violazioni che le sono state imputate, ragion per cui ogni decisione assunta dall’Autorità argentina viene giudicata da Telecom Italia sia iniqua, sia illegittima.