Azioni banche: cosa fanno i grandi fondi d’investimento

bancheGli investitori meno esperti sono sempre alla ricerca del consiglio giusto. Con l’avvento di internet e le piattaforme di brokeraggio, si possono oggi trattare molti titoli azionari, direttamente da casa, sul divano.

Se questo da una parte ha portato alla possibilità di poter investire meglio i propri risparmi, dall’altra ha causato anche grosse perdite ai meno esperti, che hanno puntato sui titoli sbagliati. Uno dei segreti per non cadere in errore, è quello di osservare cosa fanno i grandi fondi d’investimento.

Anche questi possono certamente sbagliare, ma molto più raramente.

Le mosse sulle banche

Allora possiamo andare a vedere le comunicazioni dell’Autorità di Piazza Affari. In particolare è bene informarsi sulle posizioni corte dei grandi fondi negli investimenti azionari.

Su Ubi Banca ad esempio, Marshall Wace ha aumentato la sua esposizione fino al 3,21% (precedente a 3,1%). AQR Capital Management ha aumetato su Saipem fino all’1,4% (precedente 1,37%).
BlackRock Investment Management (UK) Limited invece ha ridotto la sua posizione per Banco Bpm portandola a 0,57% (precedente 0,6%). Sempre Marshall Wace ha abbassato notevolmente la sua quota di posizione per Bper Banca (da 0,82% al 0,69%).

Comportamento contrario, su Bper Banca, di Portsea Asset Management che ha portato la posizione allo 0,98%; lo stesso ha fatto B&G Master Fund (0,74%).

Il giorno nero delle banche: meglio disinvestire?

Ieri è stato il giorno nero delle banche, e anche oggi le cose non stanno andando meglio. I bancari sono stati indubbiamente i peggiori titoli a Milano, e oggi Ubi Banca perde il 2,8%, Bper Banca il 2,17%, Banco Bpm l’1,9% e Intesa Sanpaolo l’1,16%. Gli operatori stanno disinvestendo, dopo il rapporto della BCE che porterà le banche ad una maggiore attenzione sui crediti deteriorati. Ecco perché gli investitori stanno realizzando i profitti ora, con grandi vendite, che stanno portando i titoli giù.

La BCE inasprirà i requisiti delle banche sui crediti, che costeranno il 10% in più nei prossimi 2 anni. I titoli delle banche perderanno circa il 9%, e chi ha in portafogli oggi le azioni degli istituti di credito, è meglio che ne tragga profitto subito, prima di perdere i realizzi. Il settore bancario aveva guadagnato molto negli ultimi mesi, con le notizie positive sulla raccolta e sui bilanci delle principali banche, ma ora è arrivato il momento di disinvestire, perché i rialzi sono finiti. Probabilmente, dal documento consultivo dell’altro giorno, a quello attuativo che verrà emanato, le regole saranno ammorbidite, ma comunque le banche conosceranno un declino del prezzo delle loro azioni, specialmente quelle italiane, meno pronte all’attuazione delle procedure.

Crollano i bancari, attenzione ai vostri investimenti

Febbraio si preannuncia un mese difficile per i bancari italiani, nonostante a gennaio era sembrato, a tutti gli analisti, che le banche potessero, almeno in borsa, tenere un buon ritmo. Invece il mese ha mostrato i primi scricchiolii, e oggi la seduta è stata addirittura drammatica per le azioni delle banche, che occupano le ultime posizioni verso l’ora di pranzo, dell’indice. Le perdite sono ormai all’ordine del giorno, con BPER Banca a condurre il record negativo con un -4,08%, seguita da Unicredit, che continua a scendere dal giorno delle indiscrezioni su Generali e l’aumento di capitale. Alle 13 e 30 il negativo era di 3,58%. Unicredit sembra una delle banche maggiormente sotto pressione per le sue azioni, ed è presto per dire quando questa pressione finirà, per tutto il comparto. Un po’ meglio BPM, con un -3,05% e Unibanca con il -2,5%. Comunque le quattro banche hanno segnato gli ultimi quattro posti del Ftse Mib. Un periodo difficile, con vendite sostenute delle azioni, che sta portando in basso anche l’indice borsistico, che all’ora di pranzo registrava un -0,98%. Le banche italiane sono sotto l’occhio vigile dell’Europa, che non le crede sane, anche se a quanto sembra, gli analisti dovrebbero preoccuparsi più di quelle tedesche, ma al momento non sappiamo quando finirà questa pressione e quando si tornerà ad investire nel comparto.