Facebook annuncia Metaverse e punta all’Europa

Facebook decide di investire in Europa e lanciare Metaverse: un progetto basato sulla realtà virtuale e aumentata che promette di cambiare il modo in cui le persone vengono connesse l’una con l’altra online.

Investire in Facebook o LinkedIn nel 2013?

I social media stanno sempre più catturando l’attenzione degli investitori, grazie alle recenti quotazioni in borsa dei player più importanti del settore. In attesa dell’Ipo di Twitter sul Nasdaq sono diverse le web-company nel mirino degli osservatori, ma le attese maggiori sono sempre su LinkedIn e Facebook. Quest’ultima si è quotata in borsa il 18 maggio 2012 ed è stata fondata solo nel 2004 da Marck Zuckerberg, oggi azionista con il 24% del capitale in suo possesso.

Comprare azioni Facebook?

È il momento giusto per comprare azioni Facebook? Secondo il miliardario George Soros, la risposta è – senza dubbio – positiva. Tanto è vero che il magnate, ancor prima della scadenza del vincolo di lock-up che obbligava le banche e i soci principali del social network a tenere il titolo in portafoglio, ha approfittato dell’ondata di vendite per acquistare a buon mercato le azioni della compagnia di Mark Zuckerberg. Il prezzo è ora a circa metà della quotazione di 38 dollari raggiunta al momento dell’Ipo: quanto basta per rendere la società appetibile agli occhi di Soros, che ha comprato 10 milioni di dollari di quote.

Rimborsi Facebook presentati alla SEC

Il Nasdaq si “scusa” al mondo finanziario presentando il piano di rimborso per i sottoscrittori delle azioni di Facebook in quella che è stata l’IPO più fallimentare dei nostri tempi. I problemi tecnici dei primi 30 minuti di contrattazioni di quel “maledetto giorno” sono costate milioni di euro agli investitori che non hanno potuto agire direttamente nè sulle posizioni aperte nè sugli ordini condizionati a mercati.

L’impossibilità di seguire l’evoluzione dell’IPO ha spinto gli investitori ad aprire una causa, accettata da chi si è occupato del collocamento; alle accuse il Nasdaq risponde con un piano di rimborso da 40 milioni di dollari, presentato alla SEC (la “Consob” Americana) per l’accettazione. Quasi 14 miliardi di dollari saranno restituiti in contanti, mentre il resto verrà concordato tra benefit e sconti sulle commissioni sulle prossime transizioni. 

Facebook arriverà a 25 dollari?

L’IPO di metà maggio che doveva rilanciare il Nasdaq e l’intero settore hi-tech aprendo nuove strade per il futuro della Borsa continua a rivelarsi uno dei più grandi fallimenti della storia recente.

L’avvio positivo è durato poche ore e subito dopo sono arrivate le vendite, in una giornata che verrà ricordata per i problemi tecnici e per la disonestà di Morgan Stanley (che si è occupata del collocamento) sulla diffusione delle notizie e delle aspettative legate al social network.

Causa al Nasdaq per IPO di Facebook

Durante il collocamento più importante dell’anno il Nasdaq ha avuto problemi tecnici che hanno fermato o reso difficili le contrattazioni per almeno mezz’ora (anche se qualcuno sostiene che anche durante la giornata i problemi si siano ripresentati). Con un po’ di ritardo, gli investitori colpiti dall’IPO più fallimentare che il Nasdaq ricordi alzano la voce, dopo essersi ripresi dallo shock.

L’avvio in borsa del social network più famoso del mondo ha visto una buona mezz’ora di problemi tecnici che, secondo Philip Goldberg, sono costati parecchi soldi agli investitori. Philip è il primo investitore che ha fatto causa ufficialmente al Nasdaq per i problemi sugli inserimenti degli ordini. Secondo quanto presentato al tribunale di Manhattan, l’investitore del Maryland avrebbe tentato più volte invano di cancellare degli ordini, che poi sono stati probabilmente eseguiti ed hanno portato un disagio economico, visto l’andamento controverso del valore delle azioni sul mercato.

Facebook delude in Borsa?

Il mercato ci ha abituato negli ultimi tempi a sorprese e dati contrastanti; si prenda per esempio le emissioni di titoli di Stato in Italia ed in Spagna, dove una buona domanda non riesce più a far scendere i rendimenti come succedeva fino a pochi mesi fa’, ed un buon collocamento non risolve la giornata sul mercato azionario.

Allo stesso modo oltre oceano ci sono sorprese, anche se di diversa entità; l’IPO di Facebook ha lasciato l’amaro in bocca in una buona fetta di investitori, non tanto per l’apertura ritardata delle contrattazioni (per motivi tecnici, secondo la stampa specializzata) quanto per l’andamento delle azioni deludente sotto certi aspetti.

Dopo il collocamento delle azioni di Facebook sul Nasdaq al prezzo di 38 dollari l’una, le contrattazioni hanno spinto al rialzo il prezzo fino a superare il 13% di guadagno in pochissimo tempo. Qualcosa poi è andato storto, secondo la stampa; il prezzo è crollato ritornando in prossimità del valore iniziale, andando poi a chiudere la giornata con un misero rincaro di 0.23 dollari per azione.

Investire in Facebook dal 18 Maggio 2012

Facebook ha selezionato la data del prossimo 18 maggio per il debutto ufficiale del suo titolo azionario, quello che in gergo finanziario viene definito come Ipo (Initial Public Offering): c’è comunque da dire che prima di questa giornata così importante vi sarà anche un road-show di ben undici giorni che sarà destinato ai potenziali investitori, come ha messo in luce in maniera opportuna il Wall Street Journal nel corso della giornata di ieri. Per l’appunto, il primo appuntamento è previsto per il 7 maggio, quando i soggetti interessati verranno coinvolti nell’operazione, con l’ad e fondatore del più celebre social network al mondo, Mark Zuckerberg, che sarà presente ad alcuni eventi.

Facebook acquisisce Instagram

La fame di Facebook è davvero insaziabile: la constatazione non deriva solamente dalla quotazione in Borsa di cui tanto si parla, ma anche dall’ultima operazione che è stata condotta in porto. In effetti, il maggior social network al mondo è riuscito ad acquisire l’applicazione per le fotografie di Instagram per circa un miliardo di dollari, importo che è costituito sia da denaro cash che da titoli azionari. Quindi, la compagnia ha deciso di focalizzarsi su questo segmento, il quale consentirà un rapporto sempre più stretto con il mondo della telefonia mobile. In effetti, non bisogna dimenticare che Instagram fa parte di un’altra compagnia di San Francisco, la Burbon Incorporated, ed è stata valutata ben cinquecento milioni di dollari la scorsa settimana.

Facebook vale 103 miliardi di dollari

Cresce l’attesa per lo sbarco di Facebook a Wall Street, ma crescono anche i problemi; tra le curiosità sul mercato degli scambi secondari la più strana riguarda il taglio del personale alla SecondMarket che toccherà il 10% del personale proprio in virtù del fatto che non servirà più regolamentare gli attuali scambi di azioni sul mercato secondario, una volta che Facebook sarà   ufficialmente in Borsa a Wall Street.

FACEBOOK, LA VALUTAZIONE SALE A CENTO MILIARDI DI DOLLARI

Ma quanto vale Facebook? Solo pochi giorni fa’ abbiamo appreso che il valore della società era sceso in prossimità di 90 miliardi di dollari, cifra comunque estremamente interessante. Oggi si torna nuovamente oltre i fatidici “100” e le ultime danno ben 103 miliardi di dollari di valore alla realtà creata da Mark Zuckerberg.

Facebook sul Nasdaq a Maggio 2012

Dalla la presentazione della richiesta presso la Securities and Exchange Commission da parte di Facebook per l’entrata in Borsa sono passati quasi due mesi e l’Ipo è ora prevista per Maggio.

Il colosso si prepara al debutto sul Nasdaq e continua ad implementare la documentazione presso la SEC. Il valore stimato della società è sceso a 93 miliardi di dollari dai 98 di febbraio scorso, anche se Facebook conserva sicuramente la sua “imponenza” nonostante questo.

Oggi sono stati interrotti gli scambi sul mercato secondario; lo stop arriva direttamente dai manager di Facebook, secondo cui probabilmente è meglio evitare di attirare ulteriormente l’attenzione sul Social Network.

Previsioni settore tecnologico 2012

Dopo un periodo di stallo e di recessione si ricomincia a pensare al futuro e le insospettabili nuove realtà che potrebbero segnare la nuova via degli investimenti sorprendono tutti; la discesa in borsa di gruppi come Groupon, Linkedin, Zynga, Yelp e Facebook potrebbe aver dato il via ad una nuova era dei tecnologici che, dopo la bolla del 2000, potrebbero ritrovare la stabilità e le occasioni per rilanciare il settore.

Mentre per quanto riguarda i settori classici ci si aspetta un consolidamento dei risultati avuti nei primi mesi del 2012, per quanto riguarda l’hi-tech si parla invece di una vera e propria scommessa di lungo periodo. Se il mondo del lavoro sta cambiando allora con questo cambierà anche quello finanziario perchè le aziende che si quotano in borsa sono sempre più legate al monto tech piuttosto che ai “vecchi” settori ormai saturi ed in crisi.

Come comprare azioni Facebook

Facebook non può ancora dire di aver vissuto la sua prima quotazione azionaria, ma la voce si sta diffondendo da diverso tempo ormai e le domande che si pongono gli investitori sono molto tecniche: in effetti, il prospetto informativo che è stato presentato per l’offerta pubblica iniziale presso il New York Stock Exchange parla chiaro, gli utili netti del più celebre social network a livello internazionale sono molto vicini ai 670 milioni di dollari (almeno è questo il dato che risultava alla fine del 2011), mentre il fatturato complessivo è pari a 3,7 miliardi, con un ottimo rialzo in questo caso del 79,5% in un solo anno.

Le prospettive finanziarie dell’ipo di Facebook

La settimana attualmente in corso sarà decisiva per l’offerta pubblica iniziale di Facebook (Ipo), un evento molto atteso ovviamente a Wall Street: in effetti, si tratta di uno dei maggiori debutti in questo senso per quel che concerne la storia del New York Stock Exchange. I documenti sono pronti e verranno posti all’attenzione della Securities and Exchange Commission (Sec, la Consob americana per intenderci), in modo che gli investitori possano avere una prima indicazione su questa operazione del più famoso social network al mondo. Come ha rivelato il Wall Street Journal, inoltre, la compagnia sta vagliando gli istituti di credito che saranno chiamati in causa per gestire il tutto.