Mercato obbligazionario: meglio i privati o gli stati?

bondAlla Raiffeisen Capital Management pensano che il mercato delle obbligazioni premierà quelle delle corporate, piuttosto che i bond statale.

I bond governativi infatti non hanno rendimenti alti, con tutti gli acquisti fatti dalle banche centrali nei QE, anche se questi programmi ora sono giunti al termine.

Il futuro dopo i QE

Dopo aver sostenuto i band statali, le banche centrali dovrebbero cambiare la loro politica economica. Molto dipende dall’inflazione, che non sta decollando, né in America, né in Europa.

Mario Draghi aveva dichiarato di voler sostenere l’inflazione prolungando i QE, ma nell’ultima riunione sembra che questa decisione sia stata ripensata e messa da parte.

Per il momento la BCE ha deciso di scendere a 30 miliardi negli acquisti, ma gli spread non stanno salendo.

Per l’analista della Raiffeisen Capital Management, saranno invece i corporate bonds a far incassare i rendimenti maggiori, mentre per i titoli di stato, bisognerà aspettare almeno la metà del prossimo anno.

I corporate bonds invece segnano rendimenti superiori ai rating, e sono sovra performati rispetto alla realtà. Per gli investitori che amano i rendimenti, rispetto ai tassi, è quindi un buon momento per investire nel mercato obbligazionario, sia in covered bond che corporate.

Titoli di Stato: nuova asta Btp del 13 Settembre

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha appena rilasciato i dettagli della nuova asta di Btp prevista per il 13 Settembre 2011. Nello specifico si tratta per una prima parte dell’emissione di Buoni del Tesoro Poliennali rappresentati dal prestito con decorrenza 15 Settembre 2011 e scadenza 15 Settembre 2016 e tasso di interesse annuo lordo del 4.75% (l’ISIN verrà attribuito con la prossima comunicazione).

Sempre per lo stesso giorno, il MEF comunica che verrà disposta l’emissione di titoli di Stato rappresentati dai seguenti prestiti non più in corso di emissione:

  • BTP con decorrenza 1° febbraio 2008 e scadenza 1° agosto 2018 al tasso di interesse annuo del 4.50% (ISIN IT0004361041);
  • BTP con decorrenza 1° febbraio 2004 e scadenza 1° febbraio 2020 al tasso di interesse annuo del 4.50% (ISIN IT0003644769);
  • BTP con decorrenza 1° marzo 2010 e scadenza 1° settembre 2020 al tasso di interesse annuo del 4% (ISIN IT0004594930).
L’appuntamento con gli investitori è uno degli argomenti “caldi” di Settembre visti gli ultimi sviluppi avuti sul mercato finanziario, con particolare riferimento proprio a quello dei titoli di Stato; la domanda di questo mese sarà un ottimo indice di “salute” per il mercato e sarà presa in grande considerazione il risultato di tutte le aste previste per il mese corrente, al fine di tracciare un prospetto di previsione per i prossimi mesi.

Iron Mountain placa gli investitori con un nuovo dividendo

Iron Mountain Incorporated, compagnia statunitense attiva prevalentamente nei servizi di registrazione, è stata persuasa da un’altra società, la Elliott Management, a modificare la propria strategia obbligazionaria: in particolare, l’azienda di Boston sta cercando di convincere i propri investitori circa le possibilità offerte dal mercato dei bond e dal relativo dividendo che potrebbe essere ottenuto. I titoli in questione ammontano a trecento milioni di dollari, vantano un rendimento pari all’8% e giungeranno a maturazione nel mese di giugno del 2020. Proprio nel corso delle contrattazioni di ieri, questi stessi strumenti hanno conseguito il loro primo ricavo dopo sei giorni, attestandosi a quota 103,5 centesimi di dollaro, secondo quanto stimato da Trace, il sistema di prezzo della Financial Industry Regulatory Authority.

UBS, la nuova obbligazione beneficia di una cedola al 4%

Il nome dell’ultimo prodotto finanziario lanciato da Ubs (Unione di Banche Svizzere), la società di servizi finanziari elvetica molto attiva anche negli Stati Uniti, chiarisce già alcuni aspetti di quello a cui vanno incontro gli investitori pronti a sottoscrivere: si tratta infatti di Ubs Classica 4,00% e non è altro che una interessante obbligazione bancaria, la quale beneficia di una durata di ben sette anni e di una quotazione sul Mercato Obbligazionario Telematico (il cosiddetto Mot) di Borsa Italiana. Che cosa c’è di così interessante in questa specifica emissione dell’istituto di credito di Basilea e Zurigo? Come primo aspetto che preme sottolineare c’è, senza dubbio, il fatto che la banca di investimento si impegna con tale annuncio a rimborsare in via integrale il proprio bond, il che equivale a dire che il capitale sarà rimborsato al momento della scadenza dello strumento (dunque, il 2017 sarà l’anno di riferimento in questo senso).

Fiat pensa a una nuova obbligazione in vista del rifinanziamento

Fiat-LogoSecondo alcune indiscrezioni, sarebbero addirittura sei le banche che sono interessate al rifinanziamento della Fiat, un’operazione che, come è noto, verrebbe a costare circa quattro miliardi di euro, in attesa dello scorporo sempre più vicino. Le trattative che stanno vedendo coinvolto il Lingotto hanno trovato dei punti fondamentali di approfondimento nelle facilitazioni creditizie e nel prestito da concedere a una determinata obbligazione che dovrebbe essere emessa dal gruppo automobilistico nei mesi a venire. Ci sono comunque ancora delle discrepanze circa le scadenze da fissare sulle facilitazioni, visto che i vertici Fiat stanno premendo per una durata quinquennale, mentre gli istituti di credito sono più propensi ai tre anni; qualcosa di più chiaro, invece, lo si conosce in relazione allo strumento finanziario poc’anzi citato, il bond societario che avrà con tutta probabilità scadenza dopo un anno, ma con la previsione di altri 365 giorni per consentire all’azienda torinese di effettuare un ingresso più tranquillo nel mercato obbligazionario, attualmente contraddistinto da una fortissima volatilità a causa dei problemi economici vissuti da alcuni paesi dell’area dell’euro.