Rame: futures in rialzo dopo lo sciopero dei minatori cileni

La crescita del rame come commodity da contratto future è dovuta principalmente a un evento: Bhp Billiton, celebre compagnia mineraria, ha infatti scelto di cancellare in toto gli equipaggiamenti relativi alla miniera Escondida del Cile, la maggiore fonte mondiale per quel che concerne il metallo. Tutto dipende da uno sciopero di una settimana indetto dai dipendenti. I minatori cileni sono alla ricerca di nuovi benefici e migliorie lavorative, ma il managament aziendale ritiene questa protesta illegale e si rifiuta di negoziare. Ma non si tratta soltanto di questo; in effetti, i prezzi sono risultati in rialzo anche a causa delle scarse produzioni realizzate da due colossi del settore, vale a dire Kazakhmys Plc e Oao Gmk Norilsk Nickel.

Secondo gran parte degli analisti e dei trader, il breve termine sarà caratterizzato da un’offerta sensibilmente minore a causa di questo sciopero, mentre nel lungo periodo potrebbe verificarsi una buona crescita grazie al contributo della Cina. Entrando maggiormente nel dettaglio finanziario, c’è da dire che i contratti futures relativi alle spedizioni di rame del mese di settembre sono aumentate di 2,3 centesimi (+0,5%) presso il Comex di New York. La quota attuale del metallo è di 4,4695 dollari l’oncia: i ricavi complessi dell’ultimo anno sono arrivati fino a un incredibile +38%. Il prezzo, poi, dovrebbe incrementare ulteriormente e superare i cinque dollari l’oncia entro la fine di quest’anno, visto che non bisogna dimenticare che la Cina rappresenta il maggior utilizzatore mondiale di rame.

Lo sciopero della miniera Escondida ha provocato il taglio dell’output di 377mila tonnellate complessive, almeno secondo quanto trapela da un report di Barclays. I futures del London Metal Exchange sono risultate ugualmente in rialzo (+0,4%) e in questo caso si è giunti fino a un ammontare totale di 4,45 dollari la libbra. I guadagni, infine, hanno riguardato anche altri metalli, tra cui possiamo citare il nickel, mentre lo zinco e l’alluminio sono calati in modo considerevole.

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