Strumenti per calcolare il rendimento di un’obbligazione

ECONOMIA-023-e1354299990427Quali sono i fattori più importanti che vanno a determinare il rendimento di un titolo obbligazionario? Quest’ultimo, come avviene anche in altre attività e strumenti finanziari, dipende da elementi fondamentali come il prezzo di acquisto e i flussi di cassa che sono versati nell’arco temporale in cui l’obbligazione viene tenuta in portafoglio (vedi anche Strategie di investimento su azioni e bond nel 2013 di Pictet AM). Gli stessi flussi di cassa non possono che essere rappresentati in tale situazione dalle cedole.

Fondi comuni obbligazionari che pagano la cedola

La raccolta delle società di gestione del risparmio in Italia è tornata positiva nel terzo trimestre, evidenziando un attivo di 1,4 miliardi di euro dopo anni caratterizzati da continue fuoriuscite di flussi monetari. Il settore del risparmio gestito inizia così a vedere la luce fuori dal tunnel, merito anche di nuove formule e prodotti di investimento che hanno riavvicinato i risparmiatori dopo anni di delusioni sia dal lato dei rendimenti che dei costi di gestione da sopportare. Una grande novità è senza dubbio quella dei fondi comuni di investimento che staccano cedole periodiche.

Buoni Fruttiferi luglio 2011: le sei nuove serie

Sono sei anche per il corrente mese di luglio 2011 le nuove serie di Buoni Fruttiferi. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato l’emittente, la Cassa Depositi e Prestiti che, in particolare, ha fatto presente come le serie di giugno 2011,  “P45”, “X13”, “M60”, “J13”, “D18” e la serie “B80”, non siano più sottoscrivibili; le nuove serie, sottoscrivibili come al solito presso gli Uffici di Poste Italiane, sono per il mese corrente la “P46”, “X14”, “M61”, “J14”, “D19” e la serie “B81”. Tutti i Buoni Fruttiferi, lo ricordiamo, offrono la garanzia massima, ovverosia quella dello Stato italiano, a fronte della garanzia di restituzione del capitale investito; inoltre i Buoni Fruttiferi possono essere sottoscritti anche via Internet con Poste Italiane per chi ha accesso ad Internet attraverso il conto BancoPosta.

Pronti contro termine al 2,40% netto

Presentano una tassazione al 12,5%, al pari dei titoli di Stato, ma rappresentano un’alternativa, spesso un po’ più redditizia, rispetto proprio ai titoli pubblici. Stiamo parlando in particolare dei “Pronti Contro Termine”, che sono strumenti di investimento a basso rischio ed a breve termine che rappresentano una opportunità da valutare per chi vuole vincolare somme per brevi periodi al fine di ottenere rendimenti superiori a quelli pagati sul conto corrente che spesso sono pari a zero. Tra le banche che attualmente propongono i pronti contro termine a tassi particolarmente interessanti c’è CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca, società quotata in Borsa a Piazza Affari. Per le sottoscrizioni di pronti contro termine CheBanca!, entro e non oltre il 31 luglio 2011, c’è la possibilità di ottenere il 2,75% lordo, pari al 2,40% netto, per i PCT con scadenza ad otto mesi. Ma c’è anche la possibilità di stipula dei pronti contro termine CheBanca! a 4 mesi, con un tasso lordo del 2,25%, corrispondente all’1,96% netto, e quelli a brevissimo termine, pari ad appena due mesi, con un lordo dell’1,75% che corrisponde all’1,53% netto.

Titoli di Stato: le emissioni del terzo trimestre 2011

Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha provveduto a rilasciare il calendario dei collocamenti di titoli di Stato attesi per il terzo trimestre del 2011; in particolare, sono stati comunicati i collocamenti dei Btp, Ccteu e Ctz, sia per le nuove emissioni, sia per le nuove tranche di titoli di Stato già in precedenza collocati sul mercato. Ebbene, il Tesoro ha in programma di collocare il nuovo Ctz con decorrenza 30/09/2011, e scadenza il 30/09/2013, per un importo minimo dell’intera emissione pari a ben nove miliardi di euro. Poi c’è il BTP con decorrenza 01/07/2011, scadenza 01/07/2014, ed ammontare minimo dell’intera emissione per 9 miliardi di euro; il BTP con decorrenza 01/09/2011, scadenza 01/03/2022, ed ammontare minimo dell’intera emissione pari a 12 miliardi di euro; ed ancora il BTP con decorrenza 15/09/2011, scadenza 15/09/2016, ed ammontare minimo dell’intera emissione per 10 miliardi di euro.

Conti deposito 2011: i migliori del momento

Le ultime dichiarazioni del presidente della Banca centrale europea, Jean Claude Trichet, hanno letteralmente spalancato le porte, nelle prossime settimane, ad una revisione al rialzo dei tassi di interesse; si stima in particolare che il costo del denaro sarà innalzato di un altro quarto di punto, ragion per cui i tassi dovrebbero passare dall’1,25% all’1,50%. In funzione di tale scenario è atteso un rialzo dei tassi passivi applicati dal sistema bancario, ovverosia quelli applicati sui mutui, fidi, prestiti e finanziamenti, ma anche i tassi di interesse attivi, anche se con la solita tendenza a macchia di leopardo, sono attesi allo stesso modo in aumento. E visto che la Borsa barcolla, ed i titoli pubblici a lungo termine sono soggetti ad una volatilità particolarmente elevata, si può pensare di “mettere al sicuro” i propri risparmi nei cosiddetti conti di deposito remunerati.

Ctz e Bot semestrali: asta 27 giugno 2011

Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha reso noto d’aver disposto per la giornata di lunedì prossimo, 27 giugno del 2011, un’asta di titoli pubblici, i BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, con scadenza a sei mesi, per un controvalore pari ad 8 miliardi di euro. Trattasi, nello specifico, dei BOT 30.12.2011, con scadenza a 183 giorni a fronte della data di regolamento fissata per la giornata di giovedì 30 giugno 2011; l’emissione è stata disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in concomitanza con la scadenza, in data 30 giugno 2011, di Buoni Ordinari del Tesoro per un controvalore pari a 9.195 milioni di euro. I risparmiatori potranno come al solito prenotare in asta i Buoni Ordinari del Tesoro, per lotti pari a mille euro nominali o multipli, con le domande in asta che dovranno essere presentate dagli intermediari entro le ore 11 del 27 giugno del 2011.

Risparmio gestito con UniCredit Soluzione Fondi

Accessibilità, personalizzazione, gestione dinamica, ma anche controllo del rischio. Sono questi i tratti caratteristici di “UniCredit Soluzione Fondi“, che individua un nuovo modo per investire nei prodotti del risparmio gestito in maniera innovativa ed a fronte delle caratteristiche e dei vantaggi sopra indicati. In particolare, UniCredit Soluzione Fondi è accessibile in quanto per sottoscrivere l’investimento in un’unica soluzione la soglia d’accesso è bassissima e pari a soli 100 euro; oppure si può puntare sul PAC, ovverosia sull’investimento periodico a fronte di una rata mensile che parte da soli 50 euro. UniCredit Soluzione Fondi fa rima con personalizzazione in quanto il contraente può scegliere, in base al proprio profilo sia di rischio, sia di rendimento, in tre diversi Fondi più uno che investe nel breve termine ed in particolare in strumenti obbligazionari e monetari, quindi con un livello di rischio basso.

A2A: dividendo ordinario e straordinario, Assemblea approva

Via libera, per gli azionisti di A2A, all’incasso sia del dividendo ordinario, a valere sull’esercizio 2010, sia del dividendo non ricorrente proposto dal Consiglio di Amministrazione della società. A darne notizia in data odierna, mercoledì 15 giugno 2011, è stata proprio la società quotata in Borsa a Piazza Affari dopo che il pagamento delle cedole è stato approvato dall’Assemblea degli Azionisti di A2A riunitasi per l’occasione in sede ordinaria e straordinaria. Nel dettaglio, il dividendo ordinario ammonta a 0,060 euro per azione, che sarà messo in pagamento il 23 giugno con stacco della cedola, la numero 13, fissato per lunedì prossimo, 20 giugno del 2011.

Piquadro: utili annuali in forte crescita

Si è chiuso con i principali indicatori economici in crescita l’anno fiscale di Piquadro, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nei prodotti di pelletteria. In particolare, rispetto allo stesso esercizio dell’anno 2010, l’anno fiscale dall’1 aprile 2010 al 31 marzo del 2011 di  Piquadro è stato chiuso con un aumento del 18,4% del fatturato consolidato, a 61,8 milioni di euro, a fronte di un Ebitda balzato del 26,6% a 16,4 milioni di euro, ed un Ebit in crescita del 24% a 14,6 milioni di euro. Luce verde con crescita a due cifre, sia per il risultato ante imposte, a 14 milioni di euro (+23,5%), sia per l’utile netto con un robusto +27,7% a 9,1 milioni di euro rispetto ai 7,1 milioni di euro del periodo aprile 2009-marzo 2010. Nei dodici mesi dell’anno fiscale, in accordo con un comunicato ufficiale emesso dalla società, Piquadro ha aperto undici negozi in franchising, e quattordici nuovi negozi DOS; in virtù di questi numeri attualmente la società quotata in Borsa a Piazza Affari ha 48 negozi DOS a fronte dei negozi in franchising che sono saliti a quota 55; di conseguenza, in Italia e nel resto del mondo le boutique che portano l’insegna Piquadro sono complessivamente 103.

Fondi Comuni di Investimento: maggio 2011 in flessione

Si è chiuso in flessione il mese di maggio del 2011, in Italia, per l’industria del risparmio gestito. A darne notizia è Assogestioni nel consueto Rapporto che fornisce i dati sull’andamento della raccolta e del patrimonio dei Fondi Comuni di Investimento. In particolare, il mese s’è chiuso con riscatti per complessivi 1,7 miliardi di euro a fronte di un totale del patrimonio investito nei Fondi Comuni che, al 31 maggio del 2011, si è attestato a 448 miliardi di euro. Tra i dati positivi da segnalare, e messi in risalto proprio da Assogestioni, ci sono quelli relativi alla raccolta di maggio 2011 dei prodotti esteri promossi dai gruppi italiani; per questi prodotti, infatti, sono stati rilevati flussi per ben 700 milioni di euro circa. Tengono nel mese i Fondi Flessibili che hanno fatto registrare deflussi molto contenuti, pari ad appena 3 milioni di euro; al 31 maggio del 2011 in questa tipologia di Fondi, con un controvalore pari a 71 miliardi di euro, è investito il 16% del totale degli asset.

Conti deposito vincolati: come smobilizzare gli investimenti

I conti di deposito sono strumenti per il parcheggio e per la remunerazione della liquidità molto semplici, comodi, ma anche low cost, anzi a zero costi. Quasi tutti i conti di deposito remunerati presenti sul mercato bancario italiano, infatti, sono a zero spese di gestione, di apertura e di chiusura, così come non si paga alcuna imposta di bollo. Chi apre un conto di deposito remunerato ha poi anche la possibilità, di norma, di guadagnare di più con gli investimenti vincolati. Ma se al risparmiatore i soldi servono prima, li può smobilizzare? E se sì, a che prezzo? Ci sono delle penali da pagare? Oppure si è costretti ad attendere la scadenza prima di rientrare dal capitale investito?

Unicredit Fondi a cedola

Sono fondi comuni di diritto lussemburghese che permettono al sottoscrittore di investire in un portafoglio di obbligazioni societarie particolarmente diversificato; il tutto a fronte della distribuzione, ogni anno, di una cedola avente un importo fisso. Si presentano così i “Fondi a cedola” proposti dal Gruppo bancario europeo Unicredit, che presentano sia un orizzonte temporale predefinito, sia nessun vincolo di mantenimento. Secondo quanto si legge sul sito Internet del Gruppo Unicredit, investendo nei Fondi a Cedola, previa lettura del prospetto informativo, c’è tra l’altro la possibilità di poter andare ad accedere, acquistando le quote, ad emissioni obbligazionarie che sono riservate ai soli investitori istituzionali. Inoltre, come accennato, non c’è alcun vincolo di mantenimento in quanto i rimborsi sono sempre possibili prima della scadenza.

Conto Salvadanaio Special Imprese in collocamento

E’ attualmente in collocamento il Conto Salvadanaio Special Imprese, uno strumento di investimento a basso rischio destinato alle aziende che puntano a far fruttare la liquidità. Conto Salvadanaio Special Imprese, è un’idea di Unicredit, ed infatti è in grado di coniugare la libertà al rendimento in base alle caratteristiche tipiche dei prodotti di investimento di liquidità. E come tale, innanzi tutto, a zero euro è l’imposta di bollo, in quanto è a carico di Unicredit, mentre il tasso di interesse riconosciuto è crescente in funzione della somma che la PMI va a depositare. Come sopra accennato, Conto Salvadanaio Special Imprese di Unicredit si gestisce con la massima libertà, il che significa che così come si versano i fondi si possono ritirare in qualsiasi momento con gli interessi che sulle giacenze maturano fino al giorno dell’operazione.