Target Price Generali a 12 euro per azione

Ombre anche su Generali in una giornata che sembra avviare un’ottava negativa; mentre il FTSE-Mib cede l’1.50% portandosi a quota 15740 punti e minacciando un ritorno a 15500 nell’immediato futuro, la discussione si sposta su Generali con le banche d’affari che rivedono i target e valutano i problemi del gruppo.

Exane Bnp Paribas ha ridotto il target price da 12.5 euro per azione a 12 euro per azione anche se conferma che l’aspettativa è ancora rialzista; attualmente le azioni vengono scambiate a 11.39 euro per azione ed a metà seduta sono passate di mano oltre 3,2 milioni di azioni ma il trend è discendente su tutto il listino e la revisione del target price sembra aver influito poco e nulla sulle contrattazioni, come dimostrano i volumi esattamente in linea con la media.

Piazza Affari chiude a 15027 punti, spread fisso a 497

Buona giornata sui mercati azionari, o meglio non brutta; ci si attendeva un movimento ma i volumi scarsi ed il disinteresse degli ultimi giorni frenano le contrattazioni che a Piazza Affari risultano comunque positive. Il close giornaliero a 15027 del FTSE-Mib dopo il gap-up mattutino costringe a prendere in considerazione un Venerdì rosso per chiudere proprio la finestra di prezzo lasciata aperta ma in ogni caso l’attenzione sarà tutta sullo spread Btp-Bund che nel medio-lungo periodo farà la differenza anche sull’azionario.

Viste le tensioni degli ultimi mesi, la fase attuale anche se viene seguita passo per passo è una fase di stabilizzazione che si spera corrisponda all’ultimo top relativo prima di un ritracciamento consistente; per il momento comunque questo sembra il valore attorno a cui lo spread potrebbe continuare ad oscillare, corrispondente quindi a quello che il mercato ritiene attualmente la quota corretta che rispecchia la situazione Italiana in Europa.

Stock Picking: STM delude. Scenderà anche in futuro?

L’andamento di STM è stato ripreso più volte ed indicato come pericoloso già da tempo, ed ancora una volta ci troviamo a ribadire quando detto fin’ora; la discesa iniziata in sintonia con l’indice di rifeirmento da oltre quota 9.5 Euro per azione ha spinto il prezzo di STM sotto a 4.5 euro andando ben oltre il 50% di perdita in meno di un anno di tempo. Anche se questo dovrebbe bastare ad intuire la pessima reputazione che STM si è fatta tra gli investitori, possiamo ancora diminuire lo zoom sul grafico per andare ancora più indietro nel tempo e vedere come nel 2007 il prezzo si aggirava a quota 14-15 euro mentre intorno agli anni 2000-2001 si parlava di oltre 70 euro per azione.

Oltre ad avere top assoluti che sembrano ormai irrecuperabili, il grafico mostra un andamento in costante discesa che ha disegnato nel tempo swing di minimo ribassisti; pur non potendo scendere oltre una certa soglia, la perdita di quota 4 euro segnerebbe definitivamente un adeguamento del prezzo intorno ai 2 euro, diventando uno dei peggiori casi di blue-chips insieme a Telecom e Tiscali.

L’anniversario dell’11 Settembre e la teoria del complotto

Sembra che se ad una persona qualsiasi venga chiesto cosa facesse quel giorno, questa non abbia problemi a ricordare perfettamente dove era e cosa stava facendo nel momento in cui ha appreso la notizia. Questo giusto per ribadire ancora una volta l’impatto incredibile avuto dall’attacco terroristico alle Torri Gemelle quel giorno, sia in USA che nel resto del mondo.

Senza soffermarci sull’aspetto sociale discusso a dovere in altre sedi, la riflessione di oggi vuole concentrarsi sulla possibilità (mai abbandonata) che si sia trattato di un evento programmato e qualcuno sapesse effettivamente che stava per succedere qualcosa di grosso.

E senza soffermarci anche su chi e come facessero a saperlo e senza indagare sulle falle inspiegabili nella sicurezza USA oltre che la possibilità avanzata da alcuni sulla demolizione controllata, quello che andremo ad analizzare velocemente è l’aspetto finanziario precedente il giorno della tragedia.

Preso atto che eravamo inseriti in quel periodo in un trend discendente e quindi i ribassisti in generale erano più attivi sul mercato su tutti i fronti, riesce comunque a stupire come pochi giorni prima dell’11 Settembre le opzioni put in generale hanno avuto un aumento di scambi impressionante, tanto da diventare almeno 200 volte superiore al periodo precedente su certe compagnie aeree.