Moody’s, valutazione positiva governo Draghi

Moody’s promuove Mario Draghi alla guida del Governo italiano: secondo l’agenzia di rating la figura dell’ex presidente della BCE assicurerà all’Italia la possibilità di gestire meglio i fondi che arriveranno dall’Europa attraverso il piano Next Generation Eu.

Il Pil italiano cresce, ma il tempo stronca l’agricoltura

Il Pil italiano torma a crescere ma il maltempo stronca i numeri dell’agricoltura. Lo rivela l’Istat, sottolineando come rispetto allo scorso trimestre il prodotto lordo italiano guadagna lo 0,2% passando ad un + 0,5%. Un movimento positivo che fa ben sperare per il futuro.

Moody’s rivede in rialzo Pil Italia: +1,3%

Anche Moody’s ha buone notizie per l’Italia: l’agenzia di rating ha infatti rivisto al rialzo le stime di crescita del Pil italiano. Per i suoi esperti quest’anno e l’anno prossimo l’Italia crescerà dell’1,3% contro lo 0,8% e l’1% stimato in precedenza.

Come investire sulle borse asiatiche nel 2013

L’anno in corso viene ritenuto dalla maggior parte dei money manager quello buono per effettuare una rotazione settoriale dai bond alle borse, dopo che nel 2012 la preferenza maggiore era stata assegnata al mercato obbligazionario. In effetti il 2013 si è aperto positivamente per l’equity, ma a velocità diverse. In Europa i listini periferici stanno cominciando nuovamente a mostrare segnali di debolezza, mentre continua l’ascesa di Wall Street, Zurigo, Londra e Tokyo. Proprio le borse asiatiche potrebbero essere la grande sorpresa del 2013, in particolare quelle di Cina e Giappone.

Italia rapporto debito/pil al 127,3% nel terzo trimestre 2012

Il crollo del pil e l’incremento costante dell’indebitamento pubblico sono le cause principali dell’exploit del fatidico rapporto debito/pil, che in Italia continua a crescere pericolosamente attestandosi sui valori più alti al mondo. Secondo quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Eurostat, il rapporto debito/pil dell’Italia è salito al 127,3%. E’ il secondo più alto in Europa dopo la Grecia, che evidenzia un ratio al clamoroso livello del 152,6%. I dati si riferiscono al terzo trimestre del 2012. A novembre scorso il debito pubblico dell’Italia aveva toccato un nuovo record a 2.020,668 miliardi di euro.

Previsioni Pil Italia per Moody’s

Un colpo al cerchio e uno alla botte. Dopo i commenti positivi da parte di Fitch, le agenzie di rating penalizzano l’Italia prevedendo un Pil particolarmente deludente per il futuro a breve termine. A sbilanciarsi è Moody’s, secondo cui i rischi per la ripresa economica sarebbero particolarmente cresciuti rispetto alla scorsa primavera, con la crescita delle economie emergenti che subirà un rallentamento oltre le stime e con la crisi del debito dell’Eurozona che continuerà a generare le maggiori pressioni al ribasso per lo scenario globale.

Italia fuori dalla crisi nel 2013

L’Italia uscirà dalla crisi nel 2013. La (quasi) buona notizia, per una volta, arriva da uno dei “nemici” del Paese, l’agenzia di rating Moody’s, la quale non dispensa pareri positivi nei confronti dello stato di salute della Grecia e dell’Irlanda, con un piano di risanamento che potrebbe arrivare fino al 2016, e oltre. Lo Stivale uscirà invece dalle difficoltà molto prima, grazie a un processo di severa austerity e revisione che non potrà, tuttavia, che esser accompagnato da riforme per garantire un rapido recupero del ritmo di crescita e di sviluppo economico.

Pil Eurozona – Italia giugno 2012

Deludono ancora i dati macroeconomici dell’Eurozona. Nell’area che ha adottato la valuta unica, infatti, il prodotto interno lordo continua a calare, confermando le sembianze di una recessione pressochè continentale. Ancor peggio i dati della produzione industriale, che dopo il rialzo del mese di maggio affonda con una percentuale drammaticamente non troppo distante dalla doppia cifra. Cerchiamo di comprendere come sta evolvendo l’economia dell’Eurozona, alla luce degli ultimi dati ufficiali forniti e pubblicati dall’istituto Eurostat.

Spagna in recessione, taglio al rating di 9 banche

La Spagna entra ufficialmente in fase di recessione. La pubblicazione del PIL trimestrale conferma il sentore degli investitori, che scontavano ormai già da diverso tempo la notizia della recessione di Madrid. Il PIL relativo al primo trimestre del 2012 è sceso dello 0.3% contro le attese di 0.4%. Su base annuale invece si parla di un -0.4% contro uno 0.5% previsto; le aspettative ribassiste sono quindi state riviste al rialzo, ed anche se il dato è nel complesso negativo la risposta del mercato è positiva, visto che questo già scontava delle previsioni peggiori.

LA CRISI ECONOMICA SPAGNOLA

Dal 2008 la Spagna alterna fasi di recessione a fasi di “crescita atona” con una disoccupazione costantemente in crescita e la situazione viene riassunta dall’istituto nazionale di statistica, che riassume così i dati raccolti:

l’andamento dell’economia è la conseguenza della performance della domanda nazionale, compensata solo parzialmente dal contributo positivo della domanda estera