Snapchat, esordio eccellente a Wall Street

Si è resa protagonista di un eccellente esordio a Wall Street Snap, l’azienda “madre” di Snapchat, l’app di messaggistica istantanea video. Per lei, partita da una base azionaria di 17 dollari, un immediato aumento pari al 41% del suo valore.

Investire a Wall Street conviene?

L’ultima stima sui risultati trimestrali del secondo trimestre del 2015 delle aziende americane evidenziava, in base ai dati elaborati da Thomson Reuters, un aumento degli utili pari all’1,5%.

Vontobel scommette ancora su Wall Street e Tokyo nel 2013

wallstreet3Nonostante lo spettacolare rally delle borse degli ultimi mesi, in casa Vontobel si ritiene che quest’anno ci sia ancora margine di upside per l’equity ma più in generale per gli asset rischiosi. La banca svizzera ha ridotto l’esposizione sui bond dei paesi sviluppati, a seguito del clamoroso bull market degli ultimi mesi, mentre ha aumentato quella sui bond dei paesi emergenti. In sintesi è questa la strategia di Vontobel, che ha anche una view negativa su oro e commodity.

Wall Street record grazie al lavoro

wallstreet3Le borse americane continuano a inanellare record su record. Ieri, grazie all’ottimo dato sull’occupazione negli Stati Uniti nel mese di parile, c’è stato uno strappo rialzista notevole dei listini azionari d’Oltreoceano che hanno trascinato anche le piazze finanziarie europee. L’indice azionario Dow Jones ha superato per la prima volta nella sua storia quota 15mila punti, toccando il massimo più alto di sempre a 15.009,59 punti. L’indice ha chiuso la seduta con un progresso dello 0,96% a 14.973,96 punti. Da inizio anno l’indice Dow Jones guadagna il 14,3%.

Come investire sul dollaro americano nel 2013

Da inizio anno il dollaro americano è tra le valute più acquistate sui mercati internazionali. La forza del biglietto verde riflette il maggiore tasso di crescita dell’economia americana rispetto ad economie ancora al palo come quella europea, giapponese e britannica. Inoltre, le incertezze legate all’area euro stanno spostando nuovamente flussi di denaro oltreoceano, in particolare sull’azionario. Non a caso Wall Street sta mettendo a segno performance in doppia cifra ed è sui massimi di sempre. E’ a livelli record anche la fiducia degli investitori sul futuro del dollaro americano.

Bond americani a rischio crollo secondo BofA Merrill Lynch

Il taglio automatico alla spesa federale USA, scattato il 1° marzo (il cosiddetto “sequester”), non sembra spaventare gli investitori internazionali. A Wall Street le borse avanzano col vento in poppa, tanto che l’indice Dow Jones ha superato i precedenti massimi storici di ottobre 2007 segnando record su record. Negli Stati Uniti le cose sembra staino girando per il verso giusto, anche a livello macroeconomico. La disoccupazione è in calo, le stime sulla crescita sono state riviste al rialzo nel primo trimestre 2013 e anche il settore immobiliare continua a mgliorare.

Borse record possono nascondere delle trappole?

E’ abbastanza singolare notare come la maggior parte delle borse stia sperimentando un andamento da record, nonostante le prospettive economiche delle principali aree geografiche mondiali non siano particolarmente convincenti. Sembra, quindi, che la finanza stia diventando un mondo a parte, con legami sempre più marginali con l’economia reale. Basta osservare l’andamento dell’economia di alcuni grandi paesi: Germania, Regno Unito, Giappone, solo per citarne alcuni, stanno attraversando una fase di rallentamento o di contrazione dell’attività economica. E le borse? Tutte a livelli record.

Wall Street sale sui massimi più alti da dicembre 2007

Ieri a Wall Street i principali indici azionari americani hanno evidenziato un nuovo strappo verso l’alto, sebbene le trimestrali di ieri abbiano fornito indicazioni negative. L’indice S&P500 è salito fino a 1.485 punti, chiudendo la seduta di borsa con un rialzo dello 0,56% a 1.480,94. L’indice americano è salito sui massimi più alti da dicembre 2007. Bene anche l’indice Dow Jones, che ha chiuso con un progresso dello 0,63% a 13.596 punti, toccando il massimo più alto da ottobre scorso. In rialzo anche il Nasdaq (+0,56%).

S&P500 sopra 1.600 punti nel 2013 secondo Citi

Il colosso finanziario statunitense Citigroup ha rivisto la sua view sul mercato azionario statunitense dopo i recenti accordi sul fiscal cliff che, seppur fondamentali per trovare un compromesso dal alto delle imposte, non hanno risolto il problema del deficit e del debito pubblico. Ora il Congresso dovrà trovare un accordo entro febbraio per innalzare il tetto dell’indebitamento, che ha sforato il limite legale dei 16.400 miliardi di dollari. Secondo gli esperti di Citi la borsa di Wall Street esprimerà il suo maggiore potenziale nella prima parte del 2013.

Petrolio in rialzo insieme a Borse Europee

La positività delle Borse Europee si riflette direttamente sul mercato del Brent, che ha visto in giornata quota 98 dollari per barile prima di ritracciare leggermente il prezzo. La positività in chiusura di ottava non è tale da far considerare agli investitori di breve posizioni overnight, anche se il rialzo lascia pochi dubbi sull’open della prossima ottava.

PETROLIO BRENT TORNA SOPRA 100 DOLLARI AL BARILE

Mentre sull’azionario Mondiale la situazione è abbastanza chiara ed in particolare in Europa la positività è tale da trascinare al ribasso lo spread, diversa è la situazione sul Brent;

Dati Macro USA deludono le Borse

Il calo delle vendite al dettaglio e dei prezzi alla produzione di Maggio 2012 costringe il Dow Jones Industrial Average ad un’apertura in leggero ribasso; i dati negativi, dovuti in gran parte alla componente energetica, non riescono però ad affondare definitivamente le speranze degli investitori che sulla scia del rialzo di ieri proseguono con gli acquisti a contrasto delle vendite della prima ora.

Il Dow Jones è ora prossimo alla parità; con un ribasso dello 0,08% l’indice si appresta a ribaltare la situazione portandosi in territorio positivo e tornando a puntare i 12600 punti entro la fine della giornata.

Rimborsi Facebook presentati alla SEC

Il Nasdaq si “scusa” al mondo finanziario presentando il piano di rimborso per i sottoscrittori delle azioni di Facebook in quella che è stata l’IPO più fallimentare dei nostri tempi. I problemi tecnici dei primi 30 minuti di contrattazioni di quel “maledetto giorno” sono costate milioni di euro agli investitori che non hanno potuto agire direttamente nè sulle posizioni aperte nè sugli ordini condizionati a mercati.

L’impossibilità di seguire l’evoluzione dell’IPO ha spinto gli investitori ad aprire una causa, accettata da chi si è occupato del collocamento; alle accuse il Nasdaq risponde con un piano di rimborso da 40 milioni di dollari, presentato alla SEC (la “Consob” Americana) per l’accettazione. Quasi 14 miliardi di dollari saranno restituiti in contanti, mentre il resto verrà concordato tra benefit e sconti sulle commissioni sulle prossime transizioni. 

Dati USA decisivi per il recupero

L’andamento delle Borse Europee nella giornata di oggi fa’ dimenticare le precedenti settimane in cui il mercato azionario ha raggiunto livelli da panico. Il ritorno dello spread al centro della cronaca e la paura per il fallito tentativo di uscita dalla crisi dell’Eurozona, contrasta fortemente con le novità positive sul Portogallo e sulla negazione dell’uscita della Grecia dall’area Euro. Le notizie negative che hanno trascinato i mercati vicino a minimi pericolosi per il lungo termine sembrano svanire in questo Lunedì ormai chiuso, in cui si rilancia l’azionario Europeo con il Dow Jones in territorio incerto.

Il forte rialzo registrato durante la mattina ha spinto il FTSE-Mib in prossimità dei 13000 punti, livello “di sicurezza” su cui gli investitori fanno affidamento per i prossimi giorni come valore di supporto. Incerto il Dow Jones, che dopo una seduta contrastata (iniziata con un calo deciso e proseguita con il recupero totale della discesa) va a chiudere la giornata poco sopra ai 12100 punti, consolidando comunque le aspettative rialziste dell’Eurozona.

Facebook arriverà a 25 dollari?

L’IPO di metà maggio che doveva rilanciare il Nasdaq e l’intero settore hi-tech aprendo nuove strade per il futuro della Borsa continua a rivelarsi uno dei più grandi fallimenti della storia recente.

L’avvio positivo è durato poche ore e subito dopo sono arrivate le vendite, in una giornata che verrà ricordata per i problemi tecnici e per la disonestà di Morgan Stanley (che si è occupata del collocamento) sulla diffusione delle notizie e delle aspettative legate al social network.