Mercato obbligazionario: meglio i privati o gli stati?

bondAlla Raiffeisen Capital Management pensano che il mercato delle obbligazioni premierà quelle delle corporate, piuttosto che i bond statale.

I bond governativi infatti non hanno rendimenti alti, con tutti gli acquisti fatti dalle banche centrali nei QE, anche se questi programmi ora sono giunti al termine.

Il futuro dopo i QE

Dopo aver sostenuto i band statali, le banche centrali dovrebbero cambiare la loro politica economica. Molto dipende dall’inflazione, che non sta decollando, né in America, né in Europa.

Mario Draghi aveva dichiarato di voler sostenere l’inflazione prolungando i QE, ma nell’ultima riunione sembra che questa decisione sia stata ripensata e messa da parte.

Per il momento la BCE ha deciso di scendere a 30 miliardi negli acquisti, ma gli spread non stanno salendo.

Per l’analista della Raiffeisen Capital Management, saranno invece i corporate bonds a far incassare i rendimenti maggiori, mentre per i titoli di stato, bisognerà aspettare almeno la metà del prossimo anno.

I corporate bonds invece segnano rendimenti superiori ai rating, e sono sovra performati rispetto alla realtà. Per gli investitori che amano i rendimenti, rispetto ai tassi, è quindi un buon momento per investire nel mercato obbligazionario, sia in covered bond che corporate.

Elezioni e obbligazioni

cedoleIl mercato obbligazionario, nell’anno appena passato, ha visto una certa stabilità e rendimenti abbastanza bassi, soprattutto in occidente, con i tanti Qe delle banche centrali. Quest’anno però siamo di fronte ad alcune elezioni politiche, in Italia e in altri paesi, e alcune crisi geopolitiche potrebbero intervenire a influenzare il mercato. Dovrebbe essere dunque un anno un po’ più complicato del 2017, anche se la situazione tra le due Coree sembra essere sulla via della distensione. In realtà anche il 2017 aveva visto qualche problema, ma il mercato non ha comunque mostrato volatilità, e qualcuno suggerisce che l’eccessiva cautela dimostrata dagli investitori, come l’acquisto di protezioni sul won sudcoreano, sia stata eccessiva. Altri invece hanno apprezzato la cautela, consigliando di proseguire su questa strada. Comunque bisognerà osservare alcuni mercati obbligazionari specifici, per via delle elezioni, che si terranno in Thailandia, Brasile, Malesia, Messico, Indonesia, Colombia e Russia, nonché in Italia. Questi paesi insieme comprendono più della metà dei mercati ritenuti emergenti, mentre l’Italia resta sempre un paese molto importante.
Ci potrebbero essere delle tensioni su questi mercati, ma anche delle opportunità, come successe l’anno scorso per il Sud Africa, dove JP Morgan prima si ritirò e poi rientrò acquistando a prezzi più bassi. Poi c’è una certa incertezza in America, specialmente per le dichiarazioni di Trump sul NAFTA. Tenere dunque d’occhio la situazione di questi paesi, se volete investire in obbligazioni.

Bond e azioni: quale futuro?

mercati-azionari-2011-tendenzaA delineare il futuro dei mercati azionari ed obbligazionari è James Swanson, CFA MFS Chief Investment Strategist, e l’analisi rispecchia tutte le incertezze del momento, con i due mercati che sembrano divergere fortemente, con prospettive del tutto diverse, già delineate con l’elezione di Trump e con le politiche monetarie delle varie banche centrali. L’America e l’Europa non si muovono più nella stessa direzione, e i due mercati vanno in senso opposto, con le azioni che spesso segnano dei rush, mentre le obbligazioni riducono le loro rendite. Sullo sfondo, il previsto, ma ancora non realizzato, rialzo dell’inflazione e dei tassi di interesse, che stanno accentuando la forbice tra mercato azionario e mercato obbligazionario, con quest’ultimo sempre meno redditizio.

Ci sarà dunque un nuovo boom azionario in vista? Certamente qui vi sarà inflazione, con un rallentamento sempre più accentuato, specialmente il prossimo anno, che vedrà, sia Fed, che BCE, alzare i tassi, con l’interruzione, molto probabile, dei programmi di QE della banca centrale di Bruxelles.

Poi pesano le incertezze politiche americane, con Trump che sembra sempre più in difficoltà nel mantenere le sue promesse elettorali, soprattutto in materia di fiscalità e stimoli economici. I mercati sembrano non crederci più, o comunque sono assaliti dai dubbi, penalizzando le obbligazioni.

Investire in rubli

Generalmente, chi vuole investire, tende a rivolgersi a mercati vicini, almeno ideologicamente, come quelli europei o quelli americani, ma ottimi investimenti si possono fare anche nell’est europeo e in Medio Oriente. La Russia è una terra del tutto sconosciuta per quel che riguarda gli investimenti, per la maggior parte di noi. Eppure il paese è in espansione, nonostante le sanzioni, e il rublo si sta rafforzando sui mercati. Nell’ultimo semestre ha guadagnato il 16% sull’euro, e le amministrazioni locali offrono i loro bond a rendimenti interessanti. Questo significa che, se il rublo continuerà a rafforzarsi, il rendimento finale, grazie anche al cambio, potrebbe essere molto maggiore.

La città di Pietroburgo sta offrendo delle ottime obbligazioni a breve termine, per realizzare guadagni in poco tempo. Sono obbligazioni negoziabili alla borsa di Mosca, per un totale di 7 miliardi di rubli, che sono state emesse nel 2012 con il codice RU000A0JTDL6. L’acquisto minimo è di 1000 rubli, ovvero appena 15,50€. La cedola è semestrale, e garantisce il 7,94%. Saranno rimborsati interamente il 1 giugno 2017 e sono ora disponibili in parità per avere un rendimento del 8%. Il loro andamento finora, nonostante gli alti e bassi dei titoli russi, si è dimostrato molto stabile, e sono quindi da considerare un investimento sicuro, nonostante il loro rating è tra il BBB- e il BB+.

Cosa sono le obbligazioni senza cedola?

Le obbligazioni senza cedola sono uno strumento studiato per coloro i quali non amano ischiare o non gradiscono la volatilità dei mercati in alcuni periodi dell’anno.

I migliori investimenti in caso di deflazione

Secondo molti economisti, che hanno analizzato il ciclo economico, la grande crisi che ha interessato in maniera generalizzata tutti i Paesi ma soprattutto le economie degli stati occidentali, potrebbe aver raggiunti il suo apice, e proprio il 2014 sarebbe indicato da molti esperti come l’inizio di una, seppur lieve, ripresa.

Investire in Obbligazioni, i consigli dei gestori

Photo Credits - Fedel Senna - AFP - Getty Images - 184055686Il consiglio per i risparmiatori è quello di investire in obbligazioni e Btp al fine di conseguire guadagni e recuperare vecchie perdite. Stando ad un’analisi di CorrierEconomia, infatti, le minusvalenze riferite all’anno 2013 e al 2012 e 2011 possono essere in parte o del tutto assorbite dagli utili che si otterranno in futuro.

Asset allocation portafogli difensivi 2013

Il rally di inizio anno degli asset più rischiosi (azioni, mercati emergenti, bond della periferia europea) sta senza dubbio generando un processo di riselezione degli strumenti da inserire nei portfolios più difensivi. Si è aperta la caccia al rendimento, sui timori che i tassi possano restare molto bassi per diverso tempo e che l’inflazione possa rialzare la testa nei prossimi mesi. I flussi di denaro si stanno spostando velocemente dai “porti sicuri” (bond paesi “core”, oro, franco svizzero, etc.) agli asset più rischiosi. La sensazione è che possa esserci un rialzo in doppia cifra per l’azionario mondiale.

Clerical Medical consiglia di uscire dai bond

Il rally dei mercati obbligazionari potrebbe essere ormai prossimo al capolinea e lasciare il posto all’investimento in azioni per il prossimo decennio. E’ quanto afferma Patrick Armstrong, gestore dei fondi della società di investimento britannica Clerical Medical. L’esperto ritiene che il tema dominante del 2013 sarà come fronteggiare l’inizio della fase ribassista del mercato obbligazionario governativo e corporate, che dovrebbe durare fino al 2020. Secondo Armstrong i rendimenti sono stati schiacciati verso lo zero dalle politiche ultra-espansive delle principali banche centrali, con la sola eccezione del Giappone che finora ha sperimentato la deflazione.

Quali high-yield bond scegliere nel 2013 secondo M&G

Dopo aver chiuso il 2012 con uno anno record, il mercato degli high-yield bond prova a ripetersi anche quest’anno. Negli ultimi dodici mesi la performance per questo comparto ha superato mediamente il 27%, grazie al deciso miglioramento della fiducia degli investitori sugli asset più rischiosi e speculativi che in precedenza avevano sofferto molto il timore di default a catena nell’eurozona e la clamorosa disintegrazione dell’area euro. Da fine luglio è arrivata la svolta con le indicazioni decisive di Mario Draghi a supporto dell’euro.

Bond “spazzatura” rendono meno del 6%

Quella dei junk bond, ovvero dei titoli obbligazionari ad alto rendimento ma con scarsa affidabilità creditizia della società emittente, è una bolla che tende a gonfiarsi sempre più e che non promette nulla di buono se si dà un’occhiata ai dati storici. La scorsa settimana, caratterizzata dall’euforia generalizzata sui mercati finanziari dopo l’accordo raggiunto negli Stati Uniti per evitare il fiscal cliff, ha prodotto un nuovo record per il comparto degli high-yield bond. L’indice Barclays U.S. Corporate High Yield Index è sceso per la prima volta sotto il 6%.

Corporate bond record emissioni a 4mila miliardi nel 2012

Il 2012 è stato un anno spettacolare per il segmento dei corporate bond del mercato obbligazionario. Le emissioni mondiali di obbligazioni societarie hanno raggiunto la soglia record dei 4.000 miliardi di dollari. E’ stato così battutto anche il record del 2009, che aveva visto le emissioni toccare la soglia dei 3,89 trilioni di dollari, quando grazie alla garanzia del governo statunitense ci fu un forte afflusso di fondi in un contesto di mercato ancora sotto shock per lo scoppio della crisi dei mutui subprime e per il tracollo di Lehman Brothers.

Fondi comuni obbligazionari che pagano la cedola

La raccolta delle società di gestione del risparmio in Italia è tornata positiva nel terzo trimestre, evidenziando un attivo di 1,4 miliardi di euro dopo anni caratterizzati da continue fuoriuscite di flussi monetari. Il settore del risparmio gestito inizia così a vedere la luce fuori dal tunnel, merito anche di nuove formule e prodotti di investimento che hanno riavvicinato i risparmiatori dopo anni di delusioni sia dal lato dei rendimenti che dei costi di gestione da sopportare. Una grande novità è senza dubbio quella dei fondi comuni di investimento che staccano cedole periodiche.

Previsioni bond societari italiani 2013

Il 2012 sarà ricordato come un anno boom per il mercato delle obbligazioni societarie. Le emissioni sono aumentate sempre più negli ultimi mesi in tutta la zona euro, grazie alla politica monetaria espansiva della BCE e alla minore appetibilità dei bond governativi. Inoltre, la minore avversione per il rischio presente sui mercati da circa 5 mesi ha favorito il boom di emissioni da parte delle società più indebitate, che così hanno cercato di soddisfare i loro bisogni di rifinanziamento a costi decisamente pià bassi rispetto a quelli del primo semestre dell’anno.