I bond ventennali e trentennali dello Sri Lanka

flag-of-sri-lankaLo Sri Lanka ha emesso titoli obbligazionari denominati in rupie e che giungeranno a scadenza tra venti e tenta anni: si tratta di bond che la nazione asiatica ha lanciato sul mercato in modo da consentire un rendimento pari a 12,15 punti percentuali nel primo caso, mentre nel secondo si sale fino al 12,5%, come sottolineato e reso pubblico dall’ufficio locale che si occupa del debito (vedi anche Lo Sri Lanka emette un bond triennale in dollari). Tra l’altro, c’è da sottolineare come anche nel corso dell’asta trentennale dello scorso mese il ritorno economico sia stato identico a quello delle ultime ore.

Asta di bond a 5 e 15 anni per il Kenya

Il mese di aprile sarà caratterizzato anche dall’asta fissata dal governo del Kenya per quel che riguarda alcuni suoi titoli obbligazionari (vedi anche Il Kenya pianifica il proprio prestito di bond): nello specifico, si tratta di bond a cinque e quindici anni, per un importo complessivo pari a venticinque miliardi di scellini (227,5 milioni di euro per la precisione), come reso noto dalla banca centrale del paese africano. In aggiunta, la scadenza maggiore, quella a quindici anni, beneficerà di un tasso cedolare pari al 12%, mentre l’altro tasso verrà determinato direttamente dal mercato.

Ultimi dettagli per il bond in dollari di Tata Steel

Tata Steel Limited, prima società indiana per quel che riguarda la produzione di acciaio, sta pianificando gli ultimi dettagli della sua nuova cessione obbligazionaria (vedi anche Tata Motors: i bond sono i più rischiosi del settore automobilistico). L’offerta di questa azienda asiatica, sussidiaria dell’omonimo gruppo famoso soprattutto per le automobili, prevede un importo complessivo pari a un miliardo di dollari, con i bond stessi che beneficeranno di rendimenti piuttosto alti. La multinazionale di Mumbai è ora alla ricerca delle banche che gestiranno e cureranno la vendita, come riferito da alcune fonti anonime ma informate sulle trattative.

Commodities: l’innovativo fondo di Man Group

Man Group ha confermato ancora una volta la propria leadership nell’ambito delle gestioni alternative con un fondo davvero innovativo: si tratta del Man Commodities Fund, un prodotto che consentirà agli investitori retail e a quelli istituzionali di sfruttare al massimo l’esposizione al mercato delle materie prime. Il lancio in questione ha beneficiato di un importo complessivo di cinquanta milioni di dollari, con una gestione che funzionerà in modo da ottenere un rendimento più alto rispetto agli indici passivi, diminuendo al massimo il rischio delle perdite.

Opportunità e rendimenti degli Etf minerari

Con il mercato degli Etf che compie dieci anni, gli investitori finanziari possono sbizzarrirsi con questa tipologia di fondi comuni: ad esempio, gli Exchange Traded Fund che sono collegati alle materie prime e alla loro estrazione mineraria stanno beneficiando da tempo di rendimenti molto interessanti. D’altronde, si era già capito nel corso del mese di settembre come questo specifico investimento fosse in rampa di lancio, in particolare con i volumi da record per gli Etp legati al platino. Presso il New York Stock Exchange c’è il Market Vectors Rare Earth/Strategic Metals che provvede a monitorare quelle compagnie che estraggono e producono appunto metalli rari, soprattutto quelli sfruttati in ambito elettronico.

Hyundai emette nuovi bond denominati in dollari

Hyundai Motor Company, la principale compagnia automobilistica della Corea del Sud, ha annunciato proprio nel corso della giornata odierna il lancio di alcune obbligazioni denominate in dollari: questi bond internazionali prevedono un importo complessivo pari a un miliardo di dollari, con l’operazione che è stata gestita dalla relativa unità finanziaria. L’intento, inoltre, è quello di assicurare i necessari finanziamenti per rendere più competitive le proprie promozioni commerciali. Già nel corso del 2011 si è registrato un gran successo dei bond automobilistici, perché ora un investitore dovrebbe puntare sul gruppo di Seul?

Ennesimo fondo absolute return per Ignis Asset Management

Ignis Asset Management, compagnia britannica celebre per i suoi prodotti dedicati soprattutto alla clientela istituzionale, ha messo a disposizione una novità interessante: si tratta, nello specifico, di un comparto del tipo “absolute return”, il quale è in grado di investire nella totalità dei titoli di credito che vantano il maggior rendimento assoluto. Tutto questo viene reso possibile attraverso i Cds, i cosiddetti Credit Default Swap (contratti che trasferiscono l’esposizione creditizia di prodotti a reddito fisso tra le parti), in tale caso molto liquidi.

La Colombia torna ai bond denominati in pesos

La Colombia ha deciso di offrire per la prima volta negli ultimi due anni dei titoli obbligazionari collegati alla propria valuta, il peso: in pratica, il governo di Bogotá ha intenzione di sfruttare al massimo la crescente domanda che si sta registrando in relazione agli assets finanziari dal maggior rendimento, dopo che la Federal Reserve ha annunciato le nuove misure per rilanciare l’economia, in primis la riduzione dei tassi statunitensi. L’esecutivo sudamericano sta dunque vendendo bond che giungeranno a maturazione nel 2023, meglio conosciuti con il nome di Global Tes.

Primo semestre 2012 da record per i sukuk

Il Financial Times ne è più che convinto: visto che gli investitori mondiali sono intenzionati a rafforzare e aumentare i loro rendimenti, c’è un segmento ben preciso del mercato che li attrae per diversi motivi. Si tratta del segmento dei sukuk, gli strumenti di debito emessi in conformità alle leggi della Shariah, strutturati per fornire un ritorno economico regolare che assomiglia molto a un interesse, ma che non può essere quest’ultimo, in quanto la religione islamica lo vieta in maniera espressa. Il 2012 è già stato caratterizzato da 17,4 miliardi di dollari per quel che concerne le quarantacinque emissioni.

Il Ghana emette bond triennali per sostenere la propria valuta

La banca centrale del Ghana è pronta a emettere titoli obbligazionari a tre anni per un importo complessivo di trecento milioni di cedi: si tratta di una cessione di bond che è stata pensata appositamente sia per gli investitori domestici che per quelli stranieri, con un’asta apposita. Secondo lo stesso istituto di credito africano, la quotazione a cui si sta facendo riferimento ha l’obiettivo di sostenere le commissioni più urgenti del governo di Accra, anche se non sono pochi quelli che vi hanno intravisto una mossa e un intervento per stabilizzare la debole valuta locale, magari attraendo il maggior numero di dollari dagli investitori esteri. La banca, inoltre, ha fortemente bisogno di rimpinguare le proprie riserve interne e ha intenzione di venire incontro alla crescente richiesta di valuta straniera.

Kexim conquista gli investitori grazie ai Samurai Bond

Export-Import Bank of Korea, banca coreana che è meglio nota con l’acronimo Kexim o Eximbank, ha emesso ben cento miliardi di yen (circa 1,5 miliardi di euro) di Samurai Bond: si tratta di un vero e proprio record per quel che concerne offerte di questo tipo, un livello massimo che ovviamente si riferisce a un prestatore che fa capo alla Corea del Sud. La vendita in questione include anzitutto 51,4 miliardi di yen in titoli obbligazionari che beneficiano della scadenza a due anni e di un rendimento pari a 1,11 punti percentuali. Questo vuol dire che il ritorno economico appena menzionato è superiore rispetto al tasso swap denominato in valuta nipponica di settanta punti base.

Il nuovo bond a cinque anni di Axis Bank

L’istituto di credito indiano Axis Bank Limited ha completato in maniera definitiva la vendita di una tranche da cinquecento milioni di dollari per quel che concerne dei titoli obbligazionari a cinque anni: in aggiunta, questa emissione beneficerà della denominazione in dollari americani, con uno spread di 4,4 punti percentuali al di sopra dei medesimi strumenti messi a disposizione dal Tesoro, secondo quanto rilevato da una fonte interna alle trattative a cui si sta facendo riferimento. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da precisare che i bond in questione garantiranno un ritorno economico pari a 5,125 punti percentuali, una cedola senza dubbio interessante, con la data di maturazione precisa che è stata fissata al 5 settembre del 2017.

Investire nei diamanti nel 2012

Un diamante è per sempre, come si è soliti dire: l’affermazione, inoltre, calza a pennello anche per i relativi investimenti finanziari. Come si può strutturare il proprio portafoglio nel nuovo anno pensando di focalizzare l’attenzione sulle gemme più lucenti? Questa correlazione potrà stupire, ma in realtà, oltre a un raffinato complemento della vanità femminile, i diamanti rappresentano un investimento piuttosto sicuro. Inoltre, un altro pregio è il completo anonimato che esso garantisce, senza dimenticare i rendimenti piuttosto elevati, un fattore da non trascurare in questi tempi di crisi economica. A questo punto, però, ci si può chiedere se non serva forse un capitale troppo al di sopra delle potenzialità di molti soggetti per investire in questa maniera.

India: alti rendimenti e quattro scadenze per i bond governativi

Il Ministero delle Finanze indiano ha provveduto a vendere ben 150 miliardi di rupie in titoli obbligazionari: le scadenze di questi prodotti finanziari sono molto variegate, in quanto sono ricompresi titoli che matureranno nel 2017, nel 2022, nel 2027 e persino nel 2040, come precisato dalla Banca Centrale dello stesso paese asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio di tale asta, c’è da precisare che quaranta miliardi del totale in questione riguarderà i bond a sei anni e con un rendimento del 7,99%; altri sessanta miliardi sono stati riservati invece alla scadenza a undici anni con un ritorno economico ovviamente superiore a quello precedente (8,95%), mentre per il resto, occorre aggiungere che venti miliardi di rupie riguarderanno i bond a sedici anni (8,97%) e gli ultimi trenta miliardi quelli trentennali (8,98%).