Gedi in difficoltà, ancora prepensionamenti a Repubblica?

Il 2020 ha portato diversi settori a subire ancor di più le proprie crisi e quello dell’editoria purtroppo non ha rappresentato l’eccezione: Gedi, che controlla diverse testate tra cui Repubblica, potrebbe trovarsi ben presto a dover dare vita ad altri prepensionamenti in quest’ultima per rientrare nei conti.

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Crisi Grecia, Germania accorcia i tempi

Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Scheuble è tornato a intervenire sul fronte della crisi greca, ricordando come “più tempo non sia la soluzione ai problemi”, in riferimento a quanto domandato dal primo ministro di Atene Antonis Samaras, che sta attualmente concludendo il suo giro di negoziati nel vecchio Continente per cercare di ottenere due anni in più per applicare il piano di risanamento indotto dalla troika. Secondo il ministro tedesco l’Eurozona avrebbe già raggiunto il limite “sostenibile economicamente” per aiutare la Grecia.

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Il comparto azionario Europeo attualmente è tra i più volatili del mondo; la crisi dell’Euro, i problemi della Spagna ed il caos della Grecia hanno gettato ombre anche su tutti gli altri Stati Membri dell’Unione Europea. In un quadro già di per se’ difficile, la situazione è resa ancora più insostenibile da scambi che non rispecchiano le reali aspettative e vengono guidati unicamente dalle preoccupazioni generali piuttosto che dai fondamentali dei settori interessati.

Durante le contrattazioni di maggio probabilmente avremo nuove, brutte sorprese; sono attesi infatti altri crolli settoriali anche se i reparti più colpiti saranno il bancario e l’assicurativo. Da evitare quindi l’avvio di investimenti di lungo termine su questi due settori chiave, dove però dopo la fine di Maggio si potrà delineare un quadro con le condizioni per un piano di accumulo di lungo termine.

Telecom Italia, la crisi impone la riduzione del dividendo

Dividendo ridotto e andamento altalenante in Borsa; non si può certo dire che gli azionisti di Telecom Italia siano al massimo della loro felicità in questo momento, comunque bisogna sottolineare che le perdite iniziali del titolo nelle ultime contrattazioni sono state poi compensate da altri guadagni, anche se non della stessa consistenza di quelli della giornata di ieri. In effetti, ventiquattro ore fa la chiusura era stata caratterizzata da un rialzo di 1,58 punti percentuali, un risultato piuttosto importante, anche perché ottenuto in una giornata decisamente negativa per l’indice di riferimento, il Ftse Mib. La chiusura odierna, invece, si è attestata su un guadagno di poco più di un punto percentuale e su una quotazione complessiva pari a 84 centesimi di euro. Decisamente influente in questo caso è stato il declassamento dell’outlook della società da parte di Standard & Poor’s (si è passati da una valutazione stabile a una negativa), visto che il debito non potrà essere ridimensionato in termini soddisfacenti nel corso dei prossimi anni.