Banca centrale inglese interviene sui titoli

La Banca centrale inglese ha annunciato l’acquisto illimitato di bond a lunga scadenza. A quanto pare quella che sembrava almeno su carta una solida economia, si sta trovando nelle condizioni di prendere le stesse decisioni prese in passato da altri istituti centrali.

Russia, l’effetto delle sanzioni sul paese

Quale è l’effetto delle sanzioni imposte sulla Russia dopo il suo attacco nei confronti dell’Ucraina? Come immaginabile fin dall’inizio, buona parte del loro impatto si fa sentire sui cittadini che pagano direttamente lo scotto nella vita di tutti i giorni.

Btp Short Term, presto debutto sul mercato

L’Italia è pronta a voltare pagina per ciò che riguarda i titoli di Stato: si chiude infatti quella sarà ricordata da domani come l’era dei CTZ, i certificati del Tesoro zero-coupon a 24 mesi. Il Ministero dell’Economia ha fatto sapere, infatti, che verranno collocati all’asta del prossimo 25 marzo i primi Btp Short Term, i quali sostituiranno i titoli precedenti.

titoli di stato btp

Titoli di Stato italiani più rischiosi dei greci

Un sorpasso del quale si sarebbe fatto a meno: nella giornata del 7 settembre 2019 è stato registrato come i tassi dei titoli di Stato a 10 anni della Grecia siano scesi rispetto ai btp di pari durata. Cosa significa questo?

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Mario Draghi riafferma validità del Jobs Act

Il governatore della Bce Mario Draghi riafferma ancora una volta la validità del Jobs Act nel corso di un discorso pubblico puntando ancora una volta l’attenzione di esperti e interessati ai buoni risultati ottenuti dagli stati membri grazie a politiche di questa tipologia.

Goldman Sachs compra titoli di stato venezuelani

Goldman Sachs  ha deciso di investire in Venezuela e comprare titoli di stato. Nello specifico l’istituto bancario americano ha sottoscritto bond venezuelani per 2,8 miliardi di dollari dalla banca centrale del Paese. Analogamente a quello che è accaduto la scorsa settimana quando ha pagato 865 milioni di dollari per bond emessi dalla compagnia petrolifera di Stato, Petroleos de Venezuela.

La composizione del portafoglio con i tassi bassi della Bce

Non si può più pensare di avere rendimenti senza mettere in conto un po’ di rischio. E’ questo il nuovo scenario che si delinea per gli investitori europei dopo il taglio dei tassi Bce a 0,15%. Bisognerà attuare strategie più azzardate per ottenere un po’ di guadagno.

Le decisioni non sono facili, vista anche la difficile congiuntura economica in Europa e le incertezze su una forte ripresa, soprattutto per l’Italia. Le obbligazioni e i titoli di Stato dell’Italia preferiti da molti investitori italiani con i tassi così bassi saranno in calo. Le cedole sopra a un buon 4% sono per 30 anni e il rischio sovrano per periodi così lunghi torna di nuovo tutto in primo piano.

Il funzionamento della tassazione sulle rendite finanziarie

All’estero «Un’idea può essere quella di scendere nella qualità creditizia e puntare su scadenze bassissime – dice Fabrizio Biondo, gestore del fondo Lemanik Value Opportunities – Da anni insistiamo su orizzonti sotto i 18 mesi e una vita media di portafoglio tra i 4 e i 9 mesi con bond di 35 Paesi. E’ una strada che negli ultimi 7 anni ha generato 3 punti netti sopra il tasso Libor con una volatilità annua intorno all’1%».

Gli esperti consigliano ancora di tenere un 15% di azioni in portafoglio. «Meglio andare con i piedi di piombo e guardare a titoli di società che hanno un business prevedibile e di tipo continuativo che sono poco sensibili al ciclo – suggerisce Piergiacomo Braganti, responsabile investimenti di Banca Albertini Syz -. Riscoprirei le utilities e anche le multi utilities locali. Tra le grandi punterei su Snam e Terna che sono i migliori esempi in questa categoria».

 

 

Il funzionamento della tassazione sulle rendite finanziarie

Ormai è noto che la tassa sulle rendite finanziarie è stata ufficialmente aumentata, ed è pronta ad entrare  in vigore dal primo luglio. L’aliquota sulla tassazione delle rendite finanziarie, è passata dal 20 al 26%. Questa nuova tassazione andrà a incidere su tutti i prodotti finanziari, su azioni, su obbligazioni, su conti deposito, su conti correnti, su fondi di investimenti, su conti postali, con la sola  eccezione di Bot e Btp, su cui rimarrà l’aliquota al 12,5% e fondi pensioni, su cui invece resta l’aliquota all’11%. Al fine di evitare che si verifichino vendite in massa nei giorni precedenti l’entrata in vigore delle nuove aliquote, il governo ha pensato al sistema cosiddetto dell’affrancamento per dare in questo modo una via d’uscita ai risparmiatori italiani.

Tassa sulle rendite finanziarie al 20%. Titoli di Stato esclusi

Se verrà scelto l’affrancamento, il contribuente avrà la possibilità di scegliere che cosa è più conveniente fare e avrà la possibilità di decidere se assoggettare le plusvalenze all’imposta del 20%, mentre per il periodo successivo il nuovo valore di carico di azioni, obbligazioni ecc. sarà uguale a quello che il mercato ha rilevato al 30 giugno 2014. Il termine ultimo per l’operazione di affrancamento è previsto per il 30 settembre 2014, per cui chi arriva a ridosso della scadenza sarà soggetto alla nuova aliquota del 26% sul plusvalore.

Se, quindi, entro il prossimo 30 settembre l’investitore non dovesse decidere per l’affrancamento, nei prossimi mesi sarà soggetto al pagamento di una tassa retroattiva sui guadagni passati, tenendo conto che l’aliquota al 26% colpisce anche i guadagni maturati gli anni scorsi.

 

Quali sono i vantaggi che offre un investimento in CTz

CTz è un acronimo usato per indicare i Certificati del Tesoro zero coupon, che vuol dire, insomma, che hanno una cedola pari a zero euro. Cosa ci sarebbe dunque di vantaggioso nell’usare questi strumenti per investire il proprio denaro? Per rispondere alla domanda introduciamo l’argomento e spieghiamo le caratteristiche del prodotto.I Certificati del Tesoro zero coupon resistono sul mercato dal 1995 e sono caratterizzati dall’assenza della cedola periodica. La loro durata è molto breve, vanno dai 18 ai 24 mesi e il taglio minimo proposto è di mille euro.

Come scegliere le scadenze migliori tra Bot, Ctz e Btp

Il loro scopo è quello di finanziare il debito pubblico e infatti l’emissione di questi certificati è a cura del governo. La loro scadenza, tanto per essere chiari, coincide sempre con un giorno lavorativo, ma quanto alla durata, questa può variare, visto che i CTz possono essere riaperti e può essere ridotta la durata originaria del titolo.

Titoli di Stato: nuova asta Bot e CTZ del 25 Novembre 2011

I Certificati del Tesoro, di norma, sono emessi nelle aste marginali e sul loro rendimento si paga un’imposta sostitutiva del 12,5 per cento esattamente come i BoT, calcolata sullo scarto di emissione. Rispetto ai Bot la ritenuta non è pagata al momento dell’emissione del titolo ma alla scadenza dello stesso, quindi il prezzo del rimborso è ridotto in misura dell’imposta sostitutiva.

Quali sono le migliori scadenze? Per prima cosa  se si vuole evitare di essere soggetti alla volatilità dei mercati bisogna scegliere i titoli di stato con scadenza brevi. Questi titoli offrono maggiore sicurezza, soprattutto per ciò che concerne il rischio sovrano. Infatti, se la crisi dell’euro e/o dei debiti pubblici dovesse peggiorare nuovamente, magari a causa di un fallimento degli accordi tra i leader dell’UE-17, soltanto le scadenze brevi allontanerebbero guai peggiori.

 

 

Hedge fund americano interessato al 10% dei bond greci

greciaLa fase attuale dei mercati finanziari e del ciclo economico impone una certa cautela nelle scelte di investimento. Da un lato l’economia continua a mostrare un andamento altalenante, con velocità diveerse tra Usa, Cina, Giappone ed Europa, dall’altro i mercati finanziari stanno sperimentando una fase di esuberanza con borse e bond ai massimi storici grazie agli eccessi di liquidità generati dalle banche centrali con le loro politiche monetarie espansive. Per capire le “anomalie” sui mercati basta andare ad analizzare l’ultima offerta giunta da un hedge fund americano.

Tassi minimi storici per i Bot a sei mesi

botIl Tesoro ha collocato gli 8 miliardi di euro di Bot a sei mesi che erano stati messi all’asta in data odierna, a fronte di una domanda pari a oltre 11 miliardi di euro (1,4 volte l’offerta). Alla buona notizia del mantenimento del forte appeal dei titoli di Stato italiani si aggiunga l’altrettanto buona novella rappresentata dalla ulteriore flessione dei tassi di interesse di remunerazione, oramai ai livelli minimi storici dello 0,503 per cento.

Dove investire nel 2013 secondo State Street Global A.

Nonostante la view della maggior parte dei gestori di fondi sia ancora positiva sull’azionario, alcuni money manager hanno cominciato ad adottare strategie di investimento più prudenti soprattutto sull’azionario. Con il Dow Jones sui massimi a 5 anni c’è chi ha pensato di alleggerire l’esposizione sull’azionario in vista di un costante incremento della volatilità sui mercati, a causa di una serie di “mine vaganti” in grado di influenzare l’andamento di borse e bond. Tra questi c’è anche State Street Global Advisors (SSgA), colosso dell’asset management con 2.100 miliardi di dollari in gestione.