La Bce continua ad acquistare covered bond

Il programma di acquisto di covered bond da parte della Banca centrale europea, capitanata da Mario Draghi, per far ripartire l’inflazione prosegue a gonfie vele. Naturalmente, mercate e banchi si attendono le prossime mosse. Alcune delle quali sono state già annunciate.

Il debutto del mercato marocchino di covered bond

Flag of morocco --- Image by © Royalty-Free/CorbisIl nuovo mercato marocchino dei covered bond, una vera e propria novità assoluta da questo punto di vista per quel che riguarda il continente africano, si focalizzerà inizialmente sui confini nazionali (vedi anche Dopo due anni il Marocco torna a emettere obbligazioni). Il testo di legge relativo al settore in questione dovrebbe diventare una realtà concreta a partire dal prossimo mese di luglio, al termine di lunga fase di consultazione pubblica. Le autorità del Marocco, assistite dal Capital Market Practice Non-Bank Financial Institutions Housing Finance Group della Banca Mondiale, stanno cercando di stimolare a tutti i costi i finanziamenti relativi ai prestiti residenziali.

La sicurezza dei covered bond in tempo di crisi

I salvataggi che hanno riguardato i governi e gli istituti di credito europei hanno lasciato intatto solamente un tipo di debito bancario, i covered bond (vedi anche Commerzbank propone un covered bond atipico). Per chi non lo sapesse, si tratta di uno strumento finanziario che affonda le sue origini addirittura nel XVIII secolo, più precisamente in quella che allora si chiamava Prussia. Si tratta di un prodotto molto popolare nel Vecchio Continente, dalla Norvegia alla Spagna, ma gli stessi pregi che ora vengono conosciuti, stabilità, sicurezza e calma piatta, erano fino a pochi anni fa considerati dei difetti.

Commerzbank propone un covered bond atipico

La banca tedesca Commerzbank ha emesso i suoi primi covered bond garantiti da appositi prestiti delle piccole e medie imprese (vedi anche Commerzbank propone dei covered warrant esotici). L’offerta in questione potrebbe essere considerata una sora di test per assicurare questo tipo di debito contro gli assets non tradizionali nell’eurozona. I titoli dell’istituto di credito di Francoforte sul Meno prevedono una durata pari a cinque anni e un importo totale di cinquecento milioni di euro. Per quel che concerne il rendimento, poi, esso è superiore di 0,47 punti percentuali rispetto al tasso midswap.

La Corea del Sud sta preparando la legge sui covered bond

È recentissima la decisione della Corea del Sud di consentire l’introduzione di covered bond: l’accostamento tra il paese asiatico e lo strumento finanziario può sembrare particolare e bizzarra, ma in realtà si punta a diversificare il mercato obbligazionario di Seul. In aggiunta, la nazione è intenzionata a fare concorrenza a chi domina questo stesso segmento, vale a dire la Nuova Zelanda e l’Australia (vedi anche Banco Santander sta per lanciare un nuovo covered bond). L’approvazione da parte del Gabinetto sudcoreano risale all’inizio di questo mese, mentre la legge definitiva dovrebbe essere portata a compimento nel giro di sei mesi.

Banco Popolare colloca bond per 1,25 miliardi con spread a 310

Dopo il tentativo poco fortunato di ottobre scorso, Banco Popolare è tornato sul mercato dei capitali attraverso un’emissione obbligazionaria accuratamente preparata nelle ultime settimane con scambi di contatti frequenti con investitori istituzionali di grande caratura internazionale. Alla fine Banco Popolare ha emesso un bond con scadenza triennale per complessivi 1,25 miliardi di euro. L’importo emesso è stato finora visto solo con le emissioni di grandi istituti di credito. Il successo del collocamento ha quasi oscurato l’emissione della spagnola Santander, che ha allocato 2 miliardi di covered bond.

Banco Santander sta per lanciare un nuovo covered bond

L’istituto di credito spagnolo Banco Santander sta pianificando nei minimi dettagli la vendita di covered bond a scadenza quinquennale: si tratterà di prodotti finanziari che beneficeranno della denominazione in euro, ma anche e soprattutto della buona solidità della banca iberica. In effetti, l’agenzia di rating Moody’s dovrebbe affibbiare a questa offerta un giudizio pari ad A3, il settimo gradino più alto, il quale identifica ancora una qualità dell’investimento superiore alla media e un basso rischio di insolvenza. Il lancio ufficiale, inoltre, è in previsione per il breve termine, con tutta probabilità entro il primo trimestre di quest’anno, dunque al massimo entro il mese di marzo.

Covered bond Unicredit 7 anni

Buon risultato dal lancio del nuovo covered bond a sette anni da parte di Unicredit. La società, al termine della prima giornata di offerta, ha infatti diramato una serie di comunicazioni molto ottimistiche, affermando che in poche ore sarebbero state raggiunte richieste tali da sbilanciare in maniera positiva l’opinione sull‘intera operazione (che conta su un importo di emissione di un miliardo di euro, a fronte di richieste almeno sei volte superiori nel primo giorno di lancio).

Investire in covered bond

Negli ultimi tempi il boom del mercato obbligazionario sta partorendo il successo di prodotti finanziari fino a qualche tempo fa dimenticati dagli investitori, ovvero i covered bond, che sono obbligazioni garantite. In realtà, i covered bond si fanno apprezzare molto per il fatto di essere inquadrati come una sorta di prodotti “rifugio”, in grado di garantire una sorta di immunità dal cosiddetto bail-in, ovvero il processo di controllo delle banche centrali, dal default degli stati sovrani e dalla natura intrinseca del contratto che continua a funzionare anche in caso di fallimento dell’emittente.

Bank of Ireland torna ad emettere covered bond

L’ultimo ricordo non era certo dei più piacevoli: un anno fa, giusto di questi tempi, si associava Bank of Ireland allo scandalo dei bond. A distanza di 365 giorni, invece, la situazione dell’Irlanda è sensibilmente cambiata, tanto è vero che si può parlare in maniera positiva dell’ultima emissione di covered bond che è stata garantita proprio dall’istituto in questione. Si tratta, nello specifico, della prima offerta di tale tipo da parte di una banca salvata dal governo di Dublino, la quale ha messo a disposizione dei titoli che potrebbero interessare parecchio agli investitori. Entrando maggiormente nel dettaglio, l’importo esatto di questi bond è pari a un miliardo di euro, con una scadenza fissata in tre anni.

Quotato in Usa il primo covered bond latino americano

Il primo covered bond latino americano nei mercati statunitensi: è stata questa una delle operazioni finanziarie più interessanti della giornata di ieri, un collocamento di successo dopo il fallimento di un altro tentativo simile lo scorso mese di maggio. Di questo tipo di strumenti si sente spesso parlare in altri ambiti, in particolare con riferimento al sostegno dei covered bond alle energie rinnovabili negli ultimi tempi, ma la novità attuale merita un approfondimento. Anzitutto, tale prodotto è stato messo a disposizione dalla Global Bank Corporation di Panama, con una cedola pari a 4,75 punti percentuali e con un prezzo guida previsto inferiore al 5%.

Rendimento minimo per i covered bond della National Australia Bank

La National Australia Bank ha raggiunto il rendimento più basso di sempre per quel che concerne la vendita di covered bond da parte di un istituto di credito della nazione oceaniana: nel dettaglio, si tratta di titoli emessi e denominati in valuta americana, la quarta di questo tipo per il gruppo in questione, una operazione molto importante, anche perché si sta parlando di uno dei principali gruppi creditizi del paese per quel che concerne il valore di mercato. Entrando maggiormente nel dettaglio, c’è da dire che l’importo fissato in tal senso è stato pari a 1,25 miliardi dollari, con la scadenza a cinque anni che ha beneficiato di un ritorno economico pari a due punti percentuali.

Il sostegno dei covered bond alle energie rinnovabili

I covered bond potrebbero essere la soluzione ideale per finanziare tutti quei progetti che hanno a che fare con la salvaguardia del clima, inclusi quindi quelli che riguardano le energie rinnovabili: la constatazione è stata fatta dalla Climate Bonds Initiative, una iniziativa senza scopo di lucro che tenta proprio di promuovere l’economia verde. Secondo l’associazione, infatti, un mercato delle fonti alternative che possa basarsi su tali strumenti finanziari potrebbe essere reso maggiormente attivo e funzionante grazie al contributo e alle garanzie di alcune agenzie, in primis la Banca Europea per gli Investimenti (meglio conosciuta con l’acronimo Bei).

Nuova Zelanda: previsto boom di covered bond per le banche

Le banche della Nuova Zelanda hanno deciso di intensificare il loro utilizzo di covered bond e depositi retail al fine di finanziare i loro programmi di prestito: la scelta in questione si è resa necessaria alla luce del costo delle fonti di denaro che provengono da nazioni estere e che minaccia di rincarare in modo pesante. Tra l’altro, il governatore della Reserve Bank of New Zealand, Alan Bollard, ha fatto sapere che la stabilità finanziaria del paese oceaniano è sensibilmente migliorata, per lo meno da quando è stato pubblicato l’ultimo report, lo scorso mese di novembre. In aggiunta, la fragilità della situazione che si avverte a livello dell’Emisfero Settentrionale si sta leggermente allentando, tanto da poter essere la causa di rialzi per quel che riguarda i finanziamenti all’ingrosso destinati ai prestatori locali.