L’area in cui si è verificato il fenomeno è completamente impermeabilizzata e circoscritta da appositi cordoli che hanno la funzione di prevenire potenziali sversamenti di materiale residuo che può depositarsi durante le operazioni di carico-scarico. A causa dei fenomeni atmosferici particolarmente intensi che hanno insistito su Taranto negli ultimi giorni, l’acqua si è accumulata in quantità straordinaria. Sono queste le parole giunte da fonti molto vicine all’Ilva di Taranto per rispondere sul merito alle polemiche montate in queste ore intorno ad una foto pubblicata dalla pagina Facebook “Solo a Taranto”. Si tratta dell’immagine di una sorta di fiume color rosso sangue nei pressi dello stabilimento siderurgico. Una foto che ha scatenato una psicosi collettiva simile a quelle dei giorni del “Wind day”, quando il Governatore della Puglia Michele Emiliano aveva pensato bene di condividere su Facebook l’istantanea di un bambino (non di Taranto) con una maschera antigas.
Le stesse fonti hanno voluto ribadire l’impegno dell’azienda nelle attività di aspirazione dell’acqua in esubero, operazione resa logicamente più difficile dalle eccessive precipitazioni che hanno creato difficoltà e disagi in tutta la città di Taranto.Già nel fine settimana, l’azienda si è attivata tempestivamente richiedendo l’intervento di una ditta autorizzata per aspirare l’acqua in eccesso. Nella sola giornata di oggi ne sono state rimosse circa 100 tonnellate. L’attività di rimozione e monitoraggio sta continuando e proseguirà anche nelle prossime ore.
Numeri che danno l’idea delle enormi precipitazioni che si sono abbattute sul capoluogo di provincia pugliese: cento tonnellate di acqua aspirate e rimosse non sono bastate ad evitare allagamenti e proliferare di pozzanghere nella zona.
Un lavoro che sarà completato nelle prossime ore. Intanto, nei giorni scorsi è arrivato il via libera dal Ministero dello Sviluppo Economico per l’avvio dei lavori di copertura dei parchi minerari dell’Ilva di Taranto, chiesti a gran voce dai tarantini, finalmente ascoltati dopo anni anche grazie all’impegno della nuova proprietà dell’acciaieria.
Carige, salta consorzio per aumento di capitale
Carige è nei guai: è infatti saltata la costituzione del Consorzio di garanzia che avrebbe dovuto sostenere l’aumento di capitale da 560 milioni ad essa necessaria. La terza ricapitalizzazione per l’istituto guidato dall’amministratore delegato Paolo Fiorentino si sta rivelando più difficile del previsto da ottenere.
MPS, il titolo continua a perdere
MPS non riesce ad uscire dalla crisi del prezzo delle sue azioni, che da quando sono state ricollocate sul mercato non hanno mai raggiunto il target minimo. Il ribasso è costante, fin dal primo giorno, e gli investitori iniziali saranno rimasti delusi, ma sicuramente potranno approfittarne i nuovi investitori. Ieri ancora un ribasso del 3,1%, una vera e propria debacle che ha portato il prezzo dell’azione a 3,37 euro. Ma siamo ancora alle fasi preliminari, con la fase di adesione sull’offerta pubblica, su base volontaria. Quando lo scambio con i vecchi titoli subordinati sarà terminato, si potrebbe assistere alla risalita del titolo. Lo scambio sta proseguendo abbastanza bene, ma mancano solo quattro giorni alla fine dell’offerta, e solo i tre quarti dei titoli sono stati scambiati. L’adesione è del 73,59%, per un totale di 174.911.176 di azioni, in scadenza alla chiusura della piazza di Milano per il 20 novembre. Qui si chiuderà la possibilità per i piccoli risparmiatori, e quindi dopo scenderanno in campo gli investitori più grandi, allora si saprà quale è il destino delle azioni Mps.
L’ultima settimana il titolo ha perso quasi il 20%, ma una volta in campo i grandi investitori, si dovrebbe assistere alla risalita.
Il Pil italiano cresce, ma il tempo stronca l’agricoltura
Il Pil italiano torma a crescere ma il maltempo stronca i numeri dell’agricoltura. Lo rivela l’Istat, sottolineando come rispetto allo scorso trimestre il prodotto lordo italiano guadagna lo 0,2% passando ad un + 0,5%. Un movimento positivo che fa ben sperare per il futuro.
Bitcoin cash, finisce la grande abbuffata
Forte contrazione oggi per Bitcoin cash, che dopo i forti rialzi degli scorsi giorni, cede il 20 per cento in media, per le prese di profitto. Dopo aver raddoppiato il suo valore, adesso il Bitcoin cash inizia a cedere terreno per stabilizzarsi sui 1230$. Le prossime ore diranno se le prese di profitto sono finite o se la criptovaluta continuerà la sua discesa. Dopo la forte contrazione del bitcoin classico invece, oggi la prima criptovaluta al mondo torna in positivo. Dopo aver perso quasi 1000$, il bitcoin tenta la risalita, accompagnando tutte le altre crptovalute, tutte in verde. Da segnalare la grande prestazione di Dash, ai massimi storici, con la grande performance di ieri a +20%.
Si stabilizza invece l’Ethereum classic, dopo aver ceduto ieri quasi il 20%.
Stabile anche Ripple, che non lascia quota 0,19 mentre è in leggera risalita il Litecoin. Monero avanza a 127 dollari, e anche Neo si stabilizza a 28 dollari. Male Zcash, che scende a 266 dollari.
Il mondo delle criptovalute è in continuo fermento, e il 2018 si prospetta come un anno interessante, che sarà pieno di soddisfazioni ma anche di disfatte. Il Bitcoin continuerà a crescere, e sempre che l’investimento a lungo termine pagherà gli investitori, mentre si attende il definitivo lancio di Ripple, forse la criptovaluta più stabile, che non porterà probabilmente ai prezzi fossi delle altre cripto, ma non lascerà nemmeno lacrime e sangue sul terreno.
Brembo, bene i trimestrali, male in borsa
La Brembo SpA è l’azienda leader nel settore dei freno per auto e moto, fornitrice delle migliori casa automobilistiche, soprattutto a livello sportivo. Montare dei freni Brembo è sempre una garanzia, e sia la Formula 1 che il Motomondiale si affidano all’azienda del Bergamasco per la frenata dei loro bolidi. Ma Brembo è anche una realtà azionaria e dell’industria italiana, un’azienda sulla quale puntare alla Borsa di Milano, se si vuole investire dei risparmi.
Dal cascinale che ospitava la fabbrica nel 1961, anno di fondazione, è passato molto tempo, e oggi la Brembo pubblica i dati dell’ultimo trimestre con ricavi netti di 1,85 miliardi di euro, con un incremento del 8,1% rispetto allo stesso trimestre del 2016. In aumento anche il margine operativo, del 9,5%, ovvero 369 milioni circa, e il reddito operativo, a +6,4% quest’anno (da gennaio), per circa 270 milioni, ovvero il 14,6% dei ricavi. L’utile netto incrementa del 5,5%, pari a 196,4 milioni, ma cresce, leggermente, l’indebitamento finanziario, a 250,4 milioni dai 195,7 milioni della chiusura di bilancio 2016.
I buoni numeri della Brembo si riflettono sulle azioni, con le prese di profitto che spingono il titolo giù dello 0,3%. Chi ha azioni deve decidere, se realizzare, o tenere, aspettando il rialzo del titolo.
Unicredit, titolo bene dopo annuncio bilancio
Unicredit svela il suo bilancio ai 9 mesi e i risultati sostengono il titolo in Borsa: a metà mattinata infatti saliva a Piazza Affari del circa del 2,57%. Un buon andamento legato, in realtà a numeri più che soddisfacenti rivelati dall’istituto.
Bce, Mario Draghi: Npl ancora un problema
I non performing loans rappresentano ancora un problema in Europa, sia per la salute delle banche che per quella dell’economia di zona in generale. E’ Mario Draghi a ritornare ancora una volta sul discorso ed a ribadire quanto gli Npl abbiano più influenza di quel che si creda.
Le ottime prestazioni di Pirelli
Lo avevamo anticipato in un articolo di qualche settimana fa, era il 19 ottobre, e oggi continuano le conferme sulle azioni della Pirelli, dopo il suo ritorno sul mercato azionario. Si era parlato di un target price di 6,7 euro ad azione, e l’azienda conferma il suo trend positivo dopo l’Ipo e la trimestrale più che positiva, che mostra i progressi dell’anno, da gennaio fino a settembre. Così il titolo guadagna ancora e si avvicina ad agganciare i 7 euro ad azione. Oggi è ancora in positivo del 1,15%, e registra il record positivo fino ad oggi, da quando Pirelli ha deciso di tornare in Borsa.
Il trimestrale spinge in alto le azioni grazie a ricavi di 4.038,5 milioni di euro, il che significa un incremento del 9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Grandi prestazioni per il settore High Value che segna un aumento del 13 per cento sia nel volume che nel ricavo, incidendo sul fatturato fino al 58 per cento. È un autentico record di ricavi, che porta Pirelli a centrare tutti gli obbiettivi, anche di rinvestimento, del suo Piano Strategico fino 2020. Un’azienda in espansione quindi, con un probabile update in alto del target price. Probabili prese di profitto a parte, il consiglio è su hold.
Investimenti diamanti: il risparmio tradito dalle banche
L’Antitrust ha fermato la truffa degli investimenti in diamanti da parte delle banche, multando Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Bpm per le loro pratiche commerciali scorrette. La Consob aveva esentato le banche dal prospetto informativo quattro anni fa, e questo diede il via alle vendite ma con metodi truffaldini.
Alessandro Pedone dell’Aduc riporta come le banche vendessero diamanti prospettando dei guadagni ma fornendo informazioni false, con i prezzi mostrati al rialzo che invece non lo erano. Si usavanno delle pubblicità a pagamento fotocopiate da importanti quotidiani, a cui però veniva cancellata la parola pubblicità, ingannando così il cliente. Risultato, prezzi al ribasso nella realtà, e al rialzo dalle informazioni fornite ai clienti.
L’indice dei prezzi sui diamanti non è mai univoco, e questo è un investimento per esperti. Il solo indice attendibile è quello Rapaport di Anversa, la città dei diamanti, oggi anche artificiali. La Federpreziosi aveva chiesto un intervento, ben quattro anni fa, e la rivendita, così facile come era prospettato dalle banche, era invece proibitiva per questi preziosi. Le banche volevano anche le commissioni, e così, dopo numerose denunce, il tutto è venuto alla luce.
Sono ben 120 mila i clienti raggirati, che ora vogliono che le banche ricomprino al prezzo di acquisto i loro diamanti, mentre gli istituti tacciono colpevoli.
Powell alla Fed secondo Trump ed il dollaro cala
Jerome Powell è fortemente voluto da Donald Trump come presidente della Fed: e mentre si sparge la voce che la scelta sia stata già fatta e comunicata all’analista, il dollaro scende a colpi di indiscrezioni grazie agli investitori. Il cambio euro/dollaro è infatti pari a 1,1656 ora.
Mediobanca, risultati oltre le attese: sale il titolo
Sale il titolo Mediobanca a Piazza Affari. La motivazione?L’istituto ha chiuso il primo trimestre dell’esercizio 2017-2018 con un utile netto di 301 milioni di euro. Qualcosa che quasi nessun analista si aspettava e che ha fomentato le trattative nella direzione giusta.
BCE riduce gli acquisti ma allunga i QE
La BCE era attesa dai mercati oggi, per l’annuncio sui QE. La decisione della banca centrale è a metà strada, o meglio per un’interruzione soft. Da una parte saranno acquistati meno bond, ma il programma sarà allungato mentre i tassi restano invariati. I QE saranno ridotti da 60 a 30 miliardi al mese, nel 2018, da gennaio fino a settembre, quando la BCE dovrebbe interrompere gli acquisti.
Soddisfatti i mercati, con gli investitori che preferivano il mantenimento del programma di aiuti e di tassi bassi, per continuare a rilanciare l’economia. Le borse europee rispondono in maniera positiva e gli investitori continuano a credere nella ripresa sotto la tutela della banca centrale.
Via agli acquisti dunque, anche se l’euro scivola sotto quota 1,18 sul dollaro, per un incentivo alle esportazioni. Ora gli investitori dovranno calibrare le loro analisi, sicuri che, come ha già anticipato Mario Draghi, la BCE sarà sempre pronta a nuovi aiuti e rafforzare il QE, in caso di bisogno. Intanto la facilità di credito spinge in alto gli acquisti azionari e valutari, mentre il Bitcoin si prepara ad una nuova fork spingendo il prezzo in alto del 5% per avvicinarsi di nuovo ai 6000 dollari. Oggi vanno male i tecnologici, ma siate pronti agli acquisti per sfruttare i rimbalzi di Alibaba, Tesla e NVDA.
Mps, domani il ritorno in Borsa
Mps domani torna in Borsa dopo aver ottenuto il via libera dalla Consob. Tante le imposizioni per questo rientro, tante le domande a riguardo ma cosa aspettarsi realmente? Il nuovo ingresso a Piazza Affari sembra già essere “corredato” di tante e specifiche condizioni.