Rischio bolla immobiliare in Nord Europa

Mentre i paesi della periferia europea hanno probabilmente toccato il fondo nella crisi del mattone, nel Nord Europa la situazione è completamente diversa tanto che ormai c’è il serio rischio che possa scoppiare la bolla immobiliare in molte grandi città. I paesi nord-europei maggiormente a rischio-bolla sono Germania, Olanda, Svezia, Norvegia e Svizzera, ovvero alcuni dei paesi con le finanze pubbliche in ordine e considerati dagli investitori come “porti sicuri” nei periodi di maggiore turbolenza dei mercati. Negli ultimi anni i prezzi degli immobili sono saliti a dismisura, su livelli ormai insostenibili.

I nuovi bond governativi di Olanda e Romania

Olanda e Romania, il Nord e l’Est del continente europeo, sono state accomunate ieri dal lancio di titoli obbligazionari di tipo governativo: quali sono state le caratteristiche principali di questi strumenti finanziari? Anzitutto, c’è da dire che la Dutch State Treasury Agency è stata protagonista dell’emissione di 3,5 miliardi di dollari in nuovi bond, prodotti che prevedono un rendimento pari a 0,25 punti percentuali e la scadenza triennale (settembre del 2015 per la precisione). Le intenzioni iniziali del governo di Amsterdam erano quelle di puntare su due miliardi di dollari, ma poi l’importo è stato opportunamente aumentato.

L’Olanda emette certificati del tesoro per 4,85 miliardi di euro

Si parla troppo poco dell’Olanda e del suo relativo universo finanziario, eppure bisogna ricordare che il Trattato sull’Unione Europea è stato siglato proprio a Maastricht, a conferma della forte vocazione politico-economica del paese: c’è una notizia che riguarda i Paesi Bassi che potrebbe interessare una buona platea di investitori, vale a dire la recente asta che ha portato alla collocazione di ben 4,85 miliardi di euro di Certificati del Tesoro. Tali titoli sono stati suddivisi in base alle loro caratteristiche tecniche e alle garanzie offerte. In effetti, due miliardi del totale appena citato si riferiscono ai certificati che scadranno a febbraio del 2011 e che mettono a disposizione dei soggetti interessati un rendimento pari allo 0,67%; inoltre, la somma restante è composta da 1,66 miliardi di strumenti che giungeranno a maturazione a marzo del 2011 (il rendimento è pari allo 0,725%) e, infine, 1,19 miliardi di prodotti con scadenza a settembre del 2011 e un rendimento che è in media vicino allo 0,9%.