Salari, Giorgetti invita le imprese ad aumentarli

Per quel che riguarda i salari il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha lanciato un invito alle imprese. Quale? Quello di aumentarli.

Proposta interessante in materia di salari

Intervenendo in Senato nel corso del dibattito sul Documento programmatico di finanza pubblica (DFPF), Giorgetti ha affermato che lo Stato ha già fatto la sua parte con le risorse per la pubblica amministrazione. Quindi ora spetta al settore privato “fare la propria parte” e rivedere i salari al rialzo.

Dobbiamo sottolineare che le parole del ministro coinvolgono un contesto che il governo presenta come impegnativo ma con margini di manovra. Giancarlo Giorgetti sostiene che l’economia italiana crescerà dello 0,5% nel 2025 e dello 0,7% nel 2026. Previsioni che implicano uno scenario in cui è possibile sostenere politiche salariali più generose.

Il suo monito rivolto alle imprese private non lascia comunque spazio a dubbi. Non basta che lo Stato dia un contributo, serve che le aziende concorrano attivamente a migliorare il reddito dei lavoratori.

Dietro questo appello, ovviamente, c’è una logica politica ed economica precisa. Da un lato aumentare i salari può avere effetti benefici sui consumi: redditi maggiori spingono la domanda interna, dando respiro al sistema produttivo. Dall’altro lato c’è un forte messaggio simbolico. Ovvero quello di riconoscere il ruolo del lavoro in un momento in cui i cittadini avvertono il peso dell’inflazione e delle spese quotidiane. In questo senso Giorgietti invita le imprese ad agire per rilanciare il Paese.

Detto ciò bisogna pensare a tutte le tipologie di imprese e quindi ai limiti reali presenti in alcuni casi. Non tutte le aziende hanno le stesse capacità di sostenere incrementi salariali, specie in settori esposti a costi elevati o con margini stretti. Senza contare la presenza del carico fiscale e i costi dell’energia, delle materie prime e della logistica.

Possibile supporto dal governo

Giancarlo Giorgetti ha fatto sapere che il governo sta valutando interventi per favorire “aumenti detassati” nei prossimi rinnovi dei contratti, destinando risorse pubbliche per rendere più conveniente un aumento dei salari nelle imprese. Se questo dovesse avvenire potrebbe aiutare nell’esecuzione di questo particolare intervento.

Detto ciò è palese che questo invito sia legato al fatto che si discuterà a breve della prossima legge di bilancio. E che in una fase come quella attuale, dove si deve contenere il debito e si hanno obiettivi ben precisi da perseguire, i salari devono diventare una priorità per tutti.

La reale curiosità riguarda la risposta delle imprese. Ovvero se risponderanno e in che modo lo faranno. E quali saranno i settori nei quali sarà possibile ottenere una reazione adeguata in termini economici. Quella del ministro è una richiesta ambiziosa che non vediamo l’ora di vedere se verrà accolta.