Ibm rispolvera i bond a tasso variabile dopo due anni

International Business Machines Corporation, meglio nota come Ibm, sta pianificando la vendita di titoli obbligazionari in una offerta che potrà beneficiare di due parti distinte: il colosso informatico di Armonk ha infatti deciso di puntare sulla prima emissione di strumenti finanziari a tasso variabile degli ultimi due anni. In effetti, si può risalire fino all’estate del 2011 per scoprire che la stessa Ibm stava vendendo bond quinquennali per ripianare il proprio debito. L’obiettivo attuale della multinazionale americana è sostanzialmente quello di affidarsi a bond a tasso variabile che giungeranno a scadenza nel 2015 (la durata è dunque biennale).

Banca Leonardo strategie di investimento 2013

Il nuovo anno sta premiano gli investimenti in asset più rischiosi, in particolare i bond e l’equity dei paesi periferici. Il forte appetito per il rischio potrebbe proseguire ancora nelle prossime settimane. Secondo Riccardo Ricciardi, responsabile degli investimenti per Banca Leonardo, a spingere gli investitori verso questi asset è “la rete di sicurezza messa in atto dalle banche centrali, che hanno ripetutamente confermato la loro volontà di stabilizzare la crescita e il mercato dei capitali”. Secondo l’esperto, si tratta di “un cambiamento storico”.

Ibm venderà bond quinquennali per ripianare il proprio debito

Il debito di breve termine della International Business Machines Corporation, colosso informatico meglio noto con la sigla Ibm, non convince gli stessi vertici aziendali: lo scetticismo è talmente alto che la compagnia di Armonk ha deciso di vendere ben due miliardi di dollari in titoli obbligazionari con scadenza nel 2016. Si tratta dello strumento che Big Blue ritiene il più idoneo per trarre il massimo vantaggio dalla domanda degli investitori. Il debito in questione è giunto agli attuali livelli soprattutto a causa della forte crisi europea e della brusca accelerazione del tasso di inflazione negli Stati Uniti. La cessione di bond dovrebbe essere imminente, anche perché negli ultimi due anni la società americana è riuscita a guadagnare ben 11,5 miliardi di dollari da questa identica operazione: l’offerta attuale, tra l’altro, potrebbe beneficiare di un rendimento economico di 65 punti base superiore a quello degli stessi titoli messi a disposizione dal Tesoro.

Ibm si focalizza sulla vendita di titoli a tre anni

Titoli legati alla cedola triennale più bassa di quest’anno e un importo complessivo di un miliardo di dollari: è questa in sintesi l’offerta di Ibm Corporation, la celebre compagnia informatica americana che aveva comunque provveduto ad aumentare il proprio dividendo e il programma relativo al riacquisto di azioni. Il colosso di Armonk punterà ora su degli strumenti finanziari che beneficeranno di un ritorno economico pari all’1,25%, trentasette punti base al di sopra dei medesimi prodotti messi a disposizione dal Tesoro a stelle e strisce. La cedola in questione, inoltre, è molto simile a quella proposta di recente da Colgate-Palmolive, anche se in quel caso la cessione aveva previsto un ammontare inferiore. Big Blue intende pianificare una vendita di circa venti miliardi di dollari per quel che concerne i dividendi, mentre altri cinquanta miliardi verranno sborsati nei prossimi quattro anni in relazione alle azioni proprie, decisioni che sono emerse con chiarezza dal meeting con gli investitori di un mese e mezzo fa.