Fca, titolo alto e cambio di strategia?

Il titolo Fca mantiene i suoi alti livelli in entrambe le borse nelle quali è scambiato. Questo, unito alle nuove politiche statunitensi potrebbe portare ad un cambiamento di strategie? La risposta, ancora non chiara, forse può essere ricercata tra le righe.

FCA, salgono vendite Europa

Fiat: Tesoro Usa esce da Chrysler

Il Dipartimento del Tesoro Usa esce ufficialmente da Chrysler dopo aver iniettato fondi pubblici per il suo rilancio. Un rilancio targato Fiat dopo che, nel periodo più buio per la crisi finanziaria ed economica, e per la Chrysler stessa, l’Amministrazione Obama ha visto proprio nella casa automobilistica torinese quel partner giusto per rilanciare la produzione di automobili a stelle e strisce. L’uscita del Dipartimento del Tesoro statunitense, in particolare, avviene con la stipula dell’accordo con Fiat in merito alla cosiddetta call option che rafforza la posizione della società quotata in Borsa a Piazza Affari, e che accelera quelli che sono i progetti di integrazione tra i due gruppi. Non a caso al riguardo l’Ad di Fiat e di Chrysler, Sergio Marchionne, ha sottolineato come l’obiettivo ora sia quello di andare a creare un costruttore globale in grado di garantire competitività ed efficienza, ma anche un futuro più sicuro per tutte le persone coinvolte.

Fiat presenta i dati Q1 2011 dopo la scissione

Si è chiuso con i principali indicatori economici in positivo il primo trimestre 2011 del Gruppo Fiat, quello dopo la scissione che ha portato alla quotazione separata di Fiat Auto e di Fiat Industrial. Nel dettaglio, la Fiat, in accordo con un comunicato ufficiale emesso dalla società del Lingotto, ha archiviato il periodo gennaio-marzo 2011 con un aumento dei ricavi del 7,1% a 9,2 miliardi di euro a fronte di un utile della gestione ordinaria cresciuto del 9% a 251 milioni di euro. A fronte di un utile netto attestatosi nel periodo a 37 milioni di euro, la Fiat ha altresì messo in risalto come si sia ulteriormente rafforzata la propria posizione finanziaria in forza ad una liquidità che, al 31 marzo 2011, era pari a ben 13,1 miliardi di euro, mentre l’indebitamento netto industriale è sceso al di sotto del livello del mezzo miliardo di euro.