Sri Lanka, i risultati delle ultime aste dei bond

Tra i tanti paesi dello sconfinato continente asiatico che spesso ci si dimentica di menzionare c’è sicuramente lo Sri Lanka: questa nazione non vanterà certo una delle strutture economiche più solide al mondo (la povertà e la disoccupazione sono una realtà fin troppo attuale), ma comunque essa va segnalata per il continuo ricorso ai titoli obbligazionari quali strumento di stabilizzazione del debito interno. Quanto conviene affidarsi alla finanza cingalese dal punto di vista dei rendimenti? Proprio in questi ultimi giorni, la banca centrale del paese ha reso noti i risultati delle aste dei bond del Tesoro, un buon punto di riferimento per gli investitori interessati a tali orizzonti. Che cosa è emerso esattamente? Anzitutto, bisogna precisare che le principali scadenze temporali sono di tre tipi, sei anni (15 luglio del 2017), otto anni (1° maggio del 2019) e dodici anni (1° ottobre del 2023). Negli ultimi due casi, i bond fanno parte della cosiddetta serie A, mentre il tipo è parte integrante della serie B.

Il rimborso della cedola è più alto nell’ipotesi di una sottoscrizione del titolo a otto anni, visto che è stata registrata una percentuale dell’8,5%, mentre l’asta dei due prodotti rimanenti ha dato luogo a rimborsi a scadenza di importo inferiore, ovvero 5,8% per la maturazione più breve e 7% per quella maggiore.

Un altro elemento fondamentale è fornito senza dubbio dalle scommesse che sono state ricevute: in effetti, i totali sono praticamente simili, e ammontano a 2.87 miliardi di rupie dello Sri Lanka per il titolo a sei anni, una cifra più bassa rispetto alla scadenza intermedia (2,92 miliardi), ma superiore rispetto alla maturazione più alta (2,74 miliardi di rupie), a conferma che non c’è una predilezione più netta per un termine o l’altro. Più che interessante, infine, è il rendimento medio ponderato dopo le tasse: in tal caso si va da un minimo dell’8,5% a una percentuale massima del 9,05%.

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